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Amministrazione Immobili Condomini

martedì 13 settembre 2011

Chianciano Terme Piano Strutturale - Osservazioni

Stemma Comune di Chianciano Terme
In accordo con l'Assessore Marco Rossi ed il Garante della Comunicazione Giovanna Poggiani, apro un post particolare, nel quale sarà possibile per i bloggers fare interventi purchè firmati con nome e cognome (basta inserirlo nell'opzione Nome/URL sotto il commento) verranno considerati come OSSERVAZIONI VALIDE al Piano Strutturale, purchè scritti entro il 30 settembre.

La base di partenza sono le tre opzioni strategiche per Chianciano descritte durante la serata dal Prof. Nicola Bellini :

1)  una progressiva riduzione del peso del turismo nell'economia in parallelo con la trasformazione del patrimonio edilizio alberghiero in residenziale. Ma riconversione a cosa? Con quale credibiltà? Quali gambe dare ad un modello di sviluppo diverso?

2) una low road dello sviluppo turistico, che miri ad una fascia di mercato a basso reddito e bassi consumi: turismo pendolare, turismo-dormitorio per gruppi organizzati. La soluzione forse più facile, ma anche piena di rischi: quelli di una spirale di deterioramento della qualità, che taglia Chianciano fuori da ogni nuova opportunità di mercato

3) una high road dello sviluppo turistico, che faccia ancora rendere il capitale di credibilità e di immagine costruito nel passato. Ma a quali condizioni? Scelte strategiche chiare, riqualificazione urbana, innovazione, risorse umane di qualità, investimenti dall'esterno.

Saluti,

Valtubo

Per approfondimenti links cliccabili: 
chianciano obiettivi azioni proposta
UFFICIO DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE
proposta preliminare - relazione di sintesi  
Tecnici Gruppo di Lavoro 

37 commenti:

valtubo ha detto...

Ringrazio l'Amministrazione per aver dato al blog l'opportunità di poter essere uno strumento utile alla comunicazione tra cittadini e Comune.
E' una grande opportunità sfruttiamola al meglio facendo interventi a tutto campo, ma pertinenti,sulla Chianciano che vorremmo, mi raccomando firmati con nome e cognome per poter essere pubblicati (solo per questo post specifico, per gli altri resta la libertà di scelta).

Saluti,

Valtubo

Anonimo ha detto...

ANCHIO RINGRAZIO L'AMMINISTRAZIONE PER L'OPPORTUNITA' PER0' NON CAPISCO A COSA SI DEVE FARE LE OSSERVAZIONI. IN REALTA' L'AMMINISTRAZIONE CI CHEIDE COSA PENSIAMO SIA MEGLIO FARE PER CHIANCIANO E QUESTA MI SEMBRA UNA DOMANDA PIU' CHE UN'OSSERVAZIONE.
SAREBBE UTILE CAPIRE COSA SUGGERISCONO GLI ESPERTI E POI CHIEDERE AI CITTADINI SE SONO DACCORDO O INTENDONO FARE OSSERVAZIONI IN MERITO.
ANTONIO FALCONE (CITTADINO)

valtubo ha detto...

Una precisazione, sono arrivati alcuni commenti che non ho pubblicato, in quanto questo spazio è solo ed esclusivamente per interventi relativi al piano strutturale e se firmati!

Per qualunque altro tipo di intervento anonimi e con nick, si può fare nel post precedente "Chianciano Terme, scontro o cambiamento?"

Questo post è un tentativo di usare il blog come mezzo di "servizio per i cittadini" spero venga colta l'opportunità, abbiamo tempo in questa prima fase solo fino al 30 settembre.

Saluti,

Valtubo

Comune di Chianciano Terme ha detto...

COMUNE DI CHIANCIANO TERME
PROVINCIA DI SIENA


COMUNICATO STAMPA n. 55 del 14 settembre 2011

L’amministrazione ed il gruppo di lavoro a disposizione per il confronto e discussione entro il 30 settembre sulla
Proposta preliminare del Piano Strutturale

Quale Chianciano Terme per il futuro? La cittadinanza è chiamata ad esprimersi. La sintesi delle strategie e delle azioni di piano favorisce l’analisi per individuare il percorso che la cittadinanza vuole seguire.

Chianciano Terme (14 settembre 2011) – Dopo la presentazione della proposta preliminare del Piano Strutturale del Comune di Chianciano Terme che si è svolta in occasione di una assemblea pubblica all’Astoria Forum (gentilmente concessa) ora la cittadinanza è chiamata ad esprimersi sulla sintesi delle azioni individuate dal gruppo tecnico incaricato della redazione del piano. Per facilitare il proseguimento complessivo dell’iter che porterà all’adozione del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico, è stata individuata, da parte del Gruppo tecnico e dall’Amministrazione comunale, la data del 30 settembre quale momento ultimo di questa fase.
La sintesi delle strategie e la sintesi degli obiettivi e delle azioni di piano sono due strumenti che possono favorire la cittadinanza nella comprensione delle linee individuate per la Chianciano Terme del futuro. Di particolare rilevanza è la valutazione e lo scenario prospettato durante l’assemblea pubblica dal Prof. Nicola Bellini (Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese, presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), che fa parte del gruppo di lavoro del Piano Strutturale: in sintesi queste le tre opzioni strategiche individuate ai fini di stimolare il dibattito:
1) Una progressiva riduzione del peso del turismo nell'economia in parallelo con la trasformazione del patrimonio edilizio alberghiero in residenziale. Ma riconversione a cosa? Con quale credibiltà? Quali gambe dare ad un modello di sviluppo diverso?

2) Una low road dello sviluppo turistico, che miri ad una fascia di mercato a basso reddito e bassi consumi: turismo pendolare, turismo-dormitorio per gruppi organizzati. La soluzione forse più facile, ma anche piena di rischi: quelli di una spirale di deterioramento della qualità, che taglia Chianciano Terme fuori da ogni nuova opportunità di mercato.

3) Una high road dello sviluppo turistico, che faccia ancora rendere il capitale di credibilità e di immagine costruito nel passato. Ma a quali condizioni? Scelte strategiche chiare, riqualificazione urbana, innovazione, risorse umane di qualità, investimenti dall'esterno (quest’ultima è l’opzione privilegiata dallo stesso Prof. Nicola Bellini).

Comune di Chianciano terme ha detto...

La cittadinanza è chiamata ad esprimersi. I tecnici del Piano Strutturale e l’Amministrazione comunale è a disposizione per un ulteriore confronto e discussione su questi temi e sulla sintesi delle strategie e delle azioni di piano. Nel sito del Comune di Chianciano Terme sono inseriti i documenti. Questo il percorso da seguire: Home page / Piano Strutturale / Documenti del Piano / Proposta preliminare del Piano Strutturale - Sintesi degli obiettivi e delle azioni).
Si ricorda che l’insieme delle azioni e strategie è rivolto alla riqualificazione complessiva della città sotto il profilo del patrimonio edilizio esistente, della dotazione di servizi e infrastrutture e del miglioramento del rapporto con il paesaggio ed il territorio naturale.


Per informazioni e appuntamenti e inoltro di contributi d’interesse per il procedimento in atto:

L’Ufficio del Garante della Comunicazione del Piano Strutturale è a disposizione per fornire informazioni e chiarimenti. Orario di apertura al pubblico: lunedì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 (previo appuntamento). L’ufficio è comunque a disposizione in orari diversi da concordare con il Garante della Comunicazione (Giovanna Poggiani, Tel. 0578 652305), garante@comune.chianciano-terme.si.it. Eventuali contributi d’interesse per il procedimento in atto, oltre al Garante, possono essere inoltrate all’addetta alla comunicazione (Patrizia Mari, Tel. 0578 652210), piano.strutturale@comune.chianciano-terme.si.it.


Questo il link per accedere direttamente alla sintesi delle strategie e alla sintesi delle azioni di piano:

www.comune.chianciano-terme.siena.it/on-line/Home/IlComune/Ufficieservizi/Organizzazionedeiservizi/7.UrbanisticaEdiliziaPrivataGrandiopereMobilita224EnergiaTutelaambiente/Attivita224/articolo1509735.html



Allegato al presente comunicato:
nota del Garante della Comunicazione del Piano Strutturale
proposta preliminare del Piano Strutturale - relazione di sintesi
obiettivi ed azioni della proposta del Piano Strutturale

Anonimo ha detto...

1) La comunità chiancianese ha ereditato la proprietà delle Terme nel momento in cui il sistema sanitario da una parte ed il ministero del tesoro dall’altra lo hanno screditato e scevrato da ogni appeal-possible. Pertanto, considerato, che tutte le attività erano legate principalmente al termalismo ed al suo indotto ventricolare, in questi anni abbiamo assistito ad un automatico ridimensionamento del peso del turismo, nonché a tentativi economico-politico-sociali, spesso mal riusciti, in direzione sia della low che dell’high road. Sono 16 anni che ci poniamo queste tre domande e che siamo assorti da queste possibilità strategiche evidenziate nelle tre ipotesi del Prof. Bellini.
Aspettavamo che il Piano Strutturale delineasse una proposta strategica frutto del programma amministrativo da una parte (come indicatore delle linee di indirizzo del piano) e dalle proposte tecniche del Gruppo di Lavoro dall’altra.
Quindi l’Amministrazione ed il Gruppo di Lavoro prima di procedere ad una definizione obiettiva del Piano ha individuato una data entro la quale raccogliere delle indicazioni sparse e procedere poi, dopo un’ulteriore cernita, alla presentazione di una proposta conclusiva e strategica di Piano?
Antonio Falcone (cittadino)

Mazzetti Stefano "Pietriccia" ha detto...

Ooppsss quale chicca gustosa, commenti con nome e cognome che saranno presi in considerazione dalla giunta e gruppi di lavoro di sinistra per farci partecipi delle “imposizioni” che ci fanno, bello! Quando si prendono le bastonate saperlo prima serve almeno a comprare intanto i cerotti, quindi comunque positivo, allora dico mie opinioni e poi vado in farmacia per avvantaggiarmi, grazie. :
1. avendo purtoppo oramai 30 anni di esperienze nel settore turismo acquisite un po in giro in tutto il mondo, conoscendo un po’ quindi i nostri competitor non riesco a capire la soluzione del low-cost, conti alla mano vi dico che meno di cosi non è possibile ed è gia scandaloso che vengano accettate alcune offerte da colleghi che purtroppo strozzati dalla necessità di fare cassa e dare continuità devono loro malgrado accettare. I costi medi vivi per un gestore per dare 1 camera a 2 persone,colazione e cena sono questi: biancheria -7 euro, costo pasto cena e colazione materie prime dai 8-ai 20 euro dipendentemente dai prodotti utilizzati, poi c’è la partecizzazione proporzionale dei costi commerciali, affitti,mutui, personale, tasse, immondizia,assicurazioni,etc, nel mio caso influiscono percentualmente nel mio tipo di gestione facendo la proporzione sull’incasso totale,numero di presenze e costi per un 60% (e non pago mutui o affitti)di quello che il cliente paga a me,risultato 1 giorno 2 persone costano a me per dare servizi in mezza pensione calcolando un prezzo medio di 50,00 a persona giorno, quindi 100 euro di incasso , 7+15+(60%di 100)60,00 uguale: 82,00 , rimangono 18,00 dalle quali vanno tolte tassazioni personali ,irpef, costi per l’amministratore di inail,etctec, , mi rimane circa il 5% di quello che il cliente paga a me, giusto il doppio di quanto pago di commissioni sul transato per le carte di credito, solo che io per guadagnare questi soldi devo lavorare 18 ore al giorno senza mai far riposo e assumermi i rischi della difficoltà del rispetto di numerose leggi,quindi rischio controlli e rischio verbali, ed il problema piu grande è il personale che con le attuali norme sindacali e leggi in materia è impossibile gestire , (parlo per me e in generale naturalmente tutti i miei colleghi ci riusciranno di sicuro io no.) , ora questo è il mio caso, parlando di aziende + grandi e che quindi meglio possono spalmare i costi su piu presenze credo che il costo minimo per mettere un cliente in azienda in mezza pensione non scenda da un minimo di 20-22 euro al giorno, fino a 30-35 parlando di medie stutture con medi

