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Amministrazione Immobili Condomini

lunedì 4 febbraio 2019

La Decrescita (in)Felice di Chianciano Terme


Oggi la Federalberghi di Chianciano Terme ha presentato un'analisi dei dati del turismo di Chianciano Terme tra il 2007 ed il 2017, confrontato con altre località termali, Abano, Montecatini e Salsomaggiore e paragonato con il dato Italia.
Quello che ne esce è un risultato sconfortante di decrescita su praticamente tutti i fronti, presenze, arrivi, numero di attività e numero di posti letto.
Il dato che colpisce di più è che siamo quelli con i dati peggiori praticamente sotto tutti i punti di vista e che stiamo piano piano sparendo dal mercato, che come ribadito anche dal Presidente Barbetti, non ci conosce più , causa assenza di una promozione del marchio Chianciano.
Chianciano Terme sta praticamente morendo e non sta mettendo in campo nessuna azione per poter sostenere l'economia, la cosa che colpisce di più è che se si legge uno degli ultimi dati, del documento realizzato da Incipit, è che il turismo è "l'unica economia", dunque se non si agisce su di essa o non si crea altre economie il paese non sta in piedi.
Vedremo le soluzioni che ci verranno proposte dai candidati alle prossime Amministrative di maggio 2019.

CLICCA QUI PER VEDERE I DATI!

Saluti,

Valtubo

35 commenti:

Federalberghi Chianciano Terme ha detto...

“Senza ripresa alberghiera non ci può essere ripresa per Chianciano Terme”

Uno studio presentato dall’Associazione Albergatori Chianciano Terme rivela le criticità della destinazione termale

L’Associazione Albergatori Chianciano Terme ha reso noto uno studio dal titolo ‘Destinazione Chianciano Terme’, realizzato dalla società Incipit Consulting e finalizzato all’analisi dei flussi turistici di Chianciano Terme. Lo studio è stato effettuato sulla base dei dati dell’osservatorio turistico territoriale, prendendo in esame i flussi turistici degli anni 2007-2017.

L’analisi effettuata è stata confrontata con altre principali destinazioni termali italiane ovvero Montecatini Terme, Salsomaggiore e Abano Terme. Lo studio mette in luce alcuni importanti elementi sul decennio preso in esame, tra cui evidenziamo le presenze medie calate complessivamente del 40%, la difficoltà di penetrazione del mercato internazionale rispetto al resto della provincia di Siena e la forte riduzione della permanenza media; i dati di Chianciano Terme presentano infatti una marcata stagionalità con gli italiani concentrati nel periodo estivo e gli stranieri nel periodo primaverile e autunnale. La criticità maggiore è data dal tasso di occupazione lordo mensile delle attività ricettive, che nel 2017 risulta inferiore di oltre un terzo rispetto alla media nazionale.

“Lo studio effettuato mette in luce tutte le criticità che sta vivendo Chianciano Terme come destinazione turistica – afferma il presidente Daniele Barbetti – L’analisi comparativa con le altre città termali ci può tuttavia dare importanti indicazioni sulle migliori strategie da adottare per il rilancio della destinazione termale. L’indicatore di intensità turistica mette in luce infatti l’importanza delle imprese alberghiere nella nostra città che hanno un impatto sociale ed economico maggiore rispetto alle altre destinazioni termali. Risulta quindi evidente che non ci può essere ripresa per Chianciano Terme senza ripresa alberghiera”.

L’analisi rivela altri interessanti dati, tra cui il calo complessivo nel decennio del 7,5% degli arrivi e del 40% delle presenze di Chianciano Terme (che fa registrare il risultato peggiore fra le quattro città), classifica in cui invece primeggia Abano Terme che registra un aumento del 48% negli arrivi e del 9% nelle presenze complessive. Situazione degna di nota anche quella relativa all’internazionalizzazione, in cui Chianciano Terme presenta una percentuale del 39% (dato inferiore a quello italiano di circa dieci punti), mentre Montecatini Terme fa registrare un significativo 70%, che testimonia come il riposizionamento della città abbia avuto un effetto concreto. L’Associazione Albergatori ha messo a disposizione dell’Amministrazione comunale e di tutti gli enti preposti alle strategia di sviluppo turistico i risultati di tale studio.

Anonimo ha detto...

Dove e' avvenuta questa presentazione??

Anonimo ha detto...

