L'ex consigliere del Movimento 5 Stelle Fabiano De Angelis invia al blog la ricostruzione di come si è creato il costo, secondo molti eccessivo, della Tari a Chianciano Terme che ha portato alla segnalazione della Corte dei Conti del buco di Bilancio
E in principio(circa cinquant’anni fa), fu la Regione. E il PD, o PCI, PSI e PSIUP come si chiamava allora, disse: è cosa buona e giusta, è nelle nostre corde, la amministriamo noi, è cosa nostra.
Tra le tante incombenze dovettero pensare a come gestire la questione rifiuti. La fecero semplice, tant’è che ancora va così, prima ci furono le discariche e poi anche gli inceneritori. Poi, col tempo, ma giusto per salvare la faccia, qualche piccolo impianto per la differenziata ed il compost, ma poca roba e poco efficiente. Quindi in epoca recente, organizzarono il territorio regionale in tre ambiti, Ato Centro, Ato Costa, Ato Sud. Questo portò ad una riorganizzazione della gestione dei rifiuti. L’Europa( a volte esiste a volte no…) impose un bando di gara ad evidenza europea, cioè aperto a tutte le società del settore rifiuti operanti in ambito UE. Ma siccome la gestione dei servizi, rifiuti, acqua, gas, elettricità, porta lauti guadagni e quindi consensi elettorali, gli amministratori della Regione, i politici se vogliamo esser chiari, non avevano intenzione di mollare l’osso. Il primo ad essere riorganizzato, tra il 2012e il 2013, fu AtoSud, comprendente Siena Arezzo e Grosseto. Fecero quindi un bando di gara su misura alle vecchie società di gestione delle singole province.
Ato Sud, su proposta del suo Direttore Generale, l’Assemblea di ATO composta da tutti i Comuni delle tre Provincie, all’unanimità mise fuori dal perimetro di gara gli impianti di trattamento, stipulando prima del bando le convenzioni per il loro utilizzo, così che, chi avesse vinto, avrebbe avuto l’obbligo a rispettarle, senza possibilità di scelta. Altro obbligo del bando (accordo integrativo in data 24/12/2013), era quello di accollarsi i crediti Tares/Tia(ora Tari) che vantavano le vecchie società di gestione, Sienambiente per quanto ci riguarda, che furono approssimativamente calcolati in non meno di 10,5 milioni di euro, e questo fu il “il peccato originale”. Ovviamente tutto ciò, fu fatto a sommo studio per scoraggiare chiunque a partecipare al bando e far rimanere i soliti noti a capo del baccellaio e soprattutto a far uscire i credi Tares/Tia(Tari) dal portone e farli rientrare dalla finestra.
A quei soldi non volevano proprio rinunciare. Con la deliberazione n. 73/PAR del 28/04/2015 la Corte dei conti della Toscana dichiarò inesigibili i crediti Tia, ma col DL 78/2015 che con i tagli alla Sanità per 2,3 miliardi , diete una bella mazzata all’assistenza sanitaria nelle Regioni, oltre a questo, aggiornando un piccolo comma, il 654 bis all’art.1 della legge 147 del 2013 ,il PD , rese di nuovo esigibili i creditiTares TIA, all’epoca si parlava, per il Comune di Chianciano, di circa 2 milioni di euro. Tutto questo, più altre clausole definite dagli inquirenti “vessatorie”, portarono agli arresti domiciliari l’allora direttore generale, con le accuse di corruzione e turbativa d’asta ed il rinvio a giudizio per l’allora AD di 6Toscana e l’allora Ad di Sienambiente. Venne attivata anche L’Anac, all’epoca diretta da Cantone, che chiese il commissariamento di 6Toscana.
Ovviamente a dicembre scorso, nel processo, sono stati tutti assolti. Nel Giugno del 2014, quando la Giunta di Puntoacapo si instaurò nel nostro comune, trovò questa situazione che era stata ereditata dalla precedente amministrazione. Il Comune di Chianciano aveva sottoscritto l’accordo con 6Toscana. Quindi, riguardo all’ultima giunta piddina, le cose erano tre, o avevano letto gli atti ed erano d’accordo, o lo avevano letto ma non lo avevano capito, o non lo avevano letto proprio. Scegliete voi. Nel Dicembre del 2014 i Sindaci dei Comuni di Manciano, Sorano, Capalbio, Monte Argentario, Scansano, Pitigliano, Orbetello, Magliano in Toscana e Isola del Giglio si ribellarono a questa situazione perché capirono subito che i costi della Tari non avrebbero fatto altro che lievitare. Furono lasciati da soli e lo scarso peso politico del loro dissenso fece spegnere “l’insurrezione”, forse se i comuni dissidenti fossero stati più numerosi… Io all’epoca, consigliere comunale alle prime armi, feci presente questo a Puntoeacapo, ma non fui ascoltato. Erano entrati da poco alla gestione del Comune e non sapevano bene cosa dovessero fare, ora lo capisco. Il problema risiedeva nel fatto che all’epoca, ancora non c’era il pareggio di bilancio in obbligo, e i comuni vedevano ripienati i loro conti in rosso dalle contribuzioni dello Stato, quindi la gestione era più allegra. E venne Bersani, ed egli disse che il pareggio di bilancio era cosa buona e giusta. Lo volle financo in Costituzione ed i nodi vennero al pettine. Grazie Bersani sempre sia lodato! A questo punto della storia, io non ho elementi per dire quanta parte di quel milione circa di euro che viene contestato, dalla Corte dei Conti, come mancante dal bilancio Comunale, sia riferibile al vecchio credito vantato dalle società che gestivano i rifiuti prima di 6Toscana. Quel debito, dopo più di tre anni di accertamenti venne calcolato in circa 17,5 milioni, di cui a carico del nostro comune circa 1,9 milioni. Il fatto che, nella Delibera della Corte dei Conti si faccia continuamente riferimento alla ”…voce di entrata Tari/Tares…” qualche sospetto me lo fa venire…
Su questa terra siamo tutti peccatori, questo è un fatto, ma ognuno risponde dei suoi.
Quando però si parla dei peccati dei nostri “amministratori” non funziona mai così, a pagare siamo sempre noi cittadini.
Quando venne creato il mostro di 6Toscana la Giunta Ferranti con tutti i suoi assessori non fece un fiato, firmò e zitti. La Giunta Marchetti si trovò con le cose fatte, ma non prese nessunissima posizione (poteva quantomeno schierarsi coi comuni “ribelli” del grossetano). Qualcuno potrebbe dire che in questi anni i nostri amministratori avrebbero dovuto esser più previdenti ed accantonare quei fondi per far fronte a quel peccato originale, che in parte ci si trascinava da tempi ben più lontani. Fare il Sindaco, significa decidere come spendere i soldi pubblici, significa fare delle scelte. Ho fatto questo piccolo riassunto solo per dare ai miei concittadini un po’ di elementi su cui riflettere. Col senno di poi, siamo tutti bravi, tutti allenatori di calcio, tutti generali, tutti virologi, tutti sindaci…
Fabiano De Angelis
Saluti,
Valtubo