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Grafico Variazioni presenze Turistiche in percentuale nei Comuni Toscani dal 2000 al 2014 (fonte IRPET) |
Per anni siamo stati alla ricerca
della destagionalizzazione della nostra economia, le Associazioni di Categoria
hanno sempre sostenuto questo, le Amministrazioni idem, alla luce dei dati
attuali possiamo dire che ce l’abbiamo fatta, abbiamo talmente
de-stagionalizzato che la “Stagione” in questo 2015 sembra neanche essere
partita, la crisi di Chianciano Terme e del Termalismo in genere è sempre più
forte, come segnalato in questo
articolo del Tirreno di pochi giorni fa.
Luglio, il periodo di Ferragosto
e Settembre erano un tempo i mesi di punta a Chianciano, adesso sono ridotti a mesi di transizione, come altri
momenti durante l'anno, frequentati dai gruppi, spesso low cost, veri ed unici
clienti della nostra cittadina.
I vari tentativi fatti
dall’Amministrazione di sponsorizzare eventi e forme di intrattenimento, (nel
sondaggio a fianco a destra potete votare quale giudicate migliore) non
sembrano dare i frutti sperati, anche perchè non sono essi stessi motivi di
attrazione, necessitando di un flusso turistico strutturale già presente per
altri motivi. Le aziende stanziali sempre più in difficoltà economiche,
riducono personale e servizi e questa contrazione, insieme all’immagine
decadente delle vetrine e delle strutture chiuse sta facendo sprofondare
Chianciano nella sua stagione “speriamo” più critica.
Eppure,
secondo i dati IRPET,
la Toscana quest’anno è in forte crescita, specialmente sul mercato interno,
anche i dati ISTAT parlano di timida ripresa per l’Italia, ma se guardiamo nel
dettaglio il termalismo è ancora posto tra i settori in crisi all’interno del sistema Toscana e questo è il riferimento
che troviamo su Chianciano Terme:
“Un’analisi
territorialmente più fine mette in evidenza in effetti come siano proprio le
aree turistiche balneari più mature come Massa e la Versilia le più
caratterizzate da questa tipologia ricettiva “residuale”. Il rischio
naturalmente è che il sistema si avviti su se stesso, ovvero che rinunci ad
investire nel rinnovamento delle strutture di accoglienza per mancanza di
domanda sufficiente a garantire la redditività dell‟investimento. Sembra,
questo, proprio il caso delle principali località termali della regione e in
particolare di Chianciano, dove un patrimonio alberghiero impressionante ma
ormai “datato” non riesce ad essere adeguatamente ristrutturato per mancanza di
una domanda sufficiente a garantirne una adeguato tasso di occupazione e la
rimuneratività.”
Sicuramente nel tempo non ci
siamo mossi nella direzione giusta, e questa Amministrazione sta effettuando
tentativi spot, probabilmente effimeri e senza una linea programmatica ben
precisa. Forse è arrivata l’ora delle scelte, per cercare di fare una vera
programmazione e per cominciare a dettare una linea da seguire per il RILANCIO
ECONOMICO di Chianciano Terme, con meno aperitivi, ma lavorando in maniera
seria sui temi importanti ed informando bene i cittadini.
Saluti,
Valtubo