Speriamo solo che tale studio non sia stato pagato.. al presidente sarebbe bastato fare una telefonata ai suoi associati e chiedere dati di presenze e durata delle stesse… non capisco cosa ci si aspetti di diverso da queste analisi. E’ così ormai da anni, servono idee per il rilancio, progetti su cui lavorare, che dovrebbero venire in particolare dell’associazione albergatori, non si può pensare che sia solo un compito dell’amministrazione.. Se si continua con questo atteggiamento ci faranno un’altra analisi… “post mortem”..
Roger

Damiano Rocchi Assessore Ambiente, Rifiuti, Risorse Idriche, Protezione Civile, Partecipate Comune di Chianciano Terme ha detto...

Guardare (sempre) al passato è a mio avviso così fortemente limitante che rischia di divenire - se non lo è già diventato - un freno alla crescita od una benda su quegli occhi che invece dovrebbero guardare in modo propositivo al futuro.

Anonimo ha detto...

Per Barbetti
inutile girarci intorno. la responsabilità sono di chi ha governato fino ad oggi.
Le strutture ricettive presenti ad oggi sono sempre troppe e pertanto alcune destinate a chiudere. . Bisognava non essere stati ingordi : Non poteva durare a lungo il contributo della Stato per il congedo straordinario retribuito per le cure termali- E’ mancata la capacità di saper gestire il futuro economico della nostra cittadina.
E questi sono i risultati. Se ne stanno pagando le conseguenze.
Ricordiamoci quando andiamo a votare alle prossime amministrative, anche se non sarà facile trovare alternative.
E’ sbagliato contare sulla mozione di Bezzini per il rilancio del termalismo andando a sottrarre soldi alle scuole, agli ospedali, etc e non investire invece per salvaguardare la nostra ricchezza, il volano della nostra economia : l’acqua termale.
Vedi Barbetti, non si può sapere che ci sono criticità (impoverimento e inquinamento) della falda sotterranea e tenerlo nascosto per non perdere contributi dalla Regione.

Giuseppe D'Alesio ha detto...

Oltre a quella alberghiera c'è stato in un ventennio la svalutazione immobiliare.
Rivendere una casa a Chianciano è un'impresa.
La colpa anche degli ex albergatori e di quanti hanno finora retto le sorti di.Chianciano.
Quanti immobili fatiscenti e vuoti fanno risaltare ancor di più i mali che attanagliano il paesino ex termale.
Mi fermerei qui per non offendere quanti hanno voluto il decadimento di questo bellissimo borgo toscano.

Anonimo ha detto...

Per giuseppe 15,39
Ti dimentichi di ricordare i milioni perduti dagli albergatori che sono stati costretti a chiudere i battenti.
E poi i sinistri hanno la faccia tosta di proporsi per le prossime votazioni.
Comunque la responsabilità è anche di federalberghi che non ha saputo frenare la corsa di coloro che durante i tempi d oro volevano costruire il proprio albergo a chianciano.
330 strutture ricettive su 7000 abitanti, ERANO TROPPI !!!!!!!!!!!!!!!!! non poteva durare …..

L' equilibrista ha detto...

Rocchi. Il passato era lo scalino su cui poggiare il piede ben saldo per procedere nello scalino che si era formato davanti. Qui siamo rimasti senza lo scalino di dietro, è quello davanti? E oltre tutto, anche bendati. Certo non siamo dei bravi imprenditori! Ma anche te ..................

Jessie Carfora ha detto...

Continuo a sostenere che uno dei modi per rilanciare Chianciano, sarebbe ripartire dal centro storico,che è ciò che i turisti vogliono vedere.Pero purtroppo la porta del Sole ha quelle orrende impalcature da dieci anni,a cui si sono aggiunte quelle alla Collegiata,dove non lavora mai nessuno, quindi si suppone resti il piangitoio che è per lungo tempo.Eppure i nostri vicoli,i nostri panorami ,riescono ad incantare chi li vede

Anonimo ha detto...

Allora caro Barbetti si evince che la colpa la crisi è unicamente ed esclusivamente degli albergatori come tu dici ed ammetti! Ora ti permetti di inviare una strategia per gli alberghi a quale amministrazione comunale quella che verrà? Ancora a curate i propri interessi il proprio orto vedi Chiancia-si vedi le vostre strutture fatiscenti le vostre sale dei congressi per il vostro fabbisogno il vostro palamps voluto da voi albergatori. Vi volete paragonare agli alberghi di Abano? Ma non ci fate ridere. Noi chiancianesi si lavorava 12 mesi e non aggiungo quante ore e a quale stipendi meno male c erano le mance. Voi lavoravate da marzo a metà ottobre. Vi potevate permettere di andare in vacanza in posti lussuosi ed esotici. Vi siete fatti macchine costose ve lo potevate permettere. Invece di fare il verde intorno ai vostri alberghi avete fatto le camere anche in soffitta o negli scantinati oggi vi rimane solo il verde incolto e calcinacci. Eravate e siete più associazioni che clienti Federalberghi, Clante, Chiancia-si, gruppo Duchini decaduto ecc. ecc.

