Fonte Facebook |
Devo ringraziare il Sindaco Andrea Marchetti e questa Amministrazione per aver ascoltato la voce e la richiesta partita dal blog, da parte di alcuni giovani chiancianesi, (clicca qui per leggere post con lettera inviata al blog, agosto 2014) per la creazione di una pista da skateboard e bmx a Chianciano Terme.
Grazie ai suggerimenti arrivati dalle nostre pagine ed alla volontà di quei giovani, l'Amministrazione realizzerà nell'arco del 2015, nel parco a valle, la pista richiesta come appare nell'articolo di oggi nel La Nazione di Siena (foto).
Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto il blog, con le segnalazioni ed i commenti dia voce ai cittadini e come questa voce venga ascoltata e possa permettere la realizzazione di alcune richieste da parte dei nostri amministratori.
Saluti,
Valtubo
15 commenti:
Grande Andrea Marchetti e la nuova amministrazione Chianciano ce la farà
Ma te li hai mai visti questi sketers ???(neanche so se si scrive così).
Le bmx (non sono bici da cross ma da freestyle ) dove sono a Chianciano??
Si usavano noi ragazzi degli anni 80' e non ne ho mai piu viste da un bel pezzo a Chianciano....
Vogliamo fare qualcosa di utile per sport con le ruote??
Incentiviamo eventi come il "rally di san remo" , il coppa liburna, il tuscan rewind...
Il supremotard (zona astrone ad esempio) il campionato italiano enduro... Con un fine settimana di questi eventi si creerebbe un indotto di DECINE DI MIGLIAIA di euro a costo ZERO.
Vogliamo metterlo ai voti? Motore senza ruote o motore con ruote?? Cosa da più visibilità e soldi??
Lazzerini, mi pare che su FB un amministratore gli ha risposto...
Qui ha più visibilità....
Risposta a Gabriele Lazzerini su Facebook:
Gabriele, il nostro obbiettivo è mirato principalmente nel dare una risposta sociale locale, spendibile però anche nel recupero di una piccola ma importante fetta di turismo di comprensorio, e comunque delle famiglie, dove non ci sono solo bambini piccoli, ma anche adolescenti.
Sulle tue proposte, così come facciamo con tutti, alla presenza di proposte concrete siamo pronti a valutarle.
Certi interventi verranno eseguiti con risorse ad essi vincolate (progetto giovani, credito sportivo, ecc...) mentre le manutenzioni di cui c'è estremamente necessità vengono eseguiti con risorse da individuare all'interno del bilancio comunale, parte in spesa corrente e parte in conto capitale. Stiamo cercando di dare risposta a tutto, soprattutto in termini di manutenzioni e sappi che talvolta il ricorso a tali tipi di interventi e bandi (quali ad esempio pista ciclabile con postazioni Bike Sharing) permette di reperire risorse per eseguire anche certi necessari interventi manutentivi.
Attendo la documentazione di cui parli! Un saluto anche a te!
Regione, un buco di 4,5 milioni dalle partecipazioni
Le società dei congressi, quelle delle infrastrutture e Fidi Toscana sono la causa del disavanzo. Impossibile vendere sul mercato le quote delle spa messe sul mercato
FIRENZE - Le partecipazioni costano soldi alla Regione. Molti soldi. Quattro milioni e mezzo nel 2013, secondo l'ultima radiografia che non contempla la vendita (parziale) della quota dell’aeroporto di Firenze maturata nel corso del 2014. Un buco che avrebbe potuto essere una voragine se non ci fosse stato l’attivo - magari contenuto - delle società termali (quasi 700mila euro): Montecatini (oltre 630mila euro); Chianciano e Casciana.
