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lunedì 23 marzo 2015

Chianciano Terme ed il territorio circostante, il Blog intervista Stefano Scaramelli


Stefano Scaramelli Sindaco di Chiusi candidato a Consigliere Regionale per il PD (fonte la rete)

Stefano Scaramelli, Sindaco di Chiusi e candidato a Consigliere Regionale ha scelto il blog Valtubo per illustrare il proprio punto di vista sul territorio, turismo e relative prospettive. Lo ringrazio vivamente per la disponibilità. Ecco a voi l’intervista:

D: Come futuro candidato ad un ruolo di Consigliere alla Regione Toscana, quali temi riguardanti il territorio e Chianciano in particolare intende portare avanti e fare suoi in Regione?

R: I temi sono tanti dal turismo alle nuove tecnologie, dalle politiche sociali al lavoro, dal riassetto edilizio all’agricoltura, dalla cultura alle infrastrutture, dai servizi al termalismo. Su Chianciano, che sento la mia seconda città, perché qui sono nato, i concetti chiave sono tre: più collegamenti, rivoluzione edilizia, creazione di un grande polo d’attrazione, il secondo della provincia dopo Siena. Per realizzare questi obiettivi è necessario operare una rivoluzione degli strumenti e delle idee da mettere in campo. Chianciano ha bisogno di ritrovare la propria dignità, di creare, intorno a se stessa, e in armonia con il territorio in cui è inserita, la dimensione di realtà nella quale ognuno può realizzare appieno il proprio potenziale, le proprie aspirazioni, dai giovani agli imprenditori. Non è una città da cui andare via, è un potenziale polo di sviluppo che, con una maggiore sinergia nel territorio, penso in primis tra Chiusi e Chianciano, può determinare le condizioni per la ripartenza di tutta l'area. In questo contesto può nascere una proficua integrazione capace di valorizzare le singole peculiarità ed eccellenze, ma serve una maggiore collaborazione. Dalla stazione ferroviaria all’Autostrada, Chiusi e Chianciano sono il polo ideale per rafforzare anche la Valdichiana e le Terre di Siena. Penso ad una Chianciano che cambia volto, che si trasforma, diventa più bella, appetibile e funzionale, una città che si raggiunge facilmente, che è meta di destinazioni mordi e fuggi, vedi le esigenze congressuali, ma anche centro di interesse turistico per soggiorni più lunghi. I collegamenti e le infrastrutture viarie saranno fondamentali, il pubblico, e quindi la politica, deve creare le condizioni affinché i privati, con inventiva e capacità imprenditoriale, possano realizzare impresa, creare posti di lavoro e ricchezza per il territorio, ma penso anche a realtà virtuose in sinergia pubblico-privato. Idee che poggiano su valori di sinistra, ma non sempre la sinistra ha avuto la capacità di promuoverli con la forza necessaria. Chianciano può diventare un esempio virtuoso di “Rinascimento” nelle Terre di Siena. Oggi c'è un Pd nuovo che sta investendo sui giovani e sul futuro, elemento positivo come altrettanto lo è la nuova amministrazione comunale fatta di persone coraggiose che sanno guardare lontano. Due aspetti, questi, che possono solo essere positivi per la città termale e che si inseriscono nel mio obiettivo - da ipotetico Consigliere Regionale - di portare Chianciano a vivere nel futuro.

D: La stazione di Chiusi e le sue possibili evoluzioni, miglioramenti nei servizi, coordinamento con mezzi trasporto su gomma e nascita della fermata per alta velocità, potenzialità.

R: Migliorare, potenziare, rendere più efficienti e veloci i collegamenti, soprattutto quelli pubblici, significa guardare al futuro. Su questo tema, l’ho già detto, e lo ripeto: il mio sogno è portare Siena e le sue Terre così come tutto il centro Italia a vivere nel futuro, il treno alta velocità è uno degli strumenti per realizzare questo sogno. A novembre 2014, nella prima occasione di dibattito pubblico su questo tema, il Teatro Mascagni di Chiusi era gremito. Oltre 400 persone provenienti sia dalla Toscana sia dall’Umbria hanno confermato quanto sia sentita questa tematica e quanto la politica abbia il dovere di continuare su questa strada. Una stazione dell’alta velocità in linea a Chiusi è un’opportunità per tutto il territorio, così come saranno indispensabili severi miglioramenti ai collegamenti dei pendolari su Siena, Firenze e Roma. Chiusi e Chianciano sono baricentriche rispetto a Firenze e Roma, ma anche rispetto a Perugia, Siena, Arezzo, Orvieto e Terni. Abbiamo un bacino potenziale di 400 mila utenti e un flusso turistico di 4 milioni di persone all’anno. La rete ferroviaria della provincia di Siena è ferma a tecnologie ormai troppo superate, è il momento di entrare nel futuro per permettere nei fatti lo sviluppo dei nostri territori. E se è pronto il progetto e un’area pubblica che può ospitare la stazione, permettendo un notevole risparmio nella costruzione della fermata, tante altre sono le idee, sia su gomma sia su ferro, che potrebbero realizzarsi a breve.