Barbara Zerbinati ha detto...

Jessie Carfora hai ragione...

Anonimo ha detto...

Ma Babbo Natale?

Anonimo ha detto...

Silvano Sindaco campione del mondo

Anonimo ha detto...

“Chianciano Terme sta praticamente morendo e non sta mettendo in campo nessuna azione per poter sostenere l'economia,”
il Sistema non regge caro barbetti, fattene una raqione. !00 strutture ricettive rimaste sono troppe.
Prima, chi sosteneva l’economia era lo Stato, che rendeva ricca Chianciano. Lo Stato non c’è piu’,
Non si può pensare di ottenere delle risposte e proposte dei candidati a Sindaco, non saranno mai all’altezza. Saranno solo parole, promesse mai mantenute. Dal presidente di federalberghi di Chianciano e Toscana ci saremmo aspettati altre proposte a difesa della categoria.
Per ultimo non è rispettoso nei confronti dei concittadini chiedere aiuto alla Regione con soldi pubblici, perché non saranno mai sufficienti per sostenere la nostra economia .
I pochi soldi della regione hanno il solo fine di ottenere voti.
Almeno se de Angelis avesse avuto gli attributi…… avrebbe fatto il pieno di voti.
Parole…parole… solo parole.

Anonimo ha detto...

A voi non serve un sindaco, vi serve una nuova idea di rilancio da condividere e successivamente da votare. Chianciano può ancora essere risollevato, sapendo da subito che è un percorso che durerà 10 anni. Ma siete disposti a lavorare tutti insieme?
Dare le colpe agli albergatori ( forse le hanno pure..) a cosa serve? Se il paese deve risollevarsi con il turismo, il coinvolgimento degli albergatori sarà imprescindibile. Basta con le antipatie le polemiche e i preconcetti politici.
Servono una decina di punti fondamentali che riguardano un turismo organizzato, che sfrutti territorio, sport, cura della persona (mangiare sano, bere acqua, benessere ect), che sfrutti un paese che dovrà essere di nuovo bello, e sapete tutti che le basi ci sono… facendo in modo, pian piano, che anche gli alberghi possano riqualificarsi. Oggi poi fare marketing non è così difficile.. E poi altre cose, anche importanti, che non elenco per spazio…
Senza una visione si fa solo ordinaria amministrazione, come avviene da tempo. Roger

Daniele Calcaterra ha detto...

Bisognava seriamente pensare ad una differenziazione dell'economia della cittadina, ma qualche anno prima, adesso con la situazione economica in generale, più la crisi perdurante di Chianciano, credo che sarà molto pensare ad interventi risolutivi per l'economia di Chianciano, nonostante l' impegno. La verità é che guardare al futuro della cittadina, terrorizza a morte, cosa che i più giovani ed anche i meno giovani vedono e di conseguenza, si spostano da qui.

Anonimo ha detto...


Per roger
Hai valutato quanti altre strutture ricettive in 10 anni (obbligatori) di percorso, chiuderanno ?
Abbiamo avuto oltre 300 strutture ricettive:
È giusto attribuire le responsabilità anche all’associazione albergatori. Piu’ iscritti più entrate senza pensare al futuro, che il sistema non poteva reggere.
È giusto attribuire la responsabilità agli amministratori: più permessi a costruire, più entrate.
Oggi fare marketing non è così difficile, è vero. Basta però farlo fare a chi di competenza. Ecco perché si fa solo ordinaria amministrazione. Ad ognuno le sue competenze.
Capisco chi insiste ad attribuire delle precise responsabilità.. Chi ha governato il nostro territorio HA SECCATO IL MONTE DEI PASCHI, HA SECCATO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA CITTA’. HA SECCATO PURE L’ACQUA TERMALE. E’ IL COLMO !!!!!!!|!|!|!|!|!|!
Magari alle prossime amministrative si vorranno ripresentare con una lista civetta..

Anonimo ha detto...

