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Stefano Scaramelli Sindaco di Chiusi candidato a Consigliere Regionale per il PD (fonte la rete) |
Stefano Scaramelli, Sindaco di
Chiusi e candidato a Consigliere Regionale ha scelto il blog Valtubo per
illustrare il proprio punto di vista sul territorio, turismo e relative
prospettive. Lo ringrazio vivamente per la disponibilità. Ecco a voi
l’intervista:
D: Come futuro candidato ad un
ruolo di Consigliere alla Regione Toscana, quali temi riguardanti il territorio
e Chianciano in particolare intende portare avanti e fare suoi in Regione?
R:
I temi sono tanti dal turismo alle nuove tecnologie, dalle politiche sociali al
lavoro, dal riassetto edilizio all’agricoltura, dalla cultura alle
infrastrutture, dai servizi al termalismo. Su Chianciano, che sento la mia
seconda città, perché qui sono nato, i concetti chiave sono tre: più
collegamenti, rivoluzione edilizia, creazione di un grande polo d’attrazione,
il secondo della provincia dopo Siena. Per realizzare questi obiettivi è
necessario operare una rivoluzione degli strumenti e delle idee da mettere in
campo. Chianciano ha bisogno di ritrovare la propria dignità, di creare,
intorno a se stessa, e in armonia con il territorio in cui è inserita, la
dimensione di realtà nella quale ognuno può realizzare appieno il proprio
potenziale, le proprie aspirazioni, dai giovani agli imprenditori. Non è una
città da cui andare via, è un potenziale polo di sviluppo che, con una maggiore
sinergia nel territorio, penso in primis tra Chiusi e Chianciano, può
determinare le condizioni per la ripartenza di tutta l'area. In questo contesto
può nascere una proficua integrazione capace di valorizzare le singole
peculiarità ed eccellenze, ma serve una maggiore collaborazione. Dalla stazione
ferroviaria all’Autostrada, Chiusi e Chianciano sono il polo ideale per
rafforzare anche la Valdichiana e le Terre di Siena. Penso ad una Chianciano
che cambia volto, che si trasforma, diventa più bella, appetibile e funzionale,
una città che si raggiunge facilmente, che è meta di destinazioni mordi e
fuggi, vedi le esigenze congressuali, ma anche centro di interesse turistico
per soggiorni più lunghi. I collegamenti e le infrastrutture viarie saranno
fondamentali, il pubblico, e quindi la politica, deve creare le condizioni
affinché i privati, con inventiva e capacità imprenditoriale, possano
realizzare impresa, creare posti di lavoro e ricchezza per il territorio, ma
penso anche a realtà virtuose in sinergia pubblico-privato. Idee che poggiano
su valori di sinistra, ma non sempre la sinistra ha avuto la capacità di promuoverli
con la forza necessaria. Chianciano può diventare un esempio virtuoso di “Rinascimento”
nelle Terre di Siena. Oggi c'è un Pd nuovo che sta investendo sui giovani e sul
futuro, elemento positivo come altrettanto lo è la nuova amministrazione comunale
fatta di persone coraggiose che sanno guardare lontano. Due aspetti, questi,
che possono solo essere positivi per la città termale e che si inseriscono nel
mio obiettivo - da ipotetico Consigliere Regionale - di portare Chianciano a
vivere nel futuro.
D: La stazione di Chiusi e le sue
possibili evoluzioni, miglioramenti nei servizi, coordinamento con mezzi
trasporto su gomma e nascita della fermata per alta velocità, potenzialità.
R:
Migliorare, potenziare, rendere più efficienti e veloci i collegamenti,
soprattutto quelli pubblici, significa guardare al futuro. Su questo tema, l’ho
già detto, e lo ripeto: il mio sogno è portare Siena e le sue Terre così come
tutto il centro Italia a vivere nel futuro, il treno alta velocità è uno degli
strumenti per realizzare questo sogno. A novembre 2014, nella prima occasione
di dibattito pubblico su questo tema, il Teatro Mascagni di Chiusi era gremito.
Oltre 400 persone provenienti sia dalla Toscana sia dall’Umbria hanno
confermato quanto sia sentita questa tematica e quanto la politica abbia il
dovere di continuare su questa strada. Una stazione dell’alta velocità in linea
a Chiusi è un’opportunità per tutto il territorio, così come saranno
indispensabili severi miglioramenti ai collegamenti dei pendolari su Siena,
Firenze e Roma. Chiusi e Chianciano sono baricentriche rispetto a Firenze e
Roma, ma anche rispetto a Perugia, Siena, Arezzo, Orvieto e Terni. Abbiamo un
bacino potenziale di 400 mila utenti e un flusso turistico di 4 milioni di
persone all’anno. La rete ferroviaria della provincia di Siena è ferma a
tecnologie ormai troppo superate, è il momento di entrare nel futuro per
permettere nei fatti lo sviluppo dei nostri territori. E se è pronto il
progetto e un’area pubblica che può ospitare la stazione, permettendo un
notevole risparmio nella costruzione della fermata, tante altre sono le idee,
sia su gomma sia su ferro, che potrebbero realizzarsi a breve.
