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Assemblea PD martedi 03.06.2014 fonte Facebook |
Passati 10 giorni dall’election
day che ha stravolto la politica chiancianese è tempo di bilanci, il PD di
Chianciano Terme ha indetto martedi un’assemblea per l’analisi e le valutazioni
della sconfitta elettorale, la partecipazione degli iscritti è stata notevole,