Il nostro glorioso passato dovrebbe essere un monito per tutti i chiancianesi per ricordarci quanto siamo stati somari.Tutti abbiamo beneficiato di un Bengodi pompato dallo stato anche chi, pur lavorando un sacco di ore, a fine stagione metteva in tasca un bel gruzzolo per l'inverno. E poi tirate giù le saracinesche il letargo tanto poi....
E allora cosa fare? Continuare altri dieci anni fino a che tutte le strutture ricettive saranno prese da fantomatici gestori che succhieranno le ultime gocce di sangue lasciando macerie oppure avviare con una nuova politica forte una resa onorevole.
Dunque stato di crisi per le località termali con pesanti sgravi fiscali per seri investitori, e aiutati da un posto fantastico dal punto di vista naturalistico e storico avremo un futuro, magari non deciso da noi, ma sicuramente prospero. Per tutto questo ci vogliono aiuti e leggi dello stato ma anche l'umiltà e la determinazione politica di chiederli, altro che la supponenza e la puzza sotto il naso.

Anonimo ha detto...

Ma quegli investitori che dovevano fare il parco a tema ai fucoli che fine hanno fatto?

truth ha detto...

Quello che ancora trapela tra gli interventi rivolti ai probemi che chianciano sta attraversando, si nota come tutte le persone vorrebero portare il proprio contributo a risolvere la situazione di crsi. Quello che occorre in questo momento occorre è di fare una programmazione di pubblicità o marketing per due o tre anni,come avviene per il trentino o il veneto in televisione. Se non investiamo nei media per due tre anni i ricavi della tassa di soggiorno od altri contributi da parte della regione ad ok siamo arrivati alla fine della stazione termale. Una cosa importate è che tutti i chiancianesi siano uniti per risolvere il problema. Ma purtroppo ancora prevale loro e noi! Credo sia sbaglito.

OSSERVATORE CHIANCIANESE ha detto...

Come prevedibile si cercano responsabili per attribuire colpe che invece tutti abbiamo. Poco abbiamo dato a questo paese e molto abbiamo preso!Che le precedenti amministrazioni non siano state all'altezza di intercettare l'involuzione cui andava incontro Chianciano è innegabile. Che L'attuale amministrazione abbia deluso le aspettative è altrettanto innegabile. E altrettanto innegabile è che all'orizzonte non si vedono figure capaci di gestire la cosa pubblica. I giovani se ne vanno, chi resta è sfiduciato se non depresso.Cosa fare allora? Non ho la presunzione di affermare che è facile. Certo non è leticando , addossando colpe reciproche che si risolve il problema! Occorrono animi sereni per affrontare le difficoltà. Forse sarebbe utile fare due parole insieme,cercare di capire quale strategia potrebbe essere la migliore: il termale? Lo sport? Il territorio? La cultura? Forse un pò di tutto? Una cosa è certa, Chianciano deve recuperare la sua attrattività,tenendo parchi accoglienti,strade migliori,illuminazione decente,eliminare le brutture di strutture in abbandono,non sperperare soldi in feste e festicciole1111

tempostretto.it ha detto...

Operazione Default: dallo schema Ponzi al sistema Lo Castro, i segreti dei professionisti messinesi

Tutti i dettagli dell'inchiesta della Guardia di Finanza sulla cricca di professionisti che lucrava sulla vita delle imprese.


Le cimici ben piazzate dagli investigatori nel “santuario” di corso Cavour e sulle linee telefoniche del titolare, l’avvocato Andrea Lo Castro, portano ad ulteriori sviluppi d’inchiesta.

Stamane il legale d’affari è tornato in carcere, dopo 19 mesi di domiciliari. A bussare alla sua porta sono stati gli uomini del GiCo della Guardia di Finanza, ai comandi del colonnello Jose Pace, che era già “inciampato” in Lo Castro indagando sui fallimenti di note imprese cittadine, dall’impero del costruttore Carlo Borella alla Italgeo di Giuseppe Barbera, entrambi già presidenti dell’Associazione costruttori di Messina. I finanzieri hanno accompagnato in carcere anche il commercialista Benedetto Panarello, anche lui coinvolto in un’altra tranche di inchiesta sulla parabola delle imprese di Borella. L’inchiesta svela che il rapporto tra i due professionisti non era occasionale, ma i due lavoravano insieme – con altri soggetti – tenendo in piedi un vero e proprio sistema.

A firmare il provvedimento è stato il Gip Maria Vermiglio, su richiesta del sostituto procuratore Francesco Massara, che li accusa di associazione a delinquere finalizzata a una lunga serie di reati finanziari, dall’evasione fiscale alla bancarotta fraudolenta, passando per il riciclaggio e l’autoriciclaggio. Insieme ad un altro nome non nuovo alle cronache giudiziarie, l’avvocato immobiliarista Francesco Bagnato – al quale sono stati concessi i domiciliari – avrebbero costituito una vera e propria “ “cricca” specializzata nel pilotare la vita delle società “decotte” per salvarne parte del patrimonio, soprattutto immobiliare, e intascarne una buona parte personalmente. Prima come consulenti, poi inserendosi in prima persona come soci – a volte attraverso meri prestanome – i professionisti riuscivano a sottrarre ai creditori somme e possedimenti delle imprese in difficoltà.

