giovedì 20 marzo 2025

Chianciano Terme paese congelato

 


Chianciano Terme appare sempre di più come un paese congelato, passato l'anno elettorale ci si aspettava un qualche tipo di cambiamento, ma finora non se ne sono visti.
Sono state annunciate le tanto promesse demolizioni, ma per ora non sono partite, si traccheggia e si parla ancora dell'l'acquisto del Parco Acquasanta e dei 3,9 milioni dati dalla Regione, basta sono 2 anni che non si dice altro, ma ancora il Parco non ha cambiato proprietà.
Adesso con il ponte ancora chiuso, e di cui l'Amministrazione non parla mai, si farà i lavori nella parte alta di via Roma dove vogliono ridurre la carreggiata per pista ciclabile, follia assoluta, spero eseguano solo una bella ristrutturazione.
Insomma l'unica vera novità in 8 mesi di amministrazione è aver rimesso il birillo nella rotonda di Piazza Italia, un birillo che fa sorgere dubbi sulle possibilità per i pullman di girarci senza difficoltà e le tasse, dove se l'amministrazione precedente è stata "lassista", questa è decisamente "tassista", scusate l'orribile battuta, ma penso renda l'idea.
Anche oggi in un articolo apparso sulla Nazione, articolo che pubblico come primo commento, annuncia di aver pronti 4.350 avvisi per la Tari, dopo l'aumento dell'anno scorso, ed i continui annunci di emissioni di cartelle per riscossioni è proprio la notizia che Chianciano aspettava per partire motivata per la prossima stagione ormai alle porte, insomma promesse, birillo è tasse è il piatto che ci viene offerto da questa Giunta, mentre Chianciano vive in un immobilismo che lo affonda sempre di più.


Saluti,


Valtubo 



lunedì 3 marzo 2025

Puntoecapo contro il Sindaco Sceriffo

 



Puntoeacapo replica alla "velina" dell'Amministrazione sugli accertamenti avviati dalla Maggioranza nei confronti dei cittadini e delle attività inadempienti.
Più volte in trasmissione su Nti ho sostenuto la necessità di non essere di mano troppo pesante sulle attività, già in difficoltà per la crisi di Chianciano Terme, e di non ragionare troppo da burocrati, che per salvare sul momento il bilancio pubblico colpiscono l'economia, sul breve può portare benefici, ma sul lungo termine si rischia di pagarla cara.
l'equilibrio è difficile, ma va cercato e sicuramente articoli da "caccia al ladro", come nella vignetta del blog, vanno evitati, il recupero va fatto ma senza reclamizzarlo troppo, altrimenti si comincia a pensare se dobbiamo avere un Sindaco che si comporta da commissario meglio commissariare il Comune.
Di seguito la replica di Puntoeacapo:


"Equità Fiscale e Responsabilità: No alla Politica dello Sceriffo"

Il gruppo consiliare di PEAC si esprime sulle dichiarazioni della sindaca Grazia Torelli in merito all’attività di accertamento e recupero delle imposte non riscosse

Il ruolo da “sceriffo commissario” che la Sindaca ha deciso di interpretare, con il recupero coattivo simultaneo di più annualità arretrate, rischia di creare effetti distorsivi sull’economia locale, mettendo in difficoltà imprese e cittadini, e alimentando contenziosi che potrebbero rivelarsi persino controproducenti per le casse comunali.
E’ doveroso ribadire un principio essenziale: la gestione fiscale di un Comune non può ridursi a una mera operazione di forza, ma deve essere guidata da criteri di equilibrio, responsabilità e rispetto per il tessuto economico locale.
La precedente amministrazione ha sempre operato con questa consapevolezza, svolgendo attività di accertamento, con rigore e lungimiranza, fino all’anno antecedente a quello di competenza; adottando strumenti di riscossione alternativi per garantire il recupero delle imposte senza gravare eccessivamente sui contribuenti.
Si tratta di un’attività amministrativa ordinaria, non certo di un atto di straordinaria capacità gestionale.
Al contrario, il metodo adottato dall’attuale amministrazione appare connotato da un eccesso di zelo che, più che garantire un’effettiva equità fiscale, sembra assumere i contorni di una crociata ideologica..
L’efficienza amministrativa non si misura nel numero di accertamenti inviati, ma nella capacità di coniugare giustizia fiscale e sostenibilità economica. Un’amministrazione forte è quella che sa bilanciare la necessità del recupero delle entrate con il sostegno a un’economia locale sana e produttiva. Ogni altra strada, specialmente se percorsa con rigidità e miopia, non è altro che una scorciatoia pericolosa che rischia di indebolire il tessuto economico del nostro territorio.
È con questa consapevolezza che continueremo a vigilare sull’operato dell’amministrazione, affinché ogni azione intrapresa sia all’insegna della giustizia, dell’equità e del buon governo.