Mazzetti Stefano "Pietriccia" ha detto...

servizi, grandi a chianciano non ce ne sono quindi il risultato è che se voi cari amministratori perpetrate la scelta low, dovrete anche liberalizzare il nero, liberalizzare il non pagamento di tasse e contributi, cambiare contratti sindacali per far lavorare il personale 13 ore al giorno al costo dei nostri competitor low-cost che sono i paesi emergenti dove con 400 euro si fa lavorare una persona tutto il mese, e tanto non basterebbe quindi paghe da terzo mondo ed oltretutto in nero, rendere tutti gli imprenditori immuni da controlli fiscali e di altro genere ufficio di igiene,ispettori pe la sicurezza sul lavoro, etcetc, certo non si può investire 200,000 euro solo di materiale di cucina a norma porte frangifiamma,etctec per rendere sicuro il posto di lavoro e poi riscuotere 25 euro dal cliente, forse non vi rendete conto che 1 solo forno termo ventilato a convenzione di 20 teglie gm1-1(di marca fidata) costa dai 10 ai 20000 euro, solo 1 forno!!!!!!!!!!!!!!!!!,quindi dovrete legalizzare la possibilità di lavorare con rischio salute del lavoratore e dei clienti, per essere competitor dei nostri rivali dobbiamo essere negli obblighi e costi come i nostri rivali, quindi come i russi, dubai,paesi arabi,africani, dove vero si spende mano, ma non viene rispettata la piu basilare regola,le donne sono oppresse, i bambini di 5 anni lavorano,etctectec quindi vanno aboliti e sciolti anche tutti i sindacati ed esportarli magari in cina. SVEGLIA…..HO FATE COLAZIONE CO’ LA GRAPPA…………CON TUTTO IL RIPETTO PRIMA SOLO DÌ PENSARE DÌ FARE COSE COSI, DOVRESTE PRENDERE IN GESTIONE UN AZIENDA CON 60 CAMERE, PAGARE I 100.000 EURO DÌ AFFITTO DÌ AZIENDA, LE 10-20 PERSONE NECESSARIE A TENERLO APERTO, LAVORARE NELLE CONDIZIONI IN CUI SIAMO PRENDENDO GRUPPI A 15-20 EURO, , RISPETTARE TUTTE LE NORME E LEGGI IN MATERIA CHE OBBLIGATE A NOI, PAGARE TUTTO E SOLO SE ARRIVATE IN FONDO ALL’ANNO CON UN CONTO ALMENO PARI (IMPOSSIBILE) POTRESTE PENSARE ALLORA DÌ FARLO FARE AD ALTRI…………….LATTE A COLAZIONE, NO GRAPPA, ALTRIMENTI PRIMA O POI ANDATE IN COMA ETILICO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Mazzetti Stefano "Pietriccia" ha detto...

tanto sti post con nome e cognome rimangono indigesti......che culo posso spaziare io, in risposta a mio post scritto però da anonimo nell'altro blog:
-Accetto critica e mi fa piacere il confronto.
-per spiegare in un post,tutti i meccanismi (in base alle mie modeste conoscenze)e le mie opinioni sarebbe impossibile sintetizzo:
1-in inghilterra il peso contribuitivo che il mio datore pagava per me come manager era di circa il 20%, qui altre spese incluse passa il 100%.
2-le tradizioni culinarie e il tipo di servizio offerto in hotel o aerei etc è un servizio studiato per avere basso costo, buffet(ha un costo ridotto del 80% rispetto ad un servizio stile italiano con le classiche 4-5 portate per un nostro pasto)
3-negli stati da te citati tutti i servizi albrerghieri-ristorativi hanno a lavoro "personale di importazione" da tutti gli stati del terzo mondo, guadagnano i manager,i direttori,gli chef,ma la manovalanza no, hanno un sistema (da me apprezzato ma impossibile qui)che si basa su una logica di turismo internazionale che riesce a contenere i costi sfruttando i grossissimi numeri di presenze te lo dimostra il fatto stesso che te hai citato " londra, parigi, berlino, francoforte, vienna , roma" .......e non regno unito, germania, francia,olanda,scozia,finlandia etctec ,cioè "stati" che sono ben diversi dalle loro capitali, di roma in italia ce ne è 1, li come in altri punti italiani ALCUNE (non tutte)una piccolissima parte ,in punti strategici, di strutture puo adottare e adotta le logiche da te esposte per tutti gli altri che sono la quasi totalità nel territorio nazionale,non quello della capitale, non è possibile e infatti non lo fanno.
4-ora pensa obbiettivamente e con razionalità se puoi paragonare Chianciano,7000 abitanti con credo 1 impresa ogni 10 persone (non so i numeri esatti) con le metropoli e non paesini (tantomeno stati)da te citate , veramente non capisco come tu possa solo pensarlo,ti risulta che abbiamo un aereoporto internazionale,ti risulta forse che abbiamo manifestazioni internazionali con strutture che ospitano fino a 15.000 o 30.000 persone come ci sono a londra???, ti risulta che ci siano qui catene internazionali di hotel,ti risulta che ci siano catene internazionali di commercio, ti risulta che abbiamo le sedi borsistiche con le sedi delle principali banche internazionali???.........ame risulta che abbiamo il "fosso dei roti"(non il tamigi o il danubio)

Mazzetti Stefano "Pietriccia" ha detto...

, mi risulta che le nostre borse siano solo quelle con cui facciamo spesa alla coop,mi risulta che qui il porto piu vicino è quello che a tuoro porta all'isola maggiore,mi risulta che la nostra banca sia la cras,ex credito cooperativo,ex credito rurale(tutti sti ex significheranno qualcosa???..ma!),a me risulta che "l'aereoporto" piu grande che abbiamo sia il piazzale che ho io sotto il bosco,ma mi ci transitano solo piccioni e colombe mica boing.......e i piccioni non portano presenze turistiche ma solo "cacca volante"... quindi dai sii obiettivo e non mischiare l'oro col terriccio, uno fa muovere l'economia nel mondo, nell'altro ci si pianta solo l'insalata da mangia a pranzo.
5-hai mai aperto un attività in capitali da te citate, in 3 dei 5 casi da te menzionati è sufficiante una 2 giornate, 3 firme, e parti con la tua attività imprenditoriale, hai mai provato ad aprire un attività qui??????????? non mi basta 2 ore per scrivere tutto......!!!
6 sai quanto è il carico fiscale e gestionale totale che pagano in germania i ristoratori per farti mangiare e dormire con i 13+10 euro da te citati???,un quarto di quello che costa a noi.
7- sai quanto costa allevare bestiame in olanda,germania,danimarca,ffrancia???MMOOLLTTOO MENO CHE DA NOI, infatti le carni di importazione costano nettamente meno nonostante trasporti,(e mai detto che non sono buone, anzi!!)
8- sai quali sono i sostentamenti all'agricoltura in germania??? come gli aiuti sociali in inghilterra?? ti risulta che esista qualcosa qui???.

per chiudere il concetto, SECONDO ME non esiste uno solo dei presupposti per poter fare di chianciano la capitale d'italia, quindi non esistono i presupposti per la logica low-cost, magari mischiando un po tutte e tre le soluzioni ne esce qualcosa di buono.......ma ognuno dei 3 da solo secondo me non a basi e presupposti.
saluti.

david gambacurta ha detto...

Sulle 3 proposte strategiche di base la scelta pare scontata. Sembra infatti che si chieda a qualcuno che non sa nuotare: preferisci affogare oppure imparare a nuotare? In realtà la domanda che l’amministrazione ci pone e’ una domand, alla quale, in linea di massima, non si puo’ che rispondere scegliendo l’opzione 3). Sulla scelta 2 mi sembra ci siamo dentro da un decennio e Stefano Mazzetti si e’ prolungato molto sul perche’ non sia auspicabile percorrerla visto che significa l’affogamento. La scelta 1) puo’ essere interessante solo in quanto soluzione complementare alla 3), in quanto puo’ essere opportuno attrarre nuovi settori ma solo quelli che siano sinergici al turismo come la ricerca, in particolare quella in campo medico, la cultura, il commercio al dettaglio, ma in molti casi piu’ un auspicio che non una vera direzione di marcia. Di certo non penserei alle costruzioni, l’industria, l’ingrosso, ma piuttosto ai servizi di qualità che potrebbero anche attrarre residenti.
Quindi in linea di massima una combinazione di scelta 3) nella quale confluiscano il 90% delle risorse e della scelta 1) al 10% delle risorse potrebbe essere una sintesi.
Piu’ che le 3 scelte strategiche, mi sembra invece piena di ottime idee e spunti la relazione di sintesi al piano strutturale. In quest’ultima infatti mi sembra ci sia gia’ un’idea di sintesi tra la soluzione 3) (che mi pare preponderante) e la 1), quindi vi e’ gia’ in fondo una possibile risposta.
Elementi positivi del piano:
- Idea di citta’ parco sintetizza la scelta di base 3) di un turismo di qualità: sinergica con il benessere, il termalismo, la cultura, l’arte, lo sport ed un eventuale turismo congressuale, nonché con l’economia rurale. Anche il ritorno alla zappa se intelligentemente collegato al turismo e’ sinergico. Per realizzarla c’e’ bisogno di coraggio e di pestare parecchi piedi; Citta’ parco significa:
a) Falciare cubature senza recuperarle: io dico ottimo! Se vuoi costruire 100 mc in linea con gli obiettivi del piano prima dovresti abbatterne 200 o 300. Come farlo in trasparenza e con i corretti incentivi economcii e una cosa da vedere ma l’obiettivo dovrebbe essere questo a mio modo di vedere.
b) Falciare il traffico e le macchine, cioe’ creare una citta’ pedonale: io dico mitico! Avete presente Zermatt?
c) Creare mobilita’ elettrica a basso impatto ambientale.
- Cittadella commerciale nella citta’ parco: ottimo, stara’ ai commercianti di questi poli commerciali collaborare in rete come un’unica impresa per creare eventi ed attrarre pubblico.
- In generale il riconoscimento nel piano che c’e’ bisogno di fare qualcosa di unico e che di fronte alle difficolta’ bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare qualcosa di veramente innovativo. Fare un senso unico in viale roma non é la soluzione perche’ non rende la citta’ unica, mentre eliminare completamente il traffico in una citta’ parco/commerciale lo e’.
- L’idea che non ci si debba avvalere di archistar che propongono idee ma che siamo noi a dover fornire le idee di come vogliamo il paese e che poi gli architetti trovino una soluzione tecnica. Il piano non e’ al servizio ne di architetti ne di costruttori, ma al nostro servizio.
- Condivisibile al 100% l’aspetto della riqualificazione agricola.

David Gambacurta ha detto...