LO SCHEMA LO CASTRO

Uno schema vero e proprio, quello scoperto dagli investigatori, che hanno individuato i protagonisti di tre diverse vicende che hanno visto impegnati “il gatto e la volpe” di via Cavour. Un sistema di “fare impresa alla messinese”, intervenendo con escamotage più o meno legali per evadere il Fisco, non pagare i creditori, aggirare le leggi, messo in piedi da professionisti che così lucravano sugli stessi imprenditori dei quali sovente decretavano le fortune prima e la “morte” dopo.

TUTTI I NOMI

Tra queste, una legata ad una fetta di storia di Messina, l’acquisizione all’asta e il successivo passaggio di mano dell’immobile della cortina del Porto che ospitò il Jolly Hotel. Insieme a Bagnato, sono andati ai domiciliari lo stesso Barbera e Orazio Oteri, 49 anni, residente a Fondo Fucile, una sorta di “longa manus” dell’avvocato Bagnato, interpellato nel caso in cui era necessario “dirimere delle controversie” o come prestanome, al pari di Barbera, di società che andavano liquidate. (segue)

tempostretto.it ha detto...

Il Gip Vermiglio ha inoltre disposto il divieto di esercitare attività economiche per un anno per gli imprenditori Francesco D’Amico e la moglie Paola Isidori, moglie e marito, ex proprietari del Jolly Hotel. Poi Rocco e Annunziatino Foti, di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria; Francesco Rocco, Ottavio e Gaetano Ferrara, di Policoro in provincia di Matera; Elena Zippo di Milazzo, Vincenzo e Bruno Laganà di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, il bresciano Pompeo Vincenzo Bava, residente a Milano.

I SEQUESTRI

Sotto sequestro sono finiti il Grand Hotel Terme di Chianciano, Hotel Italia di Chianciano e il Palazzo di Leonina, della famiglia D’Amico, un fabbricato nella zona industriale e un terreno di Pace del Mela, il fabbricato di via La Farina n. 144 a Messina, un edificio e il terreno intorno di contrada Lazzaro a Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, altri terreni nello stesso comune, i rami d’azienda della Baden Sr, la Consoter srl, Italiana Immobiliare, somme in contanti – circa 286 mila euro e poco meno di 250 mila, sui conti della B&M e della 2B presso la Banca di Credito Peloritano.

Le accuse messe nero su bianco, contestate a vario titolo, sono di associazione per delinquere dedita alla commissione di reati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico ed appropriazione indebita.

LA PARABOLA D’AMICO

Con l’operazione di oggi, tornano agli onori della cronaca i D’Amico, già sotto la lente degli investigatori ormai molti anni fa per una spericolata operazione di Lo Castro, con la società Spida dei D’Amico. Sullo sfondo, il tentativo di una speculazione edilizia nei terreni dove vennero alla luce i resti di Villa Melania. Oggi gli scavi sono scarsamente fruibili, la prima impresa dei D’Amico decotta, l’inchiesta finita a tarallucci e vino. La collaborazione di Lo Castro e dei D’Amico, però, non era evidentemente terminata. C’è proprio il professionista, che compare direttamente, nell’asta per l’acquisto/vendita del Jolly Hotel, dopo il fallimento della sigla degli imprenditori messinesi, nel frattempo trasferiti tra Montecatini e Chianciano Terme, dove gestiscono le attività alberghiere oggi in parte sequestrate.

Con la Baden dei D’Amico, Lo Castro e Panarello avrebbero messo in campo uno schema molto simile a quello già operato per la Else di Borella. Nel 2014 la Baden intestata alla Isidori è in difficoltà – verrà dichiarata fallita il 19 luglio 2017 dal Tribunale di Messina – e lo Castro “scinde” l’attivo e il passivo – poco meno di 5 milioni di euro – trasferendo soltanto l’attivo ad una nuova società, la Capital srl, intestata alla stessa Isidori. Il tutto in fretta, lontano da Messina, al riparo da eventuali soci creditori.

