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Foto da Facebook |
mercoledì 23 settembre 2020
Chianciano Terme le reazioni dei partiti al voto!
lunedì 21 settembre 2020
Referendum ed Elezioni Regionali Chianciano Terme ecco come ha votato!
Apro questo post dedicato per valutare e commentare i risultati del referendum sul taglio dei Parlamentari e sul voto per il consiglio regionale della Toscana a Chianciano Terme.
Affluenza a Chianciano TermeDomenica 20 settembre:
Ore 12: 13,69%
Ore 19: 32,34%
Ore 23: 39,57%
Lunedi 21 settembre:
Affluenza definitiva ore 15: 58,18%
Referendum: 8 sez. su 8
CANDIDATO PRESIDENTE | VOTI | % | LISTA | VOTI | % | |
---|---|---|---|---|---|---|
Giani Eugenio | 1.477 | 51,54 | Partito Democratico | 886 | 33,66 | PREFERENZE |
Svolta! | 6 | 0,23 | PREFERENZE | |||
Sinistra Civica Ecologista | 46 | 1,75 | PREFERENZE | |||
Italia Viva - +Europa | 257 | 9,76 | PREFERENZE | |||
Europa Verde Progressista Civica | 44 | 1,67 | PREFERENZE | |||
Orgoglio Toscana per Giani Presidente | 71 | 2,7 | PREFERENZE | |||
Ceccardi Susanna | 1.080 | 37,68 | Giorgia Meloni Fratelli d'Italia | 400 | 15,2 | PREFERENZE |
Forza Italia - UDC | 102 | 3,88 | PREFERENZE | |||
Lega Salvini Premier | 467 | 17,74 | PREFERENZE | |||
Toscana Civica per il cambiamento | 20 | 0,76 | PREFERENZE | |||
Galletti Irene | 197 | 6,87 | Movimento 5 Stelle | 201 | 7,64 | PREFERENZE |
Catello Salvatore | 41 | 1,43 | Partito Comunista | 46 | 1,75 | PREFERENZE |
Barzanti Marco | 25 | 0,87 | Partito Comunista Italiano | 26 | 0,99 | PREFERENZE |
Fattori Tommaso | 23 | 0,8 | Toscana a Sinistra | 44 | 1,67 | PREFERENZE |
Vigni Tiziana | 23 | 0,8 | Movimento 3V Libertà di scelta | 16 | 0,61 | PREFERENZE |
VOTI VALIDI | 2.866 | 100,0% | VOTI VALIDI | 2.632 | 100,0% | |
CONTESTATE NON ASSEGNATE | 0 | |||||
BIANCHE | 82 | |||||
NULLE | 70 |
giovedì 17 settembre 2020
Ultimi colpi di campagna elettorale a Chianciano Terme
venerdì 11 settembre 2020
Chianciano trova la differenza?
Selvaggia Lucarelli
Ricevo questa cosa di una bellezza assoluta:
Chianciano terme, un giorno qualunque di un’estate al tempo di Covid. Un albergo qualsiasi, in un posto qualsiasi, immerso nel verde. Gestione famigliare, arredi tardo anni '70 con le piastrelle verde salvia nel bagno e i copriletto bordeaux.
Alla reception un signore distinto, elegante nei modi, gli occhiali appesi con la catenella, di quelli che ti chiamano preoccupati per chiederti se ce la fai ad arrivare in tempo perché la cena è alle otto.
In sala la moglie, presumibilmente. Di quelle signore calde nei toni, materne nei modi, che chiama il bambino tesoro, mentre si ricorda del suo di bimbo, al tempo che fu. E la cena, che parla schiettamente toscano, si ordina il giorno prima, per prepararsi, per non sprecare niente. Nelle stanze anni '80 si è infiltrata prepotentemente la modernità.
Il televisore piatto, il climatizzatore, il wi-fi. Ma le prese sono ancora quelle color oro di una volta, con gli interruttori fuori dal bagno per accendere la luce con lampadina a bulbo. Una casa praticamente.
E poi è venuto il Covid. Le mascherine, il gel. Il termoscanner all'ingresso. La chiave da riconsegnare ogni volta perché ogni volta va sanificata. La bustina di plastica pazientemente avvolta ad ogni telecomando. La biancheria della sala cambiata ad ogni pasto. Le abitudini consolidate da anni di onorata e onesta gestione stravolte per sempre. Fuori, sul portico, alcune anziane coppie a godersi il fresco, ma a bestemmiare il caldo che fa sotto la mascherina. Qualcuno mette Modugno su youtube del telefonino, e gli altri tutti a portare il ritmo con la testa e gli occhi chiusi. Da qualche altra parte d'Italia invece c'è Briatore. Gallipoli e il samsara. Le folle, gli abbracci e i selfie spudorati. Le parole arroganti, la riccanza.
Ecco, stasera penso a questi due signori e al loro albergo tranquillo immerso nella Toscana e allo sforzo immenso che nel mezzo del cammino della loro placida quotidianità, hanno dovuto fare. E non mi é difficile capire da quale parte dello stivale mi piace stare. L'Italia che resiste, come sempre, nonostante tutto.
M.
È una descrizione così perfetta che è sembrato di essere lì con te. E con l’Italia migliore.
Per chi ama il vintage
Dall'arredamento sembra di tornare indietro agli anni 60-70. La hall e la zona relax vicino al bar hanno tavoli, sedie e divani di colori spenti, tendenti al beige con degli sprazzi di rosso qua e là. Imperdibili le credenze e le vetrinette con dentro i soprammobili che fanno tanto "casa della nonna". Ma il pezzo forte, dove non può mancare un selfie in bianco e nero, è la cabina telefonica con dentro un telefono grigio a disco!
Tavoli e sedie del
ristorante sono apparecchiati come se vi si dovesse svolgere un
pranzo di nozze un tantino kitsch. Gli specchi tutto intorno alle
colonne forniscono visuali inaspettate. Il menu offerto al nostro
gruppo organizzato era comunque molto buono ed il cibo abbondante.
Le
porte delle camere hanno ancora la serratura a scatto singolo con una
chiave normalissima, probabilmente con una spallata si riesce ad
aprirle. La carta da parati a fantasia fa bella mostra di sé intorno
ai letti. Il bagno è strettissimo e tutto è studiato al centimetro.
La pulizia generale è buona.
Back to the future
Non buon rapporto
qualità/prezzo per un Hotel che ha ben poco di un X stelle.
Gli
arredi, la moquette, le suppellettili e le caratteristiche delle
stanze hanno un sapore anni '70-80. Il valore aggiunto è
rappresentato dal personale che è veramente cortese e accogliente.
Colazione di sufficiente qualità e quantità (ma non da X stelle).
La pulizia è buona.
Saluti,
Valtubo