E ora le Criticità:
- Si parla di recupero di volumetrie: in realtà l’ottimo spunto della città parco non puo’ che essere realizzato attraverso una riduzione delle volumetrie e del traffico. Si al social housing innovativo dove questo si fonda con il parco, ma prima butterei giu’ 300 metri cubi per ricostruirne 100 solo dopo. Insomma buttare giu’ palazzi dismessi e farne parco piuttosto che riconvertire ad appartamenti inutili (le cui volumetrie a occhio sono gia’ piuttosto in esubero e l’offerta mi sembra gia’ alta visto che gli appartamenti riconvertiti non si riescono a collocare) e rendere la città il piu’ possibile pedonabile trovando soluzioni alternative anche per il traffico della provinciale. Insomma qui si tratta di scardinare interessi di breve periodo che porteranno ancora al declino. Tra questi me ne vengono in mente due:
o i negozianti devono capire che una delle poche iniziative innovative potrebbe essere quella di realizzare una citta’ commerciale all’interno di una citta’ parco a traffico zero in grado di attrarre pubblico assieme ad eventi (una delle poche iniziative decenti delle amministrazioni recenti e’ stata quella di cercare di tagliare il traffico anche se con mezzi artigianali non sistematici e slegati da un piano di lungo termine).
o trovare una compensazione economica per gli immobili che saranno abbattuti (solo in questo puo’ essere utile lo stato di crisi al fine di ottenere forse piu’ facilmente un incentivo economico per coloro che abbattono gli immobili e li destinano a parco, non a coloro che li riconvertono altrimenti stato di crisi controproducente). Chi costruisce dovrebbe contribuire al valore di qeuste volumetrie da dismettere assieme al soggetto pubblico che dovrebbe destinare pero’ la maggior parte delle risorse alle infrastrutture piuttosto che a ripagare immobili che hanno zero valore commerciale. Su questi terreni vorrei rivedere il verde dell’erba! Il soggetto pubblico deve coordinare come da piano ma questo e’ l’aspetto difficile.
• insomma l’edilizia non e’ il settore nel quale si dovrebbe diversificare e l’edilizia innovativa andrebbe considerata solo in quanto sinergica all’immagine di citta’ parco ed ecosostenibile che mi sembra l’idea prioritaria sinergica anche al turismo. Insomma abbattere, abbattere, abbattere e destinare a parco piu’ che costruire.
• attrarre residenti va bene ma piu’ per ripopolare il centro storico e non incrementando le volumetrie ma riducendole al contrario ed aumentandone la qualita’ semmai. Quindi il piano potrebbe ridurre il dimensionamento o carico urbanistico in modo drastico pur riuscendo ad attrarre residenti.
• La domanda che faccio all’amministrazione e’: dove sono le risorse? Cosa si puo’ realisticamente fare con le risorse disponibili nei prossimi 10 anni? Mi pare poco visto dove sono rimaste le piscine Sillene che sono di per se una vergogna!
• Per realizzare efficaciemente Idea di cittadella parco/commerciale bisogna anche cercare di concentrare i commerci nella cittadella creando dei poli commerciali pedonali: per esempio 1) centro storico 2) piazza italia viale roma nei quali ci sia totale pedonalita’. In sostanza i commerci di Chianciano sono troppo dispersi per renderli attrattivi e bisogna trovare incentivi economici per concentrarli e fare in modo che facciano sistema. Oppure solo una mobilita efficiente e verde puo essere la soluzione?
In sostanza l’amministrazione ci chiede se vogliamo imparare a nuotare. La risposta e’ scontata. Come aiutare gli imprenditori a farlo e a fare sistema e’ piu’ complesso.
Spero ci possano essere spunti per stimolare il dibattito,
Saluti,
David Gambacurta

Andrea Mencarelli ha detto...

Con il presente scritto intendo dare un contributo su tre temi in particolare tra i tanti che dovranno essere affrontati durante la redazione del Piano Strutturale (PS).

Il primo tema è quello dell'energia il quale si inserisce in quelli più generali dell'ambiente e dell'economia.
E' un tema che da sempre mi appassiona (pur non essendo attualmente il settore in cui lavoro), e che mi ha spinto a partecipare, a metà anni '90, alla nascita del locale circolo Legambiente,

In questi anni stiamo assistendo alla cosiddetta rivoluzione della “green economy”, grazie alla quale stiamo già producendo energia rinnovabile da sistemi con un impatto ambientale molto più basso rispetto ai sistemi precedenti.
Lo sviluppo di tali tecnologie sta avendo una notevole portata ed una discreta velocità di diffusione.

Credo che uno strumento urbanistico come il Piano Strutturale debba pianificare l'inserimento dei sistemi nei territori, atti a favorire e pilotare la transizione verso un tipo di produzione di energia diffusa ed a basso impatto ambientale, con il conseguente allontanamento dai vecchi sistemi più centralizzati ed impattanti.

Dovranno quindi essere individuate le aree dove poter installare gli impianti per la produzione di energia rinnovabile, come impianti fotovoltaici o impianti eolici, e dovranno essere dettate le regole per il loro insediamento andando a deciderne anche le dimensioni.

Un'indicazione generale in tal senso era già stata data dal Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) dove si trovano citati i seguenti intenti “Dal programma di governo di questa legislatura al Programma Regionale di Sviluppo 2006- 2010, la nostra Regione si caratterizza per la scelta di coniugare, in termini di efficienza, sviluppo e sostenibilità.
Il Piano di indirizzo energetico regionale – Pier – anche se avrà validità formale fino al 2010 intende creare le condizioni perché l’energia rinnovabile si faccia motore dello sviluppo economico nel rispetto dei caratteri tipici dei nostri territori, della salvaguardia ambientale dei nostri paesaggi, delle nostre bellezze storiche ed artistiche.”
Ed ancora: “Sviluppo e sostenibilità in Toscana devono convivere e questo Pier è uno strumento per favorirne la realizzazione. Non può esistere uno sviluppo se non è sostenibile, perché da noi la tutela dei valori ambientali e paesaggistici passa per il governo del territorio attraverso meccanismi di governance e di partecipazione, incentrati sulla preparazione delle scelte e sulla collocazione delle stesse nel quadro di regole chiare, conoscibili ed il più possibile semplici e snelle”

Un'altra indicazione si può trovare nella disciplina del PCTC 2010 all'art. 13 punto 13.22 “Progetto di paesaggio per impianti per l’energia rinnovabile”:
“Gli strumenti della pianificazione e gli atti di governo provinciali e comunali indicano e regolamentano le aree ove sia vietata e le aree ove sia ammessa, e in questo caso con quali caratteri e modalità, la realizzazione di campi fotovoltaici, nel rispetto dei seguenti criteri localizzativi:
- esclusione delle aree non urbanizzate sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004, tranne nei casi in cui dette aree siano degradate e come tali riconosciute e disciplinate nel PITPPR e conseguentemente oggetto di specifiche regole negli strumenti della pianificazione e negli atti di governo del territorio comunali;
- non interferenza visiva con emergenze paesaggistiche, patrimonio culturale, presenze archeologiche, aree ANPIL, SIR, SIC;
- esclusione delle aree interessate da colture di pregio (vigneti e uliveti).”

Ma la materia è attualmente in continua evoluzione, infatti successivamente a quanto indicato nel PTC, è stata approvata la legge regionale L.R. 12 del 23.03.2011, che ha demandato alle provincie l'individuazione delle aree non idonee (art. 7).

Allo stato attuale non conosco il grado di “libertà” che può avere un comune nella pianificazione in questione, ma credo che il tema vada comunque affrontato dal PS.

Andrea Mencarelli ha detto...

I vari livelli legislativi hanno ormai indirizzato la preferenza verso le installazioni integrate direttamente sugli edifici (in particolare pannelli solari e fotovoltaici); ciò al fine di ridurre il consumo di territorio libero ed al tempo stesso riqualificare il patrimonio edilizio esistente.
La scelta fatta è senza dubbio condivisibile, ma credo che non debba essere comunque esclusa totalmente la possibilità di usare terreni marginali inseriti in contesti urbanistici favorevoli; ciò vale a maggior ragione per i generatori eolici, in quanto questi non possono essere installati direttamente sui fabbricati (a parte modelli di piccolissima dimensione).

Pongo inoltre una domanda che potrebbe fungere da contributo: e' possibile utilizzare il meccanismo della perequazione anche per azioni di questo tipo, visto che l'individuazione di aree idonee porterebbe ad un aumento del valore del terreno in oggetto?


Il secondo tema è quello del rinnovamento tecnologico della cittadina termale.
Ritengo, infatti che una città che voglia o debba vivere con la sola economia turistica debba inseguire costantemente il rinnovamento tecnologico dell'offerta rivolta ai fruitori delle strutture turistiche in genere.
In particolare oggi si stà facendo strada la tecnologia della “realtà aumentata” .

“La realtà aumentata (in inglese augmented reality, abbreviato AR) è la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all'esperienza reale di tutti i giorni. Gli elementi che "aumentano" la realtà possono essere aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come un telefonino di ultima generazione, (p. es. l'iPhone, i Windows Phone o un telefono Android), con l'uso di un PC dotato di webcam, con dispositivi di visione (p. es. occhiali VR), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti VR) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già percepita "in sé".

(Fonte Wikipedia.org)

Attualmente questa tecnologia rende possibile quanto segue:

“È oggi infatti possibile con la realtà aumentata trovare informazioni rispetto al luogo in cui ci si trova (come alberghi, bar, ristoranti, stazioni della metro) ma anche visualizzare le foto dai social network come Flickr o voci Wikipedia sovrapposte alla realtà; trovare i Twitters vicini; ritrovare la macchina parcheggiata; giocare a catturare fantasmi e fate invisibili usando una intera città come campo di gioco; taggare luoghi, inserire dei messaggini in realtà aumentata in un luogo specifico (metodo usato dai teenager giapponesi per incontrarsi).”

(Fonte Wikipedia.org)

Dovrebbe essere sondata la possibilità di sviluppare tale tecnologia verso l'offerta turistica (compreso il settore congressuale) ed applicarla alla nostra cittadina, magari andando a realizzare anche un vero e proprio “Parco della realtà aumenta”, dove potrebbero essere affrontati temi come l'archeologia e la storia, la musica, la salute, la botanica, ecc.; la sua realizzazione non avrebbe bisogno di strutture fisiche esagerate, se non addirittura quasi nulle, ma avrebbe invece bisogno di tanta, tanta fantasia.

Andrea Mencarelli ha detto...