Il buco dell'Interporto di Livorno
Perfino gli investimenti nelle infrastrutture si rivelano un peso: malgrado gli utili importanti garantiti alla Toscana dall’aeroporto di Pisa (oltre 460mila euro) e da scali minori, i conti del settore sono in rosso di oltre mezzo milione di euro, a causa dell’Interporto Toscano Vespucci Livorno-Guasticce che grava sulle spalle della Regione per oltre 1,2 milioni. Eppure questa partecipazione non figura fra quelle di cui la Regione ha intenzione di disfarsi. Non è nell’elenco delle società che vuole vendere nonostante il bilancio 2013 si sia chiuso con in disavanzo di quasi 5 milioni e 250mila euro. Anzi, proprio il contrario. A ottobre è stato approvato il Piano industriale strategico 2013/2023 per lo sviluppo delle funzioni di logistica in sinergia con il Porto di Livorno. A sostegno di questo piano – segnala la relazione della Regione - è stato deliberato un aumento di capitale sociale di 18 milioni di euro “per il consolidamento dell'equilibrio patrimoniale e per supportare alcuni contenuti nuovi investimenti”. L'aumento è stato sottoscritto nella misura di 10.701.567,66 euro, di cui circa 5,6 milioni “con denaro fresco e nella restante parte mediante la conversione di debiti in capitale. La Regione Toscana ha esercitato il proprio diritto di opzione sottoscrivendo “una quota pari a 3.199.986,16 euro (6.196 azioni)”. Così oggi detiene il al 23,56% del capitale sociale. E a novembre 2013 ha garantito con una polizza fidejussoria la proroga tecnica di un finanziamento bullet di 16 milioni. “A febbraio 2014, al fine di consentire il rimborso a scadenza di tale debito attraverso la vendita di asset immobiliari, è stato sottoscritto un contratto di mediazione con un operatore specializzato per l'incarico esclusivo di vendita di due magazzini di logistica”.
Profondo rosso di Fidi Toscana
Questa, comunque, non è la peggiore partecipazione della Regione. Bilanci alla mano, il peggior affare, in questo momento appare la quota del 46,3% circa in Fidi Toscana, la finanziaria che garantisce l’erogazione di crediti alle imprese. Infatti, nel 2013 la Regione ha dovuto rispondere di 2,8 milioni di perdita su un disavanzo che ha superato i 6 milioni di euro. “L’attività della società, sviluppata in un contesto congiunturale caratterizzato dalla grave crisi economica e finanziaria - scrive la Regione - vede l’esercizio amministrativo 2013 chiudere con una perdita di 6.062.765 euro, secondo risultato negativo dopo quello del 2012 (-2.354.122 euro)”. Fra l’altro non tutte le uscite si sono contratte durante l’anno. A fronte di una diminuzione, ad esempio, del costo del personale (-3,6% rispetto al 2012) c’è un aumento rilevante della voce “altri proventi e oneri di gestione“: 7,1 milioni di euro contro 3,3 milioni. Il cda ha approvato un nuovo piano industriale di rilancio 2013-2015 ma “la notevole riduzione del volume di investimenti effettuati dalle aziende e la persistente difficoltà riscontrata dalle imprese nell’ottenere finanziamenti di natura bancaria, in particolare di medio-lungo termine - ammette la Regione - determinano una forte riduzione della domanda di garanzia che si unisce al deterioramento, superiore alle aspettative, della qualità del credito”.(segue)
La crisi delle società fieristiche
Molto complicata anche la situazione delle partecipazioni nel settore fieristico-espositivo e congressuale dove non si trova un segno più. Le quote della Regione scaricano pesanti passivi sulle casse pubbliche. Tre società, nessuna eccezione. Partiamo con quella messa peggio: Arezzo Fiere e congressi: nel 2013 il bilancio si è chiuso con un passivo di quasi 2,9 milioni. La Regione che detiene poco meno del 40% delle quote, si è addossata 1 milione e 156mila euro. “Il conto 2013 economico - precisa la Regione - risente delle rilevanti svalutazioni che il cda ha ritenuto di appostare per una più veritiera rappresentazione del valore di alcuni beni. Pertanto, la perdita è prevalentemente dovuta alle svalutazioni immateriali, materiali e dei crediti che sono state eseguite, in assenza delle quali si sarebbe avuto sulla gestione un risultato negativo di circa 650.000 euro”. Un passivo pesante, se si pensa all’aumento di capitale che la stessa Toscana (con un investimento da 2,4 milioni) ha sottoscritto nel 2012 per l’ampliamento e il rilancio della struttura fieristica.
