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Fonte la rete |
Ecco la risposta del Comune di Chianciano Terme tramite l'Assessore Rocchi sull'inchiesta ATO Toscana Sud, che ha coinvolto il direttore Andrea Corti:
Con riferimento al "sistema di gestione dei rifiuti" all’interno del nostro Ambito Territoriale Ottimale come amministrazione abbiamo cercato sempre con fare critico ma costruttivo, di mettere in evidenza sia in ATO che con il gestore del Servizio SEI Toscana, ciò che a nostro avviso su ogni tematica affrontata, fossero le criticità e alcune possibili soluzioni a queste.
Ed anche quando sarebbe stato semplice agire “di pancia”, abbiamo agito con responsabilità nel rispetto delle istituzioni e delle procedure ma continuando a portare avanti, in modo puntuale e determinato - vedi lo spinoso tema dei crediti TIA – le nostre posizioni a tutela dell’interesse di tutti i cittadini, mettendo all’occorrenza in evidenza, su ogni tematica affrontata, quali per noi fossero le lacune e le criticità e proponendo alcune possibili soluzioni a queste.
La questione giudiziaria emersa in questi giorni che ha coinvolto il direttore di ATO Toscana Sud e che è stata doverosamente e prontamente affrontata in sede di Assemblea Straordinaria è una questione 'importante' che però sarà - come naturalmente deve essere - affrontata in modo del tutto indipendente dalla magistratura. Non sono i politici che devono fare i processi, non sta alle amministrazioni emettere delle sentenze prima ancora che le faccia un Tribunale deputato.
Inevitabilmente in sede assembleare sono state adottate le indispensabili decisioni che possano consentire all’Ambito di portare avanti l’attività necessaria assegnando in via del tutto temporanea - al dipendente dell’Ente ATO Ing. Tacconi - l'incarico di sostituire la figura del Direttore Generale nello svolgimento delle funzioni e nell'adozione di tutti gli atti che competono al Direttore, limitatamente alla gestione meramente ordinaria, rimandando a deliberazioni assembleari qualunque decisione di carattere amministrativo straordinario.
Fondamentale però, in qualità di Assessore all’Ambiente mi auguro e come Amministrazione Comunale ci auguriamo, che la vicenda giudiziaria funga da stimolo per una profonda e più ampia riflessione sia sull'intero sistema di gestione dei rifiuti che sulla individuazione delle responsabilità politiche ed amministrative dalle quali hanno avuto origine e si sono sviluppati i processi gestionali messi in atto in questi anni; governance politica, in merito alla quale sia per tempistiche di insediamento che per collocazione ‘politica’ della nostra amministrazione, ci teniamo a ricordare e ribadire che come gruppo politico e come Amministrazione nulla abbiamo a che fare.
Quello dei rifiuti è un sistema che così come strutturato non funziona, che può e deve essere rivisto, sia in termini politico-amministrativi che in quelli di servizio; servizio che non può essere sospeso ma deve necessariamente migliorare, nella qualità e soprattutto nella minimizzazione dei costi all'utenza.
Ribadisco quindi che come Giunta del Comune di Chianciano Terme, abbiamo sempre avuto molteplici perplessità sul sistema della gestione dei rifiuti, e riteniamo che se oggi tali perplessità da un lato debbano essere considerate indipendenti dalle vicende giudiziarie che stanno riguardando il Direttore Generale di ATO e l’Amministratore Delegato del gestore, dall'altro debba essere palesato come tali perplessità si pongono con estrema criticità rispetto ad un sistema di governance della gestione del rifiuto che nel tempo ha tolto ogni possibilità di decisione ai singoli Comuni, la stragrande maggioranza dei quali - in virtù di quelle che sono le assurde attribuzioni di quota di partecipazione in sede assembleare - (Chianciano Terme ha lo 0,59%) si trovano sempre in condizioni di minoranza nei confronti di quei pochi Comuni che grazie al fatto di essere sedi di impianti hanno maggioranza assoluta in assemblea e la fanno quindi “da padrone” in termini decisionali.
Condividendo quindi quello che è il pensiero di molti colleghi amministratori di Comuni 'piccoli' come il nostro, chiudo/chiudiamo dicendo che come Amministrazione del Comune di Chianciano Terme ci auspichiamo che da questa brutta vicenda possa nascere un ripensamento profondo finalizzato alla rivisitazione dell'attuale sistema, che possa portare a ridisegnare la gestione del rifiuto su aree più piccole ed omogenee, così da ridare forza al potere decisionale dei sindaci, implementando e incentivando le raccolte domiciliari, anche ovviamente attraverso una profonda revisione del sistema impiantistico.
Ing. Damiano Rocchi
Assessore all’Ambiente
Comune di Chianciano Terme
Saluti,
Valtubo