Il terzo tema è invece di tipo sociale; l'età media della popolazione italiana, ma in generale di tutti i paesi occidentali, sta infatti aumentando costantemente, fenomeno che crea appunto un nuovo scenario sociale.
L'argomento è affrontato anche dal documento congressuale redatto da Legambiente nazionale in vista del prossimo congresso; con il titolo di “il futuro della vecchiaia” il capitolo espone quanto segue:”Una volta c’era il rispetto per la terza età perché i cosiddetti vecchi erano portatori di esperienza: in un mondo uguale più si andava all’indietro, più si avevano serie storiche a disposizione per valutare le colture agricole, i comportamenti delle persone, dei popoli…Oggi non è più così e non solo perché il mondo cambia a grande velocità! Eppure l’Italia è tra i paesi più longevi al mondo (le donne vivono 84 anni, gli uomini 78). Nel 1998, per la prima volta nel primo mondo, il numero di persone di età superiore ai 60 anni ha superato il numero di persone di età inferiore ai 15. Entro il 2050, questo fenomeno coinvolgerà l’intero pianeta e comprenderà il 22% della popolazione mondiale, pari a 2 miliardi di persone, prevalentemente donne. È nata una nuova fascia di età, costituita da persone autosufficienti e spesso abili, di età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Questo è il nuovo capitale sociale, da spendere per una migliore qualità della vita con un nuovo patto intergenerazionale che, senza togliere spazio alle nuove generazioni, potrà garantire socialità, volontariato strutturato, cogestione funzionale, trasferimento di saperi.”
Tale ricchezza umana andrà quindi messa a frutto per arricchire la nostra società nel complesso, ed evitare che sia usata esclusivamente nell'intento individuale di “affrontare” i problemi dell'età più avanzata.
A Chianciano Terme esistono già esperienze concrete in questa direzione, come quella della Croce Verde, associazione in cui molte persone in pensione mettono a disposizione il proprio tempo libero per aiutare chi a bisogno di assistenza sanitaria; in essa si incontrano attivamente individui con età anagrafiche molto diverse, il che è sempre un azione di grande valore sociale.
Dovrebbero quindi essere individuati contenitori capaci di accogliere esperienze di questo tipo, in cui possano venire a contatto le varie generazioni che andranno ad interagire anche in attività concrete.
Penso, ad esempio, alla possibilità di creare degli orti “didattici” (interessante è l'esperienza degli orti sinergici) sul terreno di proprietà pubblica, attraverso i quali si possa trasferire le conoscenze alle generazioni più giovani, e stimolare la crescita della cultura della produzione cosiddetta “a chilometri zero”.
Grazie all'attivismo di questa fascia di età potrebbe nascere anche un'esperienza come quella della “Banca del tempo”, che fornirebbe un miglioramento nella qualità della vita di tutti i cittadini.
Queste azioni ci faranno guadagnare punti per il giorno in cui l'indice di ricchezza del PIL (prodotto interno lordo) sarà sostituito dal BIL (benessere interno lordo).

Auguro un buon lavoro a tutti i componenti dell'Ufficio di Piano con la speranza che saranno in grado di elaborare un Piano utile al rilancio della nostra cittadina sotto tutti i punti di vista, e mi auguro anche che noi abitanti saremo in grado di mettere a frutto tutto ciò di positivo che in esso sarà contenuto.

Comune di Chianciano Terme ha detto...

COMUNE DI CHIANCIANO TERME
PROVINCIA DI SIENA


COMUNICATO STAMPA n. 57 del 26 settembre 2011


Presso la sala del Consiglio comunale 4 incontri con associazioni repertoriate, soggetti che si occupano di agricoltura, categorie economiche e Terme

Piano strutturale: tavoli tecnici martedì 27 settembre
Obiettivo degli incontri: recepire proposte e contributi

(Chianciano Terme ) – 26 settembre 2011 - Nell’ambito del processo di partecipazione sul procedimento del Piano Strutturale martedì 27 settembre 2011 presso la Sala Consiliare del Comune di Chianciano Terme sono convocati tavoli tecnici con il Gruppo di Lavoro del Piano Strutturale. Questi gli incontri fissati: alle ore 11,00 incontro con le associazioni repertoriate; alle ore 12,30 incontro con le associazioni e soggetti singoli che si occupano di agricoltura; alle ore 14,30 incontro con le categorie economiche; alle ore 16,30 incontro con la Società Terme di Chianciano S.p.A.

Obiettivo degli incontri sarà recepire proposte e contributi sulla base del quadro conoscitivo e della proposta preliminare di Piano Strutturale, presentata nell’incontro del 6 settembre u.s. e pubblicata sul sito web del Comune di Chianciano Terme, nella sezione dedicata al Piano Strutturale.

In caso di impossibilità a partecipare si prega cortesemente di dare comunicazione al Garante della Comunicazione Giovanna Poggiani (garante@comune.chianciano-terme.si.it – tel. 0578 652305).

Damiano Rocchi ha detto...

Con il presente documento, tra le tante tematiche “toccate” da un piano Strutturale, intendo dare il mio personale contributo su due a me particolarmente care, ovvero l’ambiente e l’energia ed il turismo sportivo; la prima come “punto di forza” e quindi come invariante strutturale, la seconda come una “opportunità” per la diversificazione del sistema produttivo e/o offerta turistica.

Ambiente ed Energia

Considerando sia il periodo che stiamo vivendo in termini energetici (relazionato anche al costante ed inarrestabile aumento del costo dell’energia, che prepariamoci, sempre più costerà…..) ed inoltre che Piani Strutturali e Regolamenti Urbanistici devono contenere disposizioni in materia urbanistica finalizzate sia ad un corretto uso delle risorse
energetiche ed ambientali che a promuovere lo sviluppo sostenibile, sarà, a mio avviso di fondamentale importanza che, al fine di orientare lo sviluppo del nostro territorio e della nostra cittadina verso obiettivi di risparmio energetico e maggiore compatibilità ambientale, il nuovo PS e relativo RU abbiano tra i punti cardine temi come energia, efficienza energetica, fonti rinnovabili, inquinamento e mobilità sostenibile. Il mio pensiero è infatti quello che una pubblica amministrazione debba avere il dovere di attuare politiche sia a difesa dell'ambiente che volte al miglioramento della qualità della vita, obiettivi questi entrambi possibili ma soprattutto tali da rappresentare opportunità realizzabili concretamente e non più usate come un semplice slogan da campagna elettorale; pensando un po’ più globalmente dovremmo essere infatti tutti consapevoli che la vera sfida del mondo di oggi deve essere rappresentata dal passaggio tra l’enunciazione dei principi e la consuetudine quotidiana. Tornando a ciò che io mi auspico per uno sviluppo consapevole della nostra cittadina, e partendo dal fatto che se è vero che la politica ha bisogno dell’ambiente è forse ancora più vero che l’ambiente ha bisogno della politica, la speranza è che il Piano Strutturale ed il Regolamento
Urbanistico possano rappresentare strumenti che introducano criteri, tecniche e tecnologie di efficienza energetica, sia nell’edilizia privata che in quella pubblica, cosi che si possa pensare di governare (tutti assieme) in modo sostenibile e
consapevole la nostra cittadina ed il nostro territorio.

Damiano Rocchi ha detto...

Di fondamentale importanza sarà una mobilità sostenibile, poiché anche nella nostra città (soprattutto nel periodo estivo, ovvero durante quella che noi chiancianesi abbiamo da sempre
chiamato “stagione”) è sopraggiunta una forte esigenza di avere un sistema di mobilità urbana che sia tale da non
gravare eccessivamente sull’intero sistema, sia in termini di emissioni di gas serra, inquinamento atmosferico ed
acustico, ma anche in alcuni tratti viari del nostro centro urbano (penso ad esempio V.le della Libertà nelle
zone “Sant’Elena - LargoAmiata”, “Marabissi”, “Hotel Roma” "Grand’Italia” ) di congestione dovuta al traffico. Volendo, potremmo anche considerare che intervenire a favore dell’ambiente è anche economicamente conveniente, molto conveniente, (penso ad esempio a chi ha investito su un impianto fotovoltaico ed ha usufruito del “conto energia” e a chi invece in prodotti bancari derivati o strutturati), ma ciò nonostante, da ambientalista ritengo che il tutto vada valutato con una visione più complessiva e non soffermandosi al solo aspetto finanziario, dovremmo infatti pensare alla capacità che
ad esempio hanno quelle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili a farci raggiungere la realtà dello sviluppo sostenibile, del quale voglio ricordare la prima e forse più concreta definizione del concetto “sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a
soddisfare i propri”. Pertanto anche se fosse vero che alcune tecnologie utili allo sfruttamento delle fonti rinnovabili (eolico, solare, geotermico,fotovoltaico) sono ancora oggi finanziariamente meno convenienti di quelle convenzionali ma altamente inquinanti, sicuramente è altrettanto vero che convengono e converranno al futuro dei nostri figli.

Damiano Rocchi ha detto...

Turismo Sportivo e Cittadella dello Sport

Avendo il Piano Strutturale il compito di individuare gli obiettivi di lungo periodo per lo sviluppo di Chianciano Terme, non solo urbanistico ma anche economico, essendo la nostra cittadina a vocazione turistica solo e soprattutto per il settore
termale, salutistico e congressuale (ferme restando comunque le piccole percentuali di turismo derivante dai settori gastronomico, d’arte e studentesco), vorrei che ci si soffermasse su di un altro ulteriore segmento turistico che non
dovremmo sottovalutare, ovvero quello del turismo sportivo, componente di tale mercato da noi sinora poco perseguita, e che potrebbe risultare invece nel prossimo avvenire, una scelta vincente. Recentemente ho avuto modo di leggere un rapporto della Econstat su turismo sportivo, documento che in qualche modo ha confermato quelle che erano le mie opinioni in merito a tale argomento. Da tale rapporto si deduce infatti che nel recente 2010, solo gli italiani hanno speso per tale tipologia di turismo (70% per praticare, 20% per assistere e 10% per accompagnare atleti ad eventi sportivi) più di 7 miliardi di euro, pari a circa il 10% del volume totale del settore turistico, per una spesa media per visitatore/turista di
700 €. Se infatti sino a qualche anno fa parlando di turismo sportivo ci si riferiva dapprima esclusivamente al turismo legato ad eventi sportivi di particolare rilievo, per poi passare ad intenderlo come modo più attivo di vivere il soggiorno stanziale (villaggi vacanze, attività fisica svolta all’interno degli stabilimenti balneari, palestre a servizio delle strutture ricettive, ecc….), oggi diversamente, lo sport praticato, non è più solo un accessorio ma sempre più spesso diviene l’obbiettivo stesso del turismo. Penso per fare un esempio a tutti i tifosi che nel periodo estivo, grazie alla loro fede calcistica, si spostano facendo migliaia di chilometri per seguire la loro squadra ed approfittano per fare vacanze in alta
montagna o a chi magari sceglie un posto di villeggiatura per praticare sport o attività fisiche come trekking, mountain bike, canoa, ecc…. Il turismo sportivo si propone quindi a 360°, per le località che pure a tale segmento commerciale fanno riferimento, anche come modalità nuova di sviluppo del proprio territorio, e perché no, anche di tutela ambientale dello stesso, si è di molto accresciuto infatti il contesto delle motivazioni del turista che, andando al di là della competizione sportiva fine a se stessa, vanno dalla ricerca del benessere e ad un rapporto più stretto con l’ambiente. In base a tutto ciò premesso, anche in relazione al concetto di “città del benessere” più volte richiamato nel caso di Chianciano, voglio quindi dire che tale tipo di turismo potrebbe rappresentare per la nostra cittadina anche una nuova opportunità di sviluppo, dapprima in grado di completare l'offerta turistica, ma poi anche per permettere l’estensione
della stagione turistica tradizionale, attrarre nuovi flussi di visitatori, nonché consolidare l’immagine della nostra città e di conseguenza di attrarre investimenti ed occupazione.

Damiano Rocchi ha detto...

Personalmente ritengo quindi di fondamentale importanza la
realizzazione di una vera e propria cittadella dello sport, inserita all’interno del Parco a Valle e che, partendo dalle pendici del centro storico e comprendendo quelli che sono gli attuali: campo sportivo principale, centro polisportivo ed area del Castagnolo, si possa estendere sino alla zona di Mezzo Miglio, ma soprattutto un’area pensata esclusivamente per lo sport, ovvero un’area che possa dare risposte ad ogni tipo di utente, penso quindi all’attività dei bambini e degli
adolescenti, ma anche all’attività sportiva per le scuole ed a quella motoria per gli anziani, sino ad arrivare all’attività agonistica di campionati, tornei, gare e manifestazioni ufficiali organizzati da organismi riconosciuti e senza tralasciare la attività ricreativa e sociale per la cittadinanza. Penso quindi ad una cittadella dello sport immersa nel verde ed all’interno
della quale siano presenti palestre, piscine, un parco acquatico, parchi giochi per bambini, aree ricreative, campetti polivalenti (calcetto, tennis, basket, ecc..), piste ciclabili, pista da skate-board, aree attrezzate per ginnastica all’aperto, ma soprattutto due campi da calcio di qualità: uno in manto sintetico utilizzabile 365 giorni su 365 praticamente da tutti (società sportive, istituti scolastici, ecc…) ed uno, che dovrebbe rappresentare lo “Stadio Comunale” avente principalmente una valenza di marketing, questo inteso come uno dei tanti assi nella manica validi a ridefinire l’immagine
di Chianciano e quindi utile al perseguimento e commercializzazione del turismo sportivo. So benissimo che, preso nella sua globalità, parlo di un intervento di non modeste dimensioni sia in termini di economici che di realizzazione, ma per la concezione che ho io della Chianciano Terme del futuro, ritengo anche tale idea di sviluppo, di fondamentale importanza.