Un debito di 760mila euro da Firenze Parcheggi
Non va meglio la situazione di Firenze Fiere spa: il disavanzo è di poco meno di 2,4 milioni; la Regione paga poco meno di 760mila euro solo perché la sua quota non raggiunge il 32%. Il fatto è che il disavanzo di questa società è aumentato di quasi mezzo milione rispetto all’anno precedente.
Sembrerebbe di segno opposto la situazione di Internazionale Marmo Macchine di Carrara: la spa, infatti, chiude con un attivo e dà anche un piccolo utile (circa 6mila euro) alla Regione che la partecipa al 36,4%. In compenso i debiti sono tutti a carico della Carrara Fiere srl - partecipata al 100% dalla Imm - che ha chiuso il bilancio del 2013 con un disavanzo di 1 milione e 75mila euro. “Dal punto di vista patrimoniale - evidenzia la Regione - la Imm presenta una solida struttura caratterizzata da un forte livello di patrimonializzazione ed una contenuta incidenza delle posizioni debitorie”. Al contrario, la controllata Carrara Fiere srl “soffre in misura significativa la situazione economica generale. la situazione patrimoniale della società di gestione è caratterizzata da un indebitamento di sola natura commerciale contrapposto ad un adeguato livello delle poste attive non immobilizzate”.
L'indebitamento è meno dell'1% del patrimonio netto
Tuttavia secondo Vittorio Bugli, vicepresidente della Regione e assessore alle finanze questa situazione, seppure negativa, non è drammatica. “Una cifra - dice - basta a far capire la solidità delle partecipazioni regionali. (segue)
Il patrimonio netto delle nostre partecipate supera i 478 milioni di euro; il disavanzo che grava sul nostro bilancio è di poco più di 4 milioni e mezzo, di fatto meno dell’1%. Non solo. Più della metà del debito a carico nostro, è legato al disavanzo determinato da Fidi Toscana una società che si trova in difficoltà per aver elergito prestiti e garantito finanziamenti a imprese durante un periodo di crisi che ancora non è finito. Non credo che partecipare una società del genere possa rappresentare un problema per la Regione». Che, oltretutto, da un paio di anni ha definito con chiarezza quali società dismettere: oltre a Etruria innovazione (in liquidazione) e Consorzio Pisa Ricerche - dichiarata fallita dal tribunale - la Regione vuole vendere le partecipazioni in Evam, società di valorizzazione acque minerali; nella Firenze Parcheggi (che ha chiuso il 2013 con un disavanzo di circa 1 milione di euro, ma meno di 16mila euro a carico della Toscana); nella spa Golf la Vecchia Pianaccia con sede in Val di Nievole. Questa società pesa solo per 287 euro di disavanzo sulla Regione, nonostante le perdite di oltre 220mila euro registrate nel 2013. Il problema vero è che la Regione non riesce a piazzare le quote sul mercato. Come non è riuscito a cedere le quote dei vari consorzi (36) agricoli e simili di cui ancora fa parte.
Le Fondazioni
Discorso a parte meritano le Fondazioni di cui la Regione è socia. Risultati negativi per il Maggio Musicale che nel 2013 aveva come commissario ancora l’avvocato Francesco Bianchi e un disavanzo certificato di oltre 9 milioni; la Fondazione Sistema Toscana (con un disavanzo di oltre mezzo milione). In compenso, la fondazione Toscana Spettacolo ha chiuso l’anno con un attivo che sfiora i 7 milioni.
Ricevo e pubblico dal Movimento 5 Stelle di Chianciano Terme dopo aver partecipato a conferenza stampa a Siena:
Il M5S delle province di Grosseto, Arezzo e Siena, unitamente ai gruppi presenti in Val di Cornia, presenterà a tutte le amministrazioni comunali, facenti parte dell’ATO TOSCANA SUD, le 2 mozioni riguardanti le criticità e le presunte illeicità riscontrate ed esposte pubblicamente in questa sede.
Sarà compito dei Sindaci decidere se supportarle e procedere con l’iter burocratico di loro competenza.
Se lo faranno paleseranno la loro buona fede. Altrimenti dimostreranno che non hanno a cuore le economie e la salute dei loro elettori.