Nel 2016 D’Amico e la moglie cedono le quote di quel che resta della Baden – in sostanza soltanto i debiti, a cominciare da un milione e mezzo di euro di debiti tributari – a Orazio Oteri, che dovrebbe operare come liquidatore. Anche qui in fretta, per ostacolare i creditori. Due mesi dopo, il residuo ramo d’azienda della Baden viene trasferito alla GFG & Partners dello stesso D’Amico. Nel frattempo, nel 2015, la Capital viene trasferita al 100% a Lo Castro. (segue)

tempostretto.it ha detto...

I SEGRETI DEL SISTEMA, COME USO LA LEGGE PER AGGIRARLA

Per “blindare” i patrimoni delle società, Lo Castro e la “cricca” mettevano in pratica diversi espedienti. Ad esempio intentando cause pretestuose ai creditori, per esempio denunciando per anatocismo la banca che vantava i crediti da quella società. Quando il creditore era il Fisco, invece, chiedevano la rateizzazione del debito, e nel frattempo “uccidevano” o smembravano la società, pagando soltanto le rate in scadenza prima della chiusura della società stessa. In più, attraverso terzi soggetti compiacenti, sempre loro chiedevano la trascrizione di promesse di vendita di immobili, presentando contratti costruiti ad arte e retrodatati, così da bloccare l’eventuale sequestro di tali immobili.

“Oh, perfetto, ma se io su tutti i suoi beni le metto una trascrizione, cioè io sui suoi beni posso fare un atto di citazione simulato, tipo Ilacqua (uno dei presenti) ti fa causa e dice che lei aveva promesso di vendere i suoi beni, non glieli ha trasferiti, e lei fa causa col trasferimento, cito a lei e trascrivo. Quando lei non paga poi la banca a lei beni non gliene trova più, perché c’è la trascrizione. Io questa trascrizione, ascolti a me, gliela tengo in piedi…ascolti a me c’è un’altra finezza. Non è che lei si è venduto i beni a Ilaqua che è un pazzo che gli ha fatto la trascrizione, perché lei alla banca gli dice, senta io a quel pazzo c’era un preliminare di 20 anni fa che era scaduto, giusto ? E lei si difende.. e io lo trascrivo con la trascrizione, ai fini fiscali, io trascrivo alla Conservatoria quindi la banca non può pignorare,non può sequestrare perché c’è una trascrizione..come ad esempio un’altra cosa che io spesso faccio, inizio delle cause, quando c’è tipo con le banche che ho tanti giudizi, esteri, la banca in genere chiude il conto, presenta il ricorso al Tribunale e ottiene il decreto ingiuntivo giusto?Ma se io prima che la banca si muove faccio causa alla banca, la banca per legge non può più chiedere il decreto ingiuntivo, perché deve aspettare che finisce la causa, chiudo anche le società, le società le chiudo, dopo un anno dalla chiusura non possono fallire per legge, la banca non trova più niente, quand’io finisce il tempo la banca non ha più niente.”. Così nel marzo 2016 Lo Castro istruiva un cliente sul “sistema”.

L’ASTA DEL JOLLY HOTEL

L’inchiesta della Finanza nasce proprio dall’asta per l’ex sede del Jolly Hotel, procedura cominciata nel 2009. L’immobile venne assegnato pro quota ad Antonino D’Andrea, alla Agaton srl, alla B&B srl, alla Tride Immobiliare e a Tiziana Micari, a Emanuela e Domenico Cento. Dopo l’assegnazione, le quote della Tride vanno a D’Andrea, alla Agaton, e alla Professional 3D sempre dei D’Amico. Analizzando la Tride, i finanzieri si accorgono che la società era stata costituita nel 2013 ed aveva compiuta una unica operazione, quella relativa all’acquisizione del Jolly appunto. I soci poi non avevano la disponibilità finanziaria per tale investimento. Infatti dietro, scoprono gli investigatori, c’era l’avvocato Bagnato, collaboratore di studio di Lo Castro e con lui socio della SICAIMM srl e della 2B srl. Lo Castro, a sua volta, compariva nella SIGA srl, che aveva acquisito la proprietà del Jolly dalla Medea dei D’Amico.

Anonimo ha detto...

Anonimo 12,21, credo invece che la tendenza sarebbe contraria. Se il paese avrà la capacità di invertire la tendenza, con calma anche le strutture dovrebbero tendere a riaprire. Se dovessi immaginare il paese tra 10 anni, vorrei immaginarmelo con 70/90 strutture aperte.
Truth è prematuro fare grandi campagne pubblicitarie, prima dovresti avere un buon prodotto da vendere, altrimenti l’effetto prodotto da qualsiasi campagna pubblicitaria, potrebbe essere negativo.
Roger

Anonimo ha detto...

Tempostretto. Belle notizie, finalmente a Chianciano personaggi di " rispetto ". Sarà il primo, non certo l'unico.