Damiano Rocchi

Alè Chianciano ha detto...

Associazione Alè Chianciano
Contributi / Osservazioni alla Proposta Preliminare del Piano Strutturale – 27 Settembre 2011

Presentazione Alè Chianciano
Il gruppo Alè Chianciano nasce come tentativo di dare una risposta allo stato di crisi in cui ormai da tempo versa la nostra comunità. Non vuol essere un tentativo di analizzare le cause che hanno portato la città all'attuale stato di crisi con il fine di emettere sentenze o appuntare metaforiche medaglie, bensì agire nel concreto per far fronte alla lunga e difficoltosa situazione che caratterizza la cittadina termale e che ha portato la Giunta a richiederne lo stato di crisi alla Commissione Governativa. Noi crediamo che, nel nostro caso, lo stato di crisi non sia meramente un termine tecnico per descrivere la situazione economica deficitaria di una comunità, pensiamo infatti che il default prima ancora che economico rischi di diventare (o sià già diventato) sociale e intellettuale. Il nostro gruppo ha già raccolto moltissime adesioni tra la popolazione residente, o che comunque pur non risiedendo più qui è rimasta legata al territorio per nascita, motivi affettivi o professionali; si tratta per lo più della generazione dei trenta - quarantenni, ma si contano anche aderenti al di sotto e al di sopra di queste due fasce d'età. Tutti sono accomunati dal desiderio di affrontare le problematiche del territorio con un metodo nuovo e valori comuni, mettendo a disposizione le idee e le competenze professionali di ciascuno, per garantire a Chianciano un futuro migliore. Tutti sono accomunati dall'idea che la Città, intesa come comunità, luogo di crescita personale, emotiva e professionale, abbia dato molto alla nostra generazione e che ora possa essere arrivato il momento di restituire qualcosa, in termini di idee, progetti o semplice entusiasmo creativo.
Il cammino che abbiamo intrapreso è iniziato cercando di capire in che modo potessimo collaborare e in che modo potessimo darci una struttura che ci consentisse di presentarci alla comunità chiancianese. Noi abbiamo creduto che la struttura che più si confà al nostro modus operandi e alle nostre finalità sia quella che negli Stati Uniti chiamano Think Tank, i quali nascono con il preciso obiettivo di elaborare strategie e progetti nei campi più disparati (economico, politico): il nostro "serbatoio del pensiero" vuole essere uno strumento al servizio non solo dell'Amministrazione Pubblica ma della comunità tutta, superando steccati ideologici - di qualsiasi natura essi siano - e confidando sull'esperienza, la passione e la competenza dei suoi membri. Una fucina di idee, idee che potranno nascere come proposte autonome o in risposta a specifiche richieste. Tutto questo in maniera disinteressata e nella convinzione che la generosità nei confronti del futuro della Città si dimostri dando tutto quello che possiamo nel presente.
È sulla base di queste premesse che il nostro Think Tank ritiene senza dubbio prioritaria una prima fase che sia principalmente conoscitiva delle dinamiche economico-sociali del territorio, ma anche una seconda fase propositiva. È per tali motivi che crediamo utile per la nostra attività poter partecipare anche a questo tavolo tecnico di confronto concernente il Piano Strutturale.

Alè Chianciano ha detto...

Premessa ai Contributi / Osservazioni
A seguito della presentazione pubblica della proposta preliminare del Piano Strutturale del Comune di Chianciano Terme la cittadinanza è stata chiamata ad esprimersi sulla sintesi delle strategie, nonché degli obiettivi ed azioni individuate dal gruppo tecnico incaricato della redazione del piano. Anche la nostra Associazione intende quindi partecipare a questa fase che potrebbe essere definita come "fase aperta ai contributi di tutti i cittadini" e quindi tale da non imporre limitazioni alle considerazioni che si intendono proporre fare, sia per il quadro conoscitivo che per gli obiettivi, che per le azioni. Certi inoltre che la modalità partecipativa individuata dall’amministrazione non sia canonizzata, abbiamo avanzato le nostre considerazioni senza attenerci a regole particolari e siamo inoltre sicuri che quanto qui dal nostro gruppo proposto non pregiudichi la possibilità di intervenire successivamente.
La nostra associazione ha quindi prodotto alcuni contributi sia sul quadro conoscitivo, che sulla sintesi (strategie, azioni, obbiettivi) ma anche posto alcuni sintetici quesiti ritenuti di fondamentale importanza per il futuro della nostra cittadina.

Contributi alla formazione del Quadro Conoscitivo

CULTURA Elemento su cui costruire le strategie di sviluppo e realizzare degli eventi (archeologia, arte contemporanea, summer school…)
Per il nostro gruppo la Cultura è un punto di forza, ovvero una invariante strutturale, e quindi crediamo debba essere vista come un elemento su cui costruire le strategie di sviluppo e realizzare degli eventi, necessariamente progettati e coordinati da professionisti (direttori artistici).
I contenitori dismessi o di prossima dismissione, quale ad esempio crediamo (per attuale ubicazione all’interno del centro abitato) possa divenire quello FIAT adiacente al Museo di Arte Contemporanea e nelle vicinanze dello scavo archeologico “Terme di Orazio”, potrebbero essere recuperati e destinati a spazi espositivi per l’arte e parimenti a luogo di incontro e scambio di idee tra artisti, diventando così una vera e propria fucina. Allo stesso modo potrebbe essere visto il recupero sia dello stabile della ex scuola alberghiera o quello della ex telecom in P.za Italia. Nell’ottica della valorizzazione e tutela delle componenti urbane portatrici di identità collettiva ed in particolare alla valorizzazione del polo museale invece, importante sarebbe destinare strutture (Villa Simoneschi, ma anche i contenitori dismessi di cui sopra) a luoghi in cui svolgere attività di summer school per studenti inerenti il mondo dell’arte in generale e dell’archeologia, ma anche in cui riposizionare e potenziare la biblioteca comunale.
Un’altra proposta è il ripristino dell’area Arena Verri (attuali giardini pubblici Via Dante) a sferisterio per il “gioco del pallone” o palla al bracciale innanzitutto, ma anche come semplice contenitore per manifestazioni di minore entità. In tale ottica dovrebbe essere riconsiderata anche la possibilità di trovare nuova destinazione (magari fuori dal centro abitato) per il distributore AGIP sito in prossimità della stessa. L’area in oggetto diventerebbe infatti ancor più parte integrante della macro area storico-culturale-sportiva che comprenderebbe Centro Storico, Villa Simoneschi, Museo delle acque, Cittadella Sportiva ed Area archeologica di Mezzomiglio.

Alè Chianciano ha detto...

Infine, di fondamentale importanza dovrà essere inoltre la valorizzazione delle risorse associative e recupero dell'identità culturale ed in tale contesto crediamo debba essere inserita l’individuazione di uno spazio dedicato alle associazioni repertoriate, un luogo multifunzionale dove poter integrare e sviluppare la collaborazione delle numerose realtà associative esistenti che già oggi a tutti gli effetti sono parte vitale indispensabile per una sana vita sociale, per la scoperta e lo sviluppo di passioni ed eccellenze personali, come cantiere per la creazione di eventi socio culturali che hanno e potrebbero avere ancor più un positivo ritorno di immagine ed intrattenimento.

SCUOLA ALBERGHIERA Istituto che rappresenta una risorsa fondamentale per l’innalzamento della qualità turistico ricettiva.
Facendo riferimento alle necessità individuate anche dal Prof. Bellini in merito alla necessità di riqualificare oltre che le strutture ricettive, anche le professionalità e le risorse umane in generale operanti nel settore ricettivo – ricreativo della nostra cittadina, il gruppo ha condiviso l’idea che una risorsa esistente, ma sottostimata forse e poco sfruttata, sia il nostro storico Istituto Professionale Alberghiero.
Innanzitutto sarebbero da studiare dei nuovi rapporti di collaborazione e degli accordi “istituzionalizzati” tra l’istituto alberghiero e gli alberghi di Chianciano per la creazione di convenzioni, accordi con priorità di assunzione, stage finalizzati allo sviluppo di progetti condivisi. In tal senso sarebbe importante che fosse introdotta la possibilità di acquisire meriti, crediti o positive valutazioni inerenti la didattica piuttosto che agevolazioni tipo borse di studio, per tutti gli studenti dell’istituto che presteranno la loro opera retribuita all’interno delle strutture ricettivo - alberghiere e commerciali della cittadina, piuttosto che collaborare e prestare anche gratuitamente la propria opera e professionalità in particolari occasioni di interesse pubblico come manifestazioni, feste, fiere, patrocinate dal Comune di Chianciano.
Inoltre, abbiamo immaginato la possibilità che l’istituto stesso, per mezzo delle professionalità di docenti e studenti gestisca in proprio una struttura alberghiera locale, potrebbero essere individuati quindi alberghi-scuola adatti a poter consentire lo sviluppo di un progetto didattico-imprenditoriale a tutti gli effetti, strutture da far diventare “fiore all’occhiello” in quanto a professionalità e servizi, che abbiano la possibilità di ospitare al loro interno ristoranti dove siano serviti fondamentalmente prodotti di qualità del territorio. Tale strutture potrebbero essere gestite da una o più cooperative o comunque da manager esterni che si avvalgono della collaborazione di studenti meritevoli che dovrebbero vedersi riconosciuti crediti didattici per il lavoro svolto durante l’anno scolastico, e retribuito durante la stagione estiva. Dette strutture dovrebbero necessariamente mirare a guadagnare e “ripagarsi” senza assolutamente fare una sleale concorrenza alle strutture esistenti.

Alè Chianciano ha detto...