Essi DEVONO ricordarsi che il loro compito è il completo sostegno verso i diritti dei loro cittadini, e non l’appoggio indiretto ad aziende private come finora siamo stati in grado di riscontrare.
Andremo a bussare alle loro porte per ricordare che nella Costituzione sulla quale hanno giurato fedeltà esiste il principio fondamentale alla Sussidiarietà. E che questo principio, sull’argomento oggi trattato è stato da loro ampliamente disatteso.
Continueremo con tutte le nostre forze in questo percorso appena iniziato, sperando che anche gli altri territori ci seguano, affinché questa piccola onda che abbiamo messo in moto diventi un vero e proprio Tsunami.
MOZIONE ATO Clicca Qui!
MOZIONE Gara e Contratto con SEI Toscana Clicca Qui!
Il sito di riferimento è www.rifiutopoli.it
M5S di Arezzo Siena e Grosseto
Caos ''Imu'', la Cia Siena in attesa di chiarimenti del Governo chiede l'abolizione. Marcucci: «Ennesimo colpo alle aziende agricole»
Rabbia e caos fra gli agricoltori senesi sulla vicenda Imu. Situazione ancora in movimento. Forse, niente certezze, fino al 4 febbraio, auspicando un intervento risolutivo del Governo in tempi rapidi. Nel frattempo la Cia Siena chiede, e ribadisce, l'abolizione dell'imposta perché rappresenta «un prelievo insostenibile per gli agricoltori» e in attesa di nuovi sviluppi consiglia i propri associati «a non effettuare per il momento alcun versamento nell'attesa di un provvedimento correttivo da parte del Governo, che, sollecitiamo venga adottato tempestivamente». In provincia di Siena solo 4 comuni (su 36) sono esentati dal pagamento, che ha un contenuto iniquo oltre alla modalità di attuazione e di prelievo.
Rinvio Tar - Il TAR del Lazio ha rinviato la tanto attesa decisione in materia del Decreto 28 novembre 2014, con il quale - spiega la Cia Siena - sono stati stabiliti i criteri per individuare le nuove aree di esenzione IMU per i terreni agricoli. Il Tribunale Amministrativo, infatti, si è limitato a non prorogare la sospensione dell'efficacia del Decreto, ma ha rinviato ad altra seduta la trattazione nel merito del provvedimento. In questa circostanza il Tar ha comunque ribadito l'irragionevolezza dei criteri applicati proposti dal Decreto non legati all'effettiva natura e posizione del bene, di cui terrà conto in sede di giudizio di merito se il Governo non provvederà ad una nuova e più adeguata formulazione.
«Resta tuttavia in vigore - sottolinea il direttore di Cia Siena Roberto Bartolini - l'altra sospensiva prevista su un altro ricorso presentato al Tar del Lazio, messo in calendario dalla Camera di Consiglio per il 4 febbraio 2015, dopo la scadenza attuale per il versamento . Ciò provoca, di fatto, che la scadenza del 26 gennaio per il versamento dell'Imu dei terreni montani resti 'congelata' in attesa della nuova sentenza».
Le tappe precedenti - Riassumendo brevemente la vicenda, occorre partire dall'art. 4, comma 5-bis del D.L. n. 16/2012, modificato dal comma 2 dell'art. 22 del D.L. n. 66/2014, il quale ha previsto, a partire dall'anno 2014, una nuova elencazione dei terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina esenti dall'IMU affidando ad un apposito Decreto Interministeriale la definizione di detti criteri. Il D.M. 28 novembre 2014, con il quale sono stati stabiliti i nuovi criteri (esenzione totale oltre i 601 metri, esenzione riservata a coltivatori diretti e IAP fra i 201 e 600 metri, nessuno sconto al di sotto), è stato da subito oggetto di forti e reiterate critiche da parte della Cia in ordine al contenuto e al ristretto termine di versamento, rispetto al quale la Legge di Stabilità 2015 ha prorogato il termine al prossimo 26 gennaio. (segue)
Per quel che riguarda il contenuto del D.M. 28 novembre 2014, invece, con il decreto n. 16229/2014 , la seconda sezione del TAR del Lazio ne ha accolto la domanda di sospensione, fissando la trattazione al 21 gennaio 2015. Ieri la Camera di Consiglio del TAR Lazio si è limitata ad analizzare la condizione sospensiva adottata dal Presidente del Tribunale, non rinnovandola e determinando quindi il ritorno in bonis dell'efficacia del decreto.