Anonimo ha detto...

Buonasera a tutti, sono un giovane di Chianciano di 22 Anni, leggo spesso il blog.
Come 8 anni fa, anzicchè fare e collaborare, continua il "puntarsi il dito contro" e il "chi sono io e chi sei tu".
Ma costa davvero così tanto "abbellire le strade" a tema? Rendere unico un prodotto nato dall'acqua.
Costa così tanto abbellire i bar, con musica di sottofondo per le strade?
Costa così tanto fissare per le strade grandi cartelli elettronici per far vedere e capire ai turisti in quale meraviglioso luogo ci troviamo? ad es: 5 KM VAl D'ORCIA UNESCO.
Costa così tanto un impianto in cui si possono affittare biciclette elettroniche?
Costa così tanto rifare le strade? Come fa un turista in Ferrari (sciocco esempio) a girare per le strade di Chianciano???
Costa così tanto fare serate danzanti almeno 1 volta al mese al PALAMONTEPASCHI? "Ah ma non vogliamo casino" e mettici le forze dell'ordine! 'E l'unico evento che va più degli altri in zona.
Costa così tanto un "ACQUAFUN"? Sì ma si potrebbe realizzare in futuro al termine di questi piccoli progetti.
Costa così tanto un progetto di marketing pubblicitario?
Capisco SPORT, NATURA e BENESSERE ma costa così tanto il


DIVERTIMENTO?????????????????????????????????????????????????????????????


Costa così tanto UNIRSI, per ARRIVARE tutti ALLO STESSO OBIETTIVO?


Lasciate quell' atteggiamento altezzoso da parte e riflettete.
Ci vuole amore in quello che si fa!
Magari sono solo un giovane stupido, da non prendere in considerazione non avendo ESPERIENZA, come potrebbero pensare molti di voi. Però non ci voleva un genio a capire che gia anni fa andava rilanciato il prodotto e ammodernate le STRUTTURE RICETTIVE.

P.S. Il solito "Gnam Gnam", sto bene ora e domani piango. Non sarebbe meglio 365 giorni da Leone?

"...parole parole parole...parole parole parole...soltanto parole..."

Ciao a tutti,
da un giovane con i sogni nel cassetto
e tali rimarranno.

Anonimo ha detto...

Quando li cavate quei ricidoli pupi?

Anonimo ha detto...

Giovane con i sogni nel cassetto, proviamo ad aprire un cassetto alla volta. Si, tutto ha un costo, questo lo sai da solo e si, il paese ha perso la sua capacità aggregativa e tutti vogliono manifestare la loro disapprovazione.
La prima cosa da fare è capire che tipo di prodotto abbiamo e subito dopo, individuare un target di riferimento. Tu hai spaziato dal turista in Ferrari alla serata simil rave party. Ovvio che quel tipo di turista sopporta male le buche, ma anche la musica alle 4 di mattina. Non siamo in grado di rivolgerci ad ogni tipologia di turista. Hai parlato di valdorcia e di mettere dei cartelli che la promuovano. Dobbiamo capire a quale tipo di utente sia interessato a visitare le bellezze naturalistiche, i centri storici ect… se al ragazzo di 20 anni o ad una persona più adulta. Hai parlato di acqua, adatta alle persone adulte, di rendere gradevole il paese, questo potrebbe stare un po’ nel mezzo.
Insomma sono portato a pensare che il nostro paese debba parlare al target delle famiglie, con bambini 3/14 anni, genitori 30/55 anni e nonni. Oggi non lo sta facendo. Io credo che un cassetto alla volta, in dieci anni potremmo rifare tutto il guardaroba… Roger

Anonimo ha detto...

Il giovane di 22 anni ha perfettamente ragione ,purtroppo questo Paese è ancora amministrato da vecchi o non più giovani con la testa da VECCHI .
LARGO AI GIOVANI CON IDEE NUOVE E SOPRATUTTO CON TANTA VOGLIA DI FARE !

Anonimo ha detto...

Vogliamo proposte nuove? C'è l'avvocato Lo Castro è un vulcano d'idee. Lo Castro sindaco!

Comune di Chianciano Terme ha detto...