Contributi / Osservazioni alla sintesi delle strategie, obiettivi ed azioni
Obbiettivo Specifico “Miglioramento della qualità urbana”

Innovazione tecnologica finalizzata sia all'informazione turistica che alla connettività rete internet (es. wi-fi libera nei parchi termali e/o ove c'è sosta di persone)
Noi riteniamo che una città che voglia o debba vivere con la sola economia turistica debba inseguire costantemente il rinnovamento tecnologico dell'offerta rivolta ai fruitori delle strutture turistiche in genere, una proposta su cui riteniamo potrebbe essere il caso di riflettere è quella della inerente la “realtà aumentata” .
“La realtà aumentata è la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all'esperienza reale di tutti i giorni. Gli elementi che "aumentano" la realtà possono essere aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come un telefonino di ultima generazione, con l'uso di un PC dotato di webcam, con dispositivi di visione (p. es.occhiali VR), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti VR) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già percepita "in sé".
“È oggi infatti possibile con la realtà aumentata trovare informazioni rispetto al luogo in cui ci si trova (come alberghi, bar, ristoranti,….) ma anche visualizzare le foto dai social network come Flickr o voci Wikipedia sovrapposte alla realtà; trovare i Twitters vicini; ritrovare la macchina parcheggiata; giocare a catturare fantasmi e fate invisibili usando una intera città come campo di gioco; taggare luoghi, inserire dei messaggini in realtà aumentata in un luogo specifico (metodo usato dai teenager giapponesi per incontrarsi).”
A nostro avviso quindi dovrebbe essere sondata la possibilità di sviluppare tale tecnologia verso l'offerta turistica (apt virtuale….) ed applicarla alla nostra cittadina, magari andando a realizzare anche un vero e proprio “Parco della realtà aumenta”, dove potrebbero essere affrontati temi come l'archeologia e la storia, la musica, la salute, la botanica, ecc.; la sua realizzazione non avrebbe bisogno di strutture fisiche esagerate, se non addirittura quasi nulle, ma avrebbe invece bisogno di tanta, tanta fantasia. Passando invece brevemente alle azioni di più immediata e facile realizzazione potranno essere studiate forme di agevolazione per tutte le attività interessate ad una wi-fi libera così da creare un’accessibilità diffusa su tutto il territorio comunale.

Alè Chianciano ha detto...

Obbiettivo Specifico “Miglioramento della qualità della mobilità”
Sistema delle aree di sosta e modalità d'uso delle stesse (legata ad una funzione) al fine di avere un quadro completo dell'organizzazione della mobilità
Definire un sistema di aree di sosta caratterizzate dalla funzione a cui devono assolvere, ovvero: aree per la lunga sosta (residenti e ospiti), aree di sosta che favoriscono la scambiabilità dei mezzi di trasporto utilizzati (compresi i pedoni), aree di sosta con rapidi turnover (cicli di scambio rapidi); il dimensionamento di dette aree, la posizione e l'accesso dovranno essere dipendenti dalla funzione.
Una delle idee di fondo maturate dal nostro gruppo è quella di immaginare una "città giardino" fortemente identificabile, per la quale suggeriamo un'altra necessità: evitare la promiscuità dei mezzi di trasporto, e in particolare evitare che i pedoni siano costretti a camminare tra gli autoveicoli. Il piano strutturale potrebbe infatti prevedere un "sistema di sentieri tematici" che dovrebbero valorizzare le nostre risorse; facciamo alcuni semplici esempi:
Il sentiero della campagna (percorso prevalentemete rurale per dare valore all'agricoltura)
Il sentiero delle Acque (Il libro pubblicato postumo di Benedetto Angeli sulle Sorgenti di Chianciano potrebbe essere una buona base di partenza)
Il sentiero dell'Archeologia (un percorso che unisca tutti i siti archeologici del nostro territorio)
Il sentiero dello Sport (un percorso progettato per favorire l'attività fisica completo di percorsi vita ecc.)
Il sentiero delle Piante (un percorso botanico)
Il sentiero dei Bambini (percorso completo di attività didattico-esperenziali)
Pista ciclabile e Ippovia.
Ognuno di questi sentieri non dovrebbe incrociarsi o sovrapporsi alla viabilità veicolare (sottopassi e sovrappassi) ma dovrebbe avere delle "mete": scenari urbani come piazze, fontane ecc. o luoghi riconoscibili come un sito archeologico, una sorgente, un belvedere, come elemento di riconoscibiltà e di guida per chi intende percorrerlo, mete appunto da raggiungere.

Alè Chianciano ha detto...

Obbiettivo Specifico “Diversificazione del sistema produttivo”
Aree per svolgimento spettacoli di intrattenimento
Definizione di una o più aree all’interno del centro abitato, ma al di fuori dei parchi termali, dove favorire la nascita di una sorta di quartieri dell’intrattenimento, con la possibilità di trasformare gli edifici in locali con musica fino ad ora tarda, ristoranti, bar, teatri, sale gioco con un regolamento acustico ad hoc ed agevolazioni per i commercianti di sviluppo.

Obbiettivo Specifico “Diversificazione e miglioramento dell’offerta turistica””
Creazione Cittadella dello Sport nella zona Castagnolo e realizzazione area polifunzionale (parcheggi, mercati e feste) nella attuale zona dello stadio comunale
Nella relazione di sintesi (pag. 3) al paragrafo relativo alla “diversificazione ed ampliamento delle tipologie di offerta turistica” si fa riferimento al turismo sportivo-ricreativo ed è in questo contesto che si inserisce la nostra proposta della realizzazione di una Cittadella della Sport nella zona Castagnolo, alla quale dovrebbe seguire la trasformazione in area polifunzionale (parcheggi, mercati e feste) della attuale zona dello stadio comunale. L’idea è quella di trasformare l’intero territorio posto a valle in un parco sportivo – turistico attrezzato, che sul piano urbanistico e su quello strettamente funzionale, diventi una “cerniera verde” fra il centro storico cittadino e la Chianciano Terme degli alberghi e del termalismo.
Pensiamo ad una Cittadella dello Sport, inserita all’interno del Parco a Valle e che, partendo dalle pendici del centro storico si possa estendere sino alla zona di Mezzo Miglio, ma soprattutto un’area pensata esclusivamente per lo sport a 360°, ovvero un’area che possa dare risposte ad ogni tipo di utente, pensiamo quindi all’attività dei bambini e degli adolescenti, ma anche all’attività sportiva per le scuole ed a quella motoria per gli anziani, sino ad arrivare all’attività agonistica di campionati, tornei, gare e manifestazioni ufficiali organizzati da organismi riconosciuti e senza tralasciare la attività ricreativa e sociale per la cittadinanza.
Una cittadella dello sport immersa nel verde ed all’interno della quale siano presenti palestre, piscine, un parco acquatico, parchi giochi per bambini, aree ricreative, campetti polivalenti (calcetto, tennis, basket, ecc..), piste ciclabili, pista da skate-board, aree attrezzate per ginnastica all’aperto, ma soprattutto due campi da calcio di qualità: uno in manto sintetico utilizzabile 365 giorni su 365 praticamente da tutti (società sportive, istituti scolastici, ecc…) ed uno, che dovrebbe rappresentare il nuovo “Stadio Comunale” avente principalmente una valenza di marketing, questo inteso come uno dei tanti assi nella manica validi a ridefinire l’immagine di Chianciano e quindi utile al perseguimento e commercializzazione del turismo sportivo.
I messaggi urbanistici, funzionali ed architettonici che il nostro gruppo vuole dare in merito sono quindi sostanzialmente due, ovvero la realizzazione di una ben definita area sportiva inserita nell’ambiente esistente e comprendente anche il centro polisportivo (palazzetto e centro nuoto), in cui svolgere attività di tipo naturalistico e parallelamente lo smantellamento dell’attuale stadio comunale con la creazione di una area polifunzionale in cui trovare anche un parcheggio multipiano pensato come punto d’arrivo per i visitatori del centro storico, questo funzionante nell’ambito della nuova mobilità ad esempio come area di scambio automobile – navetta elettrica o tram panoramico su gomma, e destinando la copertura dello stesso a mercati, eventi o genericamente attività culturali e ricreative.

Alè Chianciano ha detto...

Obbiettivo Specifico “Incentivazione delle energie rinnovabili e delle politiche rifiuti zero”
Individuazione delle forme di compatibilità per l’individuazione di aree destinate al compostaggio dei rifiuti organici
A nostro avviso interessante sarebbe la scelta di tornare a gestire direttamente la raccolta dei rifiuti, individuando magari un’area dove poter affinare la raccolta differenziata (fatta porta a porta) e dove realizzare un impianto di compostaggio, azione questa che potrebbe creare nel brevissimo periodo anche un non trascurabile numero di post di lavoro diretti ed indiretti. Per non parlare poi dell’enorme contributo che potrebbe arrecare alle aziende agricole del territorio e alle piccole attività commerciali a queste collegate, piuttosto che a nuove iniziative tipo attività di distribuzione di latte, acqua, saponi, e mille altri prodotti non confezionati, quindi di filiera più o meno corta.

Quesiti Generali

• Quali sono le strategie del Comune di Chianciano (quale socio) previste per i parchi termali?
• E quali per il Centro Polisportivo Comunale?
• E’ previsto la effettiva applicazione della ZTL nel centro storico e la realizzazione del parcheggio a Porta San Giovanni?

Chianciano Terme, 26.09.2011

Alè Chianciano

Damiano Rocchi ha detto...

Rifunzionalizzazione, sostituzione e completamento del tessuto urbano (delocalizzazione dei volumi)
La trasformazione del patrimonio edilizio esistente, questo inteso soprattutto come strutture alberghiere, è indubbiamente il punto cardine intorno al quale si deve snodare il Piano Strutturale; è quindi il problema principe da risolvere per lo sviluppo e la riqualificazione sia estetica che ambientale della nostra cittadina.
Analizzando i dati desumibili dalle tabelle presenti nel Disegno di Governo e nel Quadro Conoscitivo 2010 si evince che, a fronte di circa 7500 residenti la nostra cittadina è “composta” da oltre 3.800.000mc di edificato, di cui circa 150.000 adibiti a servizi e 400.000 ad attività commerciali. Se facessimo quindi riferimento agli standards urbanistici fissati dalla normativa vigente si può facilmente dedurre che Chianciano Terme è equiparabile ad una città, rimanendo in Toscana, come Poggibonsi o Piombino, in grado di ospitare 30/35mila abitanti. Se successivamente passiamo ad analizzare le attuali residenze e presenze turistiche contemporanee (picco di presenze turistiche giornaliere), confermando le attuali volumetrie per servizi e commercio, ci accorgiamo che di fatto Chianciano necessiterebbe “solamente” di circa 2.500.000 mc. Rimane una “potenziale” città per 20/25mila abitanti. Pertanto, anche volendo molto ottimisticamente, ma poco realisticamente pensare di incrementare nei prossimi 10-15 anni il numero delle residenze del 10% e quello delle presenze contemporanee del 20%, comprensivi di servizi, si renderebbero necessari approssimativamente ulteriori 400.000 mc; ciò significa che in funzione dell’edificato attuale, che la nostra cittadina rimarrebbe con un esubero di circa 900.000 mc (comprensivi tra l’altro delle volumetrie che hanno già subito cambio di destinazione d’uso da attività ricettiva a residenziale, e gran parte delle quali non ancora occupate).
Alla luce di tale sommaria ma oggettiva analisi, non possiamo non pensare altro se non che il futuro della nostra urbanistica dovrà essere quello di una cittadina con “bilancio volumi e/o superfici = zero”; e questo non significa che non dovrà essere costruito nulla, bensì che dovranno essere recuperati i volumi o le superfici esistenti; vuol dire pensare di più a sostenibilità e ambiente privilegiando il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle aree già urbanizzate rispetto al nuovo consumo di suolo. Significherà riprenderci quegli spazi occupati a dir poco selvaggiamente per seguire la crescita economica degli anni ’70-’80, così da fare in modo di realizzare un parco o un’area verde nelle immediate vicinanze di ogni abitazione dei cittadini chiancianesi. A nostro avviso quindi l’analisi fatta è molto più che sufficiente sia per confermare la necessità di vincolare la realizzazione di nuove edificazioni ai fini residenziali all’utilizzo della volumetria esistente, che per pensare di indirizzare l’utilizzo di gran parte tale volumetria ad attività alberghiere nuove e/o esistenti che intendono innalzare la qualità dei servizi offerti o nella realizzazione di opere strategiche ai fini turistici o magari nell’edilizia a supporto del settore terziario.

Damiano Rocchi ha detto...