D: Il turismo è sicuramente
l’industria trainante del sud senese ma sta attraversando un periodo di difficoltà
e cambiamento, quale proposte ed idee sul comprensorio Chiusi – Chianciano
Terme?
R:
Pochi territori come questo possono vantare, tutti insieme, un continuum di
arte, bellezza, enogastronomia di alta qualità, terme, parchi naturali,
sentieri suggestivi e facilità di collegamenti, che hanno bisogno solo di
essere potenziati. Querce al Pino, ad esempio, potrebbe avere un ruolo
strategico, per la sinergia tra Chiusi e Chianciano, come location di incoming
turistica, ma anche di servizi comuni tra le due realtà, si trova
immediatamente all'uscita dell'autostrada. Un luogo privilegiato per
intercettare turisti, offrire servizi e veicolare i nostri tesori archeologici,
gli etruschi, poi i gioielli storici, artistici, paesaggistici, culturali,
termali, quelli legati all'enogastronomia e ai borghi della Valdichiana.
Centralità, e importanza, anche alla stazione ferroviaria di Chiusi-Chianciano
Terme, questo è un fazzoletto di terra che ha bisogno di uno stimolo pubblico e
di più spirito d’iniziativa per trasformare il patrimonio materiale e
immateriale, dei luoghi in cui viviamo, in un formidabile strumento di
crescita, civile ed economica. Penso ad un turismo e ad una cultura sostenibile
che sono alla base della nostra identità e del nostro sviluppo. Per tornare
competitivi dobbiamo investire di più, e meglio, in cultura. Ma dobbiamo anche
affrontare le criticità della nostra offerta, ri-creando modelli originali e
percorsi di qualità, consapevoli che investimenti di prospettiva, come sistema
territoriale, nel settore turistico possono garantire ritorni economici ed
occupazionali anche di breve/medio termine, difficilmente assicurabili da altri
comparti produttivi. Questo è un territorio da sogno, lo è tutto il Senese, e
deve avere una politica del turismo e della cultura all’altezza del proprio
essere. L’idea di creare un comprensorio? Sì, ma il pensiero va oltre all’idea
del comprensorio, va alla
valorizzazione, alla visibilità, alla costruzione e al miglioramento della
reputazione e dell'immagine del brand Terre di Siena definendo strategie di
comunicazione, e di marketing, che integrino il territorio, tutto. La Toscana è
la Toscana, in Italia e nel mondo, perché è ricca di Siena e delle sue terre,
dei suoi prodotti, delle sue terme, dei suoi paesaggi, del suo patrimonio
artistico, delle sue manifatture, della sua storia e cultura.
D: Quali azioni potranno essere
messe in campo a Chianciano per favorire ed attrarre grandi investitori
esterni?
R:
A Chiusi ce l’abbiamo fatta, possiamo fare ancora molto di più, non è facile, e
per questo la politica deve fare la sua parte. Con impegno e coraggio le Terre
di Siena possono farcela. Purtroppo però, oltre alle difficoltà dirette,
permangono quelle legate alla lentezza della macchina burocratica che rende
tutto più problematico e ingessato. Penso alle peripezie che alcuni
imprenditori devono fare, dopo aver avuto un’idea, trovato risorse e dato
prospettive di lavoro, per realizzare un risultato concreto come una semplice
apertura di un capannone. Un esempio, questo, per dire che da qui, la politica
regionale, deve iniziare a lavorare seriamente per rimuovere tutti quegli
ostacoli che ancorano questo territorio, e l’Italia, nel passato.
D: Domandina cattiva, sono sempre
un blogger del resto, cosa ha sbagliato alle ultime elezioni il PD
Chiancianese, adesso sta lavorando nella direzione giusta per recuperare
consensi?
R:
Serviva più coraggio e voglia di rischiare. Il Pd avrebbe dovuto imprimere a se
stesso quel cambiamento che la città da anni chiedeva. Lontano da ogni dietrologia
e con umiltà, credo che il partito, negli ultimi anni, avrebbe dovuto favorire,
ma non l'ha fatto, il ricambio della classe dirigente, con l'obiettivo di
mettersi in sintonia con il processo di cambiamento in atto nel Pd a livello
nazionale. La politica si fa dal basso, ascoltando e intercettando le richieste
dei cittadini, tutti, le vecchie logiche d'apparato, sono destinate al
fallimento.
Saluti,
Valtubo.