mercoledì 31 dicembre 2025

Chiudere i Cas, Dunque si Può!


 

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Valtubo come sta?

Ci sentiamo meno perché ormai lavoro a Montecatini e c’è un sacco da fare pure qui.
La zona rossa con vigilanza rinforzata in alcune zone della città è sul tavolo della Prefettura che sta valutando da mesi la possibilità di realizzare una zona rossa alla Stazione. Durante la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto Carrabba ha ricordato che questa misura per la sicurezza urbana. è stata portata da lui stesso al tavolo del Cosp lo scorso agosto. In più avevamo 3 Cas pure qui.”Sono incompatibili con una cittadina turistico - termale" dice Forza Italia.

E il Comune ha chiuso uno dei Cas quello dell’Hotel Zenith in centro, riaperto nel 2023 per ospitare all’epoca 25 migranti. Il Sindaco Del Rosso aveva come obiettivo la chiusura del Cas Zenith fra i principali della campagna elettorale e lo definiva “una ferita nel cuore del centro cittadino”. Ah già abbiamo avuto “Fuori dal coro” e ricorderà la rissa in centro del 4 novembre.
Lei che mi racconta da Chianciano caro Valtubo? Mi manca, buon anno. E che Dio ce la mandi buona, qui puntiamo al rilancio turistico della città termale e voi?


 Lo Gatto

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1 commento:

La Nazione.it ha detto...

Economia a Chianciano . L’andamento del Pil sotto la media regionale

Il prodotto interno lordo pro capite stimato intorno ai 24.500 euro è inferiore di oltre 11–13 mila euro ai dati toscani e a quelli nazionali.

Leggere oggi l’economia di Chianciano Terme attraverso i numeri – redditi dichiarati, stime di PIL, confronti territoriali – non restituisce solo una fotografia contabile, ma il segno di una crisi più profonda: la rottura di un sistema di stagioni, ruoli ed aspettative che per decenni ha sostenuto la città. Il confronto con il contesto esterno rende questo scarto evidente. Nel 2023 il PIL pro capite medio italiano è di circa 36.100 euro, quello toscano supera i 37.700. Il PIL pro capite stimato di Chianciano Terme, intorno ai 24.500 euro, è quindi inferiore di oltre 11–13 mila euro alle medie regionale e nazionale, collocandosi su livelli più vicini alle aree meno produttive del Paese che al Centro Italia. (“Redditi e principali variabili Irpef su base comunale” open data del Dipartimento delle Finanze/MEF).

Non si tratta di un’anomalia temporanea, ma del riflesso di una struttura economica fragile, dipendente da settori a bassa produttività e da una domanda turistica concentrata e stagionale. Dietro questi numeri si nasconde una domanda raramente affrontata: Chianciano Terme oggi che città vuole essere? Per lungo tempo la risposta è stata evidente. La città era un luogo di cura, di soggiorni lunghi, di tempo lento. Quel modello, insieme economico e culturale, dava forma allo spazio urbano e alla vita quotidiana. Quel mondo oggi non esiste più. Eppure, Chianciano non ha ancora definito con chiarezza una nuova vocazione. Non è diventata pienamente un polo del turismo esperienziale, né un centro avanzato del benessere, né una città congressuale o residenziale strutturata. È un territorio che somma funzioni senza una direzione dominante. In termini economici, questo produce dispersione di valore: si cresce, ma senza continuità; si produce, ma senza cambiare livello.

Il confronto con Toscana e Italia non riguarda quindi solo redditi e Pil ma modelli di sviluppo. Dove la vocazione è chiara, il valore si concentra e si stabilizza; dove è ambigua, tende a disperdersi. Il punto, allora, non è perché Chianciano sia sotto la media, ma se voglia continuare a crescere senza trasformarsi o scegliere una vocazione condivisa attorno a cui riorganizzare la propria economia. Questo non significa che Chianciano non abbia futuro; significa che il margine di trasformazione è ancora aperto. Ma quel margine passa da una scelta più profonda: decidere che tipo di città vuole essere oggi, e organizzare l’economia intorno a quella scelta. Finché questa scelta resta implicita, ogni ripresa sarà reale ma fragile. Quando diventerà esplicita, anche i numeri smetteranno di essere un limite e diventeranno uno strumento.