Nella Relazione di Sintesi in merito alle trasformazioni del patrimonio edilizio esistente si parla di strategie di riconversione controllata delle strutture esistenti all’interno di un programma complessivo di riqualifcazione dell’organismo urbano, ovvero di ristrutturazioni urbanistiche estese a più edifici ed isolati ed anche di interventi di sostituzione edilizia, intesi questi come opere di demolizione e ricostruzione di volumi esistenti anche con diversa articolazione, collocazione e destinazione d’uso, ovvero in parole povere, di rilocalizzazione (trasferimenti) di volumetrie, anche in zone diverse da quelle preesistenti. Questa, anche se rappresenta una politica urbanistica ambiziosa e di non semplice realizzazione, almeno per quanto ci riguarda potrebbe veramente rappresentare un notevole passo verso il futuro, dapprima perché Chianciano ancora oggi, dal punto di vista architettonico e per larga parte del suo a dir poco denso costruito, è testimonianza di un ambiente urbano molto desueto e sorpassato, ed in seconda istanza perché la pratica del “demolire per ricostruire” dovrebbe essere vista come lo strumento necessario per recuperare le aree urbane degradate della nostra cittadina, i fabbricati obsoleti (soprattutto attività alberghiere) dovranno essere abbattuti al fine di una idonea riqualificazione si architettonica, ma anche strutturale ed energetica. Sarà quindi necessario individuare o rivalutare zone dove costruire al di fuori dell’area del costruito, per essere in grado di delocalizzare mediante crediti edilizi le volumetrie esistenti nell’ambito di un nuovo disegno urbano, per favorire quella riqualificazione che consenta di recuperare spazi per luoghi di interesse pubblico.
Tuttavia, per poter perseguire tali obbiettivi in termini di trasformazione del patrimonio edilizio esistente, che ripetiamo potrebbe rappresentare una delle tematiche centrali, se non la più importante dello sviluppo della Chianciano futura, ed affinché non si corra il rischio di dover già in questa fase vendere sogni, fin da ora a nostro avviso si renderà strettamente necessaria l’individuazione di quelle che potranno essere tutte le strade percorribili sia dal punto di vista degli iter amministrativi che di quelli imprenditoriali.

Damiano Rocchi ha detto...

Spesso si è sentito parlare della possibilità di ricorrere alle Società di Trasformazione Urbana come un possibile strumento attuativo di dette previsioni, ma tale soluzione, anche se senza dubbio rappresenta un elemento non escludibile nell’esame dei moderni strumenti di gestione del territorio, da quello che noi sappiamo si tratta ancora di uno strumento (a circa 15 anni dalla sua introduzione nel nostro ordinamento) di fatto molto più analizzato di quanto sia in effetti praticato; perciò soprattutto in funzione alle effettive difficoltà di costituzione e quindi successiva efficacia di tale mezzo, crediamo che se si vorrà effettivamente modificare e quindi migliorare il “volto” della nostra cittadina in tempi relativamente brevi, ci si andrà a scontrare con una realtà diversa. E’ più probabile infatti che si profilino, nel contesto delle politiche urbanistiche ipotizzate situazioni e/o operazioni di tipo peculiarmente immobiliare e di conseguenza crediamo che sia utile ed importante valutare anche l’appetibilità di simili operazioni da tale punto di vista. Con questo vogliamo dire che, qualora si manifestassero volontà imprenditoriali che non necessariamente possano o debbano configurarsi giuridicamente come STU, ma che potessero essere in grado comunque di concorrere (anche in parte) all’attuazione delle politiche urbanistiche previste e/o ipotizzate, è di fondamentale importanza l’individuazione di soluzioni e proposte che rendano appetibili tali opportunità.
Per questo sarà necessario che il gruppo dei tecnici incaricati della redazione del PS studi e dia indicazioni sugli strumenti applicabili, operazioni queste necessariamente dovranno prevedere possibili accordi tra pubblico e privato, anche a tutela delle volumetrie/superfici esistenti, che altrimenti sarebbero destinate a forte perdita di valore. Sarà pertanto necessario individuare processo virtuoso, fondamentale per la trasformazione dell’immagine urbana ma anche per lo sviluppo economico della cittadina.

Fabrizio Giugnoli ha detto...

Come premessa doverosa voglio innanzitutto specificare che ciò che seguirà è solo un mio modesto contributo ad un progetto complessivo di rilancio del paese, contributo che a priori è cosa diversa dal delineare o suggerire linee guida per un piano strutturale. Spero comunque che all’interno di queste mie semplici proposte vi siano degli spunti utili alla stesura dello stesso.

Chianciano è disposta ad arco, per una lunghezza di poco meno di tre chilometri, poco sotto una dorsale collinare che da sulla bassa Val di Chiana. Una posizione geografica invidiabile, sia da un punto di vista semplicemente geografico che climatico, con in più la grande risorsa delle sue sorgenti termali conosciute da millenni. Nella seconda metà del passato secolo Chianciano ha vissuto uno sviluppo economico eccezionale che ha portato ad un notevole aumento delle sue dimensioni. Nonostante ciò, aggiungo fortunatamente, questo sviluppo sotto molti aspetti disordinato per non dire caotico, ha quasi del tutto risparmiato le colline sovrastanti e la parte a valle. Uno sviluppo urbanistico che ha semplicemente seguito le richieste di nuove costruzioni cercando di limitarne l’impatto ambientale. Per dirla in breve le varie amministrazioni, attraverso piano regolatore e normative, hanno sempre inseguito l’economia cercando di limitarne i danni e mai hanno cercato di guidare lo sviluppo con un piano a lungo termine prevedendo il cambiamento.
Il presupposto che ha fortemente condizionato questo modo di agire è stata l’idea che la crescita del turismo termale fosse infinita ed esponenziale. Una fonte infinita di risorse che bisognava semplicemente assecondare cercando di trarne il massimo profitto.
A tutt’oggi, nonostante un’evidente inversione di tendenza il cui inizio è da ricercare già verso la metà degli anni ’80, l’economia di Chianciano è ancora fondata in maniera quasi esclusiva sul turismo, con in più l’aggravante di una ricettività ancora orientata ad un Termalismo, ormai nei numeri ridotto a quasi un decimo del suo picco massimo. Il paese si è adattato come poteva a questo cambiamento epocale, e cioè chiudendo le aziende meno remunerative, riducendo i numeri della sua ospitalità, dei suoi negozi e dei suoi servizi, nel frattempo cercando di sfruttare risorse e attrattive turistiche nuove come il congressuale ed il territorio, cercando nel breve attraverso una diminuzione dei costi e degli investimenti di attutire l’inadeguatezza di strutture nate per un turismo diverso, quello termale, quando il sottodimensionamento, la gestione familiare più che imprenditoriale e la mancanza di servizi interni non erano un problema, ma sotto certi aspetti un pregio.

Fabrizio Giugnoli ha detto...

Altri processi, sotto certi aspetti logici ed inevitabili, a cui abbiamo assistito in questi anni è stato quello del passaggio di proprietà di numerose aziende e della contemporanea “fuga” delle nuove generazioni verso attività professionali diverse. Tutto ciò complessivamente non a di certo portato vantaggi dato che i nuovi imprenditori inevitabilmente non hanno cambiato di molto la situazione e la fuga dei giovani ha comunque portato ad un progressivo invecchiamento di una classe imprenditoriale in difficoltà già anche quando i problemi erano di certo minori.
Questo processo di riduzione dell’offerta a sua volta ha sempre inseguito la riduzione della domanda e della sua qualità, con il drammatico effetto di avere oggi, complessivamente come paese, una redditività (pil) costantemente negativa. In pratica chiudono delle aziende, ma sempre in numero minore, per ovvi motivi, di quanto non si riduca la domanda. Un processo che a mio parere, se non interrotto con interventi drastici, non avrà fine e che non si ridurrà certamente riducendo ancora i numeri data l’inevitabile crescita del degrado dell’offerta complessiva.
Il prodotto turistico ha una caratteristica particolare, e cioè che è scadenza immediata. La camera che rimane vuota è un prodotto deteriorato che va immediatamente al macero, e la pensione completa venduta a poco più di venti euro è un prodotto venduto sottocosto. Una situazione economica insostenibile che oramai coinvolge il commercio, ma anche tutte le altre attività collegate ed il settore dei servizi ed evidentemente anche il bilancio del comune e le sue capacità di intervento.
Siamo entrati nel paradosso economico di avere un paese baciato “dalla grazia di Dio” bloccato e sull’orlo di un collasso economico apparentemente senza via d’uscita.

Fabrizio Giugnoli ha detto...

A mio parere è necessario creare un nuovo progetto per Chianciano che delinei una direzione certa e sicura per i prossimi decenni. Sottolineo che una direzione certa è già di per sé un valido motivo di cambiamento e di attrazione di risorse esterne.
A tal fine è necessario innanzitutto:
1. Identificare le risorse attualmente disponibili, in termini territoriali, umani ed economici e soprattutto quelle mancanti. Non bisogna aver paura di aprirsi al mondo, bisogna semplicemente guidarlo. L’innovazione e l’apertura al mondo “fuori Chianciano” saranno aspetto ricorrente.
2. Creare un elenco di valori fondanti su cui costruire il progetto, come l’ecologia, l’attenzione all’ambiente, la cultura, la professionalità, l’innovazione, la conoscenza, intesa come apertura al mondo esterno di un mondo fino ad adesso provinciale e “chiuso”
3. Pensare ad una diversificazione da un’economia fondata sul solo turismo, o comunque ad un turismo diversificato dove più della massa turistica con poca qualità o dell’èlite di alta qualità l’obiettivo da inseguire sia quello di un’offerta turistica centrata nel rapporto qualità-prezzo.
4. Identificare una “vocazione” per ciascuna delle varie aeree del paese
5. Identificare un nuovo modello di offerta turistica attraverso la valorizzazione delle risorse quali la cultura, il benessere, l’enogastronomia, lo sport, l’archeologia, l’ecologia, le associazioni, l’innovazione, e di “unicità” quali l’ambiente, le terme, la qualità della vita ed il territorio capaci di riportarci ancora all’attenzione del “mondo”, e nel contempo cercare di attrarre investimenti di livello che coprano la fascia alta della ricettività ed i servizi al turismo dove attualmente, e sempre più se non interveniamo, siamo scoperti.
6. Riposizionare dell’immagine del paese verso questo nuovo modello attraverso interventi pubblici mirati e lo sfruttamento delle risorse interne, ove questo sia possibile, ma dove necessario, attraverso la ricerca di interventi privati e di sponsor esterni di livello, soggetti capaci di inserirsi in maniera proficua e consona nel progetto.
7. Reinserire Chianciano nel suo territorio naturale
8. Ricercare costantemente finanziamenti pubblici nazionali o europei.
9. Trovare un motore che “accenda” tutto il progetto, ovvero dare priorità agli investimenti che avranno questa caratteristica.
10. Pensare ad una maggiore valorizzare delle competenze e bandire concorsi per ogni progetto pubblico di rilevanza.

Fabrizio Giugnoli ha detto...