«L'Imu rappresenta l'ennesimo colpo alle aziende agricole - commenta il presidente Cia Siena Luca Marcucci - come se non bastassero il maltempo oltre all'emergenza ungulati e selvatici. Ci fa piacere l'interesse e l'impegno dei sindaci e delle istituzioni a favore dell'agricoltura, perché l'Imu rischia di far chiudere molte imprese, quindi l'abbandono del territorio. Ci sono delle realtà che stando così le cose saranno costrette a pagare cifre davvero elevate».
IMU: la nuova classificazione per i comuni della provincia di Siena
Sopra i 600 metri (montani): Abbadia San Salvatore; Montepulciano; Piancastagnaio; Radicofani.
Dai 281 ai 600 metri: Casole d'Elsa; Castellina in Chianti; Castelnuovo Berardenga; Castiglione d'Orcia; Cetona; Chianciano Terme; Chiusdino; Chiusi; Gaiole in Chianti; Montalcino; Monticiano; Murlo; Pienza; Radda in Chianti; Radicondoli; Rapolano Terme; San Casciano dei Bagni; San Gimignano; San Giovanni d'Asso; San Quirico d'Orcia; Sarteano; Siena; Sinalunga; Torrita di Siena; Trequanda.
Fino a 280 metri (pianura): Asciano; Buonconvento; Colle Val d'Elsa; Monteriggioni; Monteroni; Poggibonsi; Sovicille.
In riferimento a quello che ha scritto il sign. Lazzerini vorrei dire la mia: negli anni ottanta, noi del Moto Club "Il Pavone", organizzammo alcune gare di Trial, tra le quali una di campionato italiano e tra piloti e pubblico portammo a Chianciano migliaia di persone. Con il sacrificio di tutti gli iscritti al moto club in due giorni Chianciano cambiò aspetto, certo l'impegno fu forte ma con poca spesa riuscimmo a fare una manifestazione grandiosa. Perché oggi queste manifestazioni non c'è più chi le organizza visto e considerato che il nostro paese ha bisogno di presenze? Anni or sono, quando questo paese era solo termale i motori erano odiati da molti, oggi, invece, potrebbero essere una risorsa, ma ci vuole la buona volontà ed il sacrificio per fare qualcosa. Un saluto
X Roby 53
Secondo me eventi come i Rally portano solo benefici a Chianciano, in primis perché tutti gli sport a motore sono di "fascia alta", in particolar modo questo sport (costo auto 100/250 mila euro) noleggio 5/20 mila euro ( il che è tutto dire), i piloti, i navigatori i meccanici gli amici e i "seguidores" portano numeri ragguardevoli (al Legend di San Marino quest'anno ci sono state 40.000 presenze in 3 giorni!!) Secondo, sono gare articolare su 3 giorni al massimo (salvo eventi di particolare interesse agonistico) per cui l'impatto su Chianciano (che io vedo solo positivo) per i non appassionati è facilmente superabile...
Come scritto all'assessore Rocchi ho dei contatti per portare un evento a carattere nazionale su Chianciano per la fine di quest'anno. Se ci fosse la seria volontà di farlo, io (ed altre persone) ci mettiamo la faccia, altrimenti, amici come prima e come tutte le domeniche andiamo a vedere cosa organizzano gli altri comuni.
Scusate, volevo chiedere al amministrazione comunale, visto che legge questo Blog e spero riescano a leggere anche questo intervento, se era possibile spostare il mercato.
Sono in residente in via abetone e trovo sempre più disagio il mercoledì dal non saper Dove mettere la macchina la sera a trovare macchine parcheggiate davanti i garage con le 4 frecce e dover aspettare chi è andato al mercato alla gran sporcizia che si crea un via del palazzo con le carte che volano spostate dal vento
Si aspetta e spera è anni che ci si lamenta del mercato e tutte le volte fanno orecchie da mercante... Da retta a me cambia casa fai prima!
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