D: Il turismo è sicuramente l’industria trainante del sud senese ma sta attraversando un periodo di difficoltà e cambiamento, quale proposte ed idee sul comprensorio Chiusi – Chianciano Terme?

R: Pochi territori come questo possono vantare, tutti insieme, un continuum di arte, bellezza, enogastronomia di alta qualità, terme, parchi naturali, sentieri suggestivi e facilità di collegamenti, che hanno bisogno solo di essere potenziati. Querce al Pino, ad esempio, potrebbe avere un ruolo strategico, per la sinergia tra Chiusi e Chianciano, come location di incoming turistica, ma anche di servizi comuni tra le due realtà, si trova immediatamente all'uscita dell'autostrada. Un luogo privilegiato per intercettare turisti, offrire servizi e veicolare i nostri tesori archeologici, gli etruschi, poi i gioielli storici, artistici, paesaggistici, culturali, termali, quelli legati all'enogastronomia e ai borghi della Valdichiana. Centralità, e importanza, anche alla stazione ferroviaria di Chiusi-Chianciano Terme, questo è un fazzoletto di terra che ha bisogno di uno stimolo pubblico e di più spirito d’iniziativa per trasformare il patrimonio materiale e immateriale, dei luoghi in cui viviamo, in un formidabile strumento di crescita, civile ed economica. Penso ad un turismo e ad una cultura sostenibile che sono alla base della nostra identità e del nostro sviluppo. Per tornare competitivi dobbiamo investire di più, e meglio, in cultura. Ma dobbiamo anche affrontare le criticità della nostra offerta, ri-creando modelli originali e percorsi di qualità, consapevoli che investimenti di prospettiva, come sistema territoriale, nel settore turistico possono garantire ritorni economici ed occupazionali anche di breve/medio termine, difficilmente assicurabili da altri comparti produttivi. Questo è un territorio da sogno, lo è tutto il Senese, e deve avere una politica del turismo e della cultura all’altezza del proprio essere. L’idea di creare un comprensorio? Sì, ma il pensiero va oltre all’idea del comprensorio,  va alla valorizzazione, alla visibilità, alla costruzione e al miglioramento della reputazione e dell'immagine del brand Terre di Siena definendo strategie di comunicazione, e di marketing, che integrino il territorio, tutto. La Toscana è la Toscana, in Italia e nel mondo, perché è ricca di Siena e delle sue terre, dei suoi prodotti, delle sue terme, dei suoi paesaggi, del suo patrimonio artistico, delle sue manifatture, della sua storia e cultura.

D: Quali azioni potranno essere messe in campo a Chianciano per favorire ed attrarre grandi investitori esterni?

R: A Chiusi ce l’abbiamo fatta, possiamo fare ancora molto di più, non è facile, e per questo la politica deve fare la sua parte. Con impegno e coraggio le Terre di Siena possono farcela. Purtroppo però, oltre alle difficoltà dirette, permangono quelle legate alla lentezza della macchina burocratica che rende tutto più problematico e ingessato. Penso alle peripezie che alcuni imprenditori devono fare, dopo aver avuto un’idea, trovato risorse e dato prospettive di lavoro, per realizzare un risultato concreto come una semplice apertura di un capannone. Un esempio, questo, per dire che da qui, la politica regionale, deve iniziare a lavorare seriamente per rimuovere tutti quegli ostacoli che ancorano questo territorio, e l’Italia, nel passato.

D: Domandina cattiva, sono sempre un blogger del resto, cosa ha sbagliato alle ultime elezioni il PD Chiancianese, adesso sta lavorando nella direzione giusta per recuperare consensi?

R: Serviva più coraggio e voglia di rischiare. Il Pd avrebbe dovuto imprimere a se stesso quel cambiamento che la città da anni chiedeva. Lontano da ogni dietrologia e con umiltà, credo che il partito, negli ultimi anni, avrebbe dovuto favorire, ma non l'ha fatto, il ricambio della classe dirigente, con l'obiettivo di mettersi in sintonia con il processo di cambiamento in atto nel Pd a livello nazionale. La politica si fa dal basso, ascoltando e intercettando le richieste dei cittadini, tutti, le vecchie logiche d'apparato, sono destinate al fallimento.

Saluti,

Valtubo.