Interventi territoriali
1. Pensare ad un nuovo sistema territoriale di smaltimento rifiuti. Personalmente sono convinto che prima o poi bisognerà intervenire indirizzando i consumi, ma fino ad allora, può avere un senso la costruzione di un inceneritore intercomunale che permetta di abbattere i costi di smaltimento e trasporto dei rifiuti e in un futuro prossimo riuscire a dare anche ricavi. Non è la fine del mondo, a Montecarlo ce l’hanno nel bel mezzo del principato, tra appartamenti di lusso e residenze reali.
2. Creare un nuovo sistema integrato di gestione dell’ambiente, fondato sull’ecologia e sull’eliminazione delle storture esistenti. Se è vero, ed è vero, che la nostra offerta turistica sarà sempre più basata su di un territorio e non su di un singolo paese, risulta evidente che dobbiamo prendere esempio dal modo in cui altri, penso ad esempio al Trentino-Alto Adige, riescono in questo.
3. Identificare un nuovo ambito di riferimento turistico, non più fondato sulla mera collocazione geografica e che abbia come riferimento le risorse turistiche territoriali e come obiettivo la loro cura , il loro miglioramento, la loro migliore integrazione e fruibilità.
4. Creare di un portale internet che unifichi virtualmente questo nuovo ambito territoriale. Un portale multilingue e multilivello che unifichi i siti delle varie realtà, sia istituzionali che private, e che partendo da una cartina permetta
one-touch di scegliere il proprio ambito di interesse, dagli eventi presenti sul territorio agli orari dei pullman o a quelli dei musei, o accedere direttamente al sito della struttura ricettiva scelta o da scegliere, o da quanto altro possa interessare chi vive già qui o viene qui per la prima volta. Tutti i singoli siti presenti dovrebbero ovviamente essere gestiti dalle singole realtà. Altrettanto ovviamente questo portale dovrebbe anche prevedere un sistema di valutazione dei servizi ricevuti, sia in termini di qualità, che di professionalità, che di rispetto di quanto promesso etc.. Il sistema più semplice e più corretto è indubbiamente quello usato da Ebay, con password ricavabile in maniera semplice dai numeri delle ricevute fiscali e possibilità di replica. Affidandosi per la creazione di un portale del genere ad una grossa società del settore, magari internazionale, tutto potrebbe risultare molto più semplice di quanto appaia a prima vista. Una società di livello potrebbe fungere anche da sponsor coprendo i costi iniziali e una volta a regime attraverso gli introiti pubblicitari riuscire a fare utili da distribuire anche alle istituzioni.
5. Riprogettare il sistema complessivo dei trasporti pubblici basandosi su questo nuovo ambito
6. Una nuova viabilità pensata per tutto il territorio della Val di Chiana. Penso ad esempio ad una bisettrice della valle che scorra parallelamente all’autostrada, da cui poi partono le derivazioni per i paesi collinari a monte. Un intervento di questo tipo permetterebbe per esempio di alleviare il traffico di passaggio sulla SS146

Fabrizio Giugnoli ha detto...

Interventi interni
1. Un nuovo piano regolatore a volumetria zero. Su questo è già intervenuto Damiano e concordo su quanto da lui scritto
2. Blocco totale delle trasformazioni degli alberghi ad altra destinazione.
3. Interventi normativi e finanziari tesi a favore l’accorpamento e la riqualificazione delle strutture ricettive esistenti, con incentivi per un miglioramento dell’efficienza energetica, dell’ecologia, della tecnologia, del benessere, della professionalità e della qualità in generale.
4. Identificazione di un piano particolareggiato che permetta il recupero delle volumetrie esistenti attualmente inutilizzate e la loro trasformazione in alcune nuove strutture ricettive di alto livello (4/5 stelle) disposte su ampie superfici e dotate di moderni servizi. Per quanto sia difficile a mio parere questo è un percorso obbligato dato che come ospitalità è questo che essenzialmente adesso manca a Chianciano.
5. Progettare una destinazione per ognuno degli immobili di importanza attualmente dimessi o in via di dismissione (ex telecom, fiat, ex ospedale, ex alberghiero etc)
6. Progettare un nuovo sistema di viabilità pedonale completamente diviso dal traffico automobilistico. Si può iniziare dal completamento del parco a valle fino alla zona della Rinascente, ma in un futuro prossimo la pedonalizzazione dovrebbe coprire tutto, e sottolineo tutto, il paese attraverso la creazione di ponti e sottopassi. A mio parere solo un progetto di questo tipo, ben fatto e ben pensato, potrebbe da solo essere una attrattiva turistica dagli effetti impensabili.
7. Sistemazione della SS146 con la creazione di tre rotonde, una fondamentale nella zona di intersezione del parco Acquasanta, una nella zona della banca Cras e una nella zona Fiat. La funzione di queste rotonde dovrebbe essere molteplice, e cioè innanzitutto quella di snellire il traffico, ma anche paradossalmente di rallentarlo nei suoi eccessi, e per ultima, ma non ultima anche quella di favorire l’utilizzo delle aeree sottostanti il ponte delle ribussolaie e di quelle nella zona della pineta sotto le terme dove potrebbe sorgere una futura area camper attrezzata.
8. Un progetto nuovo per viale Roma e Piazza Italia. Identificazione dell’aerea come zona a vocazione commerciale e turistica, cuore pulsante del paese in tutte le stagioni e le ore, una sorta di biglietto da vista della “nuova Chianciano Terme”. Prioritario e fondamentale per il progetto è la creazione di un parcheggio a gradoni nella zona delle ribussolaie da cui accedere facilmente alla piazza, insieme all’attivazione del parcheggio coperto dell’ex arena, possibile attraverso la creazione delle rotonde e ad una nuova viabilità che passi sotto le arcate del ponte. Valorizzazione con pedonalizzazione integrata tra viale Roma, piazza Italia e via della Macerina. Copertura della piazza, come da primo progetto Bodega, e dei marciapiedi di Viale Roma, di piazza Italia e della zona di viale della Liberta fino al ponte. Questi spazi coperti, insieme alla pedonalizzazione e alla riqualificazione della piazza consentirebbero la creazione di una sorta di Agorà fruibile ad ogni ora ed in qualsiasi periodo dell’anno, spazio ideale per un calendario di eventi serale per i week-end. Creazione di un percorso dell’acqua con fontana/e attraverso il recupero della fonte Rinuccini e l’utilizzo di tecnologie innovative. Nuove tecnologie che dovrebbero caratterizzare anche piazza Italia, il tutto possibilmente attraverso l’affiancamento e la collaborazione di sponsor. Valori fondanti del progetto : immagine, divertimento, manifestazioni, commercio, tecnologia.

Fabrizio Giugnoli ha detto...

9. Un progetto per la valorizzazione del Centro Storico, partendo da un ripensamento complessivo del sistema dei parcheggi adiacenti fondato su uno nuovo nella zona delle Carbonaie. L’accessibilità è il concetto fondamentale su cui inizialmente operare, da accompagnare ad un blocco del traffico ben pensato e concordato con i residenti. Nel frattempo si può pensare ad un nuovo piano del colore con finanziamenti ad hoc, al recupero di strutture decadenti come il Monastero, all’interramento dei cavi, favorendo così la nascita di uffici professionali, negozi tipici, botteghe artistiche e/o artigiane, piccoli ristoranti e così il ritorno delle abitazioni civili al loro scopo originario. Valori fondanti del progetto: accessibilità, cultura, arte, gastronomia, artigianato, nuove tecnologie
10. Sull’area che va dagli impianti sportivi alla zona di mezzomiglio si può fare riferimento a quanto scritto da Damiano sulla cittadella dello sport
11. L’acqua come immagine ed elemento distintivo del paese.L’idea è quella di creare un “Progetto Acqua” importante su cui rimodellare nuovi modelli di gestione e consumo, sia ad uso interno che turistico.
Censimento delle sorgenti, termali e non, presenti sul territorio
Recupero e restauro di tutte le sorgenti, con affidamento di ogni singola sorgente non sfruttata ad uso commerciale a dei “Tutor” privati.
Recupero dell’acqua dei depuratori per uso irriguo, con eventuale creazione di uno o più piccoli invasi a monte del depuratore delle ribussolaie ad uso anche decorativo di un eventuale futuro parco “sotto il ponte”.
Un nuovo progetto di “ verde pubblico” con piantumazioni a basso consumo irriguo e bassi costi di manutenzione.
Creazione all’interno del paese due/tre distributori di acqua del Vivo per uso alimentare. Penso a distributori simili a quelli del latte, ma collocati all’interno di strutture chiuse, tipo supermercati o, per il centro storico, al comune. Con un costo accessibile, 1-2 centesimi litro, si potrebbe facilmente recuperare la spesa iniziale per la nuova condotta, trovare il margine per il gestore privato ed arrivare così nel breve ad un operazione in attivo.
Inserimento in punti strategici del paese, rotonda di ingresso zona Rinascente, Piazza Italia, etc. di fontane e/o percorsi d’acqua. L’utilizzo di energie rinnovabili è strettamente collegato al progetto
12. Termalismo Valorizzazione dell’Acqua Santa attraverso nuovi studi clinici ed il suo riposizionamento come immagine oltre che come prevenzione anche nel settore della medicina naturale e/o alternativa
Prevedere, anche all’interno del parco a Valle con deroga, almeno due nuovi complessi ad impronta termale “classica” di livello internazionale, pensati, costruiti e gestiti da investitori privati e ad uso pubblico, uno che sfrutta la sorgente presente presso l’hotel Columbia e un altro presso le “Terme di Orazio”. Quest’ultimo potrebbe e dovrebbe ovviamente recuperare ed integrare il sito archeologico. Altre sorgenti termali potrebbero essere sfruttate all’interno di quel processo di accorpamento e riqualificazione delle strutture ricettive già menzionato.
All’interno del parco Fucoli prevedere la creazione di un’importante Piscina Termale Ludica scoperta (il cui vapore dovrebbe essere ben visibile dalla statale!)
13. Parchi. Passaggio a gestione privata del Parco Fucoli con una nuova destinazione turistica mista, più orientata allo sport e al divertimento, quindi ad un pubblico “anche giovane”. Libero accesso ai parchi. Si paga all’interno ciò che si consuma.

Fabrizio Giugnoli ha detto...

14. Utilizzare il parco a Valle come punto di partenza e o di raccordo per sentieri tematici, paesaggistico, sportivo, archeologico etc. Ognuna di queste risorse merita comunque un progetto più ampio, spesso da ricollegare, come dicevo sopra, al territorio, pensiamo ad esempio ad una sentieristica per il trekking o per la mountain bike, o ad un sentiero archeologico o ad un circuito museale, che tra l’altro già esiste.
15. Le innumerevoli associazioni presenti nel comune sono certamente da annoverare tra le risorse inespresse o parzialmente espresse. Certamente queste associazioni, che pure hanno un loro senso indipendentemente dal loro sfruttamento come risorsa per il paese, possono essere meglio coordinate. Il loro ruolo nella progettazione e nella gestione dei sentieri tematici e nei progetti da costruire e gestire per ogni singola risorsa secondo potrebbe essere fondamentale. A mio parere un ente come una Pro-Loco, o una super associazione che coordina tutte le associazioni potrebbe rivelarsi necessaria. Tale associazione potrebbe essere anche deputata alla creazione del famoso calendario delle manifestazioni. Dovrebbe reperire risorse attraverso finanziamenti pubblici e delle categorie dei privati ed in qualche modo sostituire le attuali altre associazioni ed enti che si occupano della promozione e dello sviluppo turistico del paese, avere una forma snella e poco costosa ed aiutare nella formazione di nuova classe dirigente.
16. Per quanto riguarda l’agricoltura, ingiustamente trascurata, pur in un piccolo territorio come il nostro esistono delle eccellenze non valorizzate. Non mi addentro troppo nell’argomento, ma comunque appare evidente il sottoutilizzo di prodotti locali e la carenza di una qualsiasi politica di valorizzazione alimentare.
17. Altro risorsa fondamentale è quella della cultura. E’ ingiustamente in ultima posizione perché volutamente non intendo addentrarmi dentro un argomento che merita certamente miglior competenza della mia.