Urbanistica: adottate due nuove varianti al Piano Operativo Comunale (n. 3 e n. 4)

Comunicato stampa

Incontro pubblico per presentare due varianti giovedì 14 febbraio 2019 alle ore 11.00


Urbanistica: adottate due nuove varianti al Piano Operativo Comunale: una riguarda il miglioramento del campo sportivo del Castagnolo

L’Amministrazione comunale di Chianciano Terme intende presentare due nuove varianti al Piano Operativo Comunale che sono stata approvate in Consiglio Comunale lo scorso 27 dicembre. Una delle varianti riguarda la possibilità di realizzare servizi igienici nelle alcune aree specifiche del territorio dove vengono svolte attività agricole, per esempio, oppure in prossimità di aziende o in aree destinate al ricovero di animali domestici. Una seconda variante riguarda l’area sportiva del Castagnolo prevedendone un miglioramento, dai parcheggi alla sistemazione degli spogliatoi e la possibilità di creare anche un’area bar-ristoro. Per illustrare alla cittadinanza queste due varianti è previsto un incontro pubblico fissato, presso la sala del Consiglio Comunale, per il giorno 14 febbraio 2019 alle ore 11.00 (l’incontro pubblico deve essere fissato nel periodo che va intercorrente tra l’adozione e l’approvazione delle varianti).

L’Amministrazione Comunale (in ottemperanza a quanto previsto dall’Art. 3, comma 2, lett. D, delle Linee Guida sui livelli partecipativi, approvate con D.G.R. 1112 del 16/10/2017, ai sensi dell’art. 36 comma 5 della Legge Regione Toscana n. 65 del 2014) invita la cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico e prendere visione dei relativi documenti inseriti nel sito internet del Comune e far pervenire eventuali osservazioni: entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul B.U.R.T. (23.01.2019) per la Variante n. 3; entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul B.U.R.T. (23.01.2019) per la Variante n. 4. (segue)

Comune di Chianciano Terme ha detto...

Nota tecnica:

Variante n. 3 – Lo scorso 27 dicembre 2018 il Consiglio Comunale di Chianciano Terme (con Delibera n. 80/2018) ha deliberato l’adozione della terza variante al Piano Operativo Comunale (artt. 38 e 42 delle N.T.A), che riguarda la modifica dei manufatti per attività agricola amatoriale o per ricovero di animali domestici o per aziende (con superfici inferiori a quelle da PTC, Art. 37, comma 5, Legge Regione Toscana 65/2014), prevedendo per questi manufatti la possibilità di essere dotati di un servizio igienico. Durante il periodo intercorso tra la data di avvio del procedimento (effettuato con Deliberazione del Consiglio Comunale n 52 del 2 ottobre 2018) e la data di adozione (27 dicembre 2018), l’amministrazione comunale ha espletato tutti gli adempimenti necessari alla verifica dei contenuti della variante, ed in particolare: è stata effettuata la verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica, relativamente alla quale, la commissione VAS (Valutazione Ambientale Strategica), con funzione di autorità competente, ha ritenuto non necessaria l’assoggettabilità; inoltre, lo scorso 25 ottobre 2018, si è tenuto un incontro pubblico nel quale sono stati presentati gli obbiettivi della variante e sono stati raccolti suggerimenti in merito.

Variante n. 4 – Sempre nella stessa seduta del Consiglio Comunale (con Delibera n. 79/2018) ha deliberato l’adozione della quarta variante al Piano Operativo Comunale, (di tipologia semplificata, ai sensi dell’art. 30 della L.R. 65/2014), che prevede la possibilità di realizzare nuovi servizi all’interno dell’area sportiva denominata “Castagnolo” l’ampliamento degli spogliatoi, un punto bar-ristoro e nuovi parcheggi (Comparto A.1 Parco dello Sport, Allegato I al Piano Operativo Comunale). Si specifica che il dimensionamento delle possibilità edificatorie complessive rimane invariato sia per questa area sportiva del Castagnole che per l’area del campo sportivo e delle piscine che si trovano in Via Abetone. Questa variante, essendo di tipologia semplificata, non è stata assoggettata ad avvio del procedimento, come previsto dalle vigenti normative, ma si è fatta direttamente l’adozione.

Unknown ha detto...

Ho trascorso 2 giorni nella famosa Chianciano Terme sono rimasto stupito dalla situazione catastrofica di questo bel Paese , ovunque ci sono alberghi chiusi negozi chiusi attività in cerca di nuove gestioni un dramma totale.Peccato perchè il paese potenzialmente potrebbe avere una vita turistica più umana.

Giuseppe ha detto...

Il male di Chianciano sono proprio una parte di albergatori che vive ancora pensando di trarre vantaggio dalle Terme e non ha la capacità organizzative moderne e per questo si piange addosso accusando altri di incapacità. Oggi le terme hanno fatto il loro corso Chianciano deve essere un'altra cosa in questo certamente la colpa maggiore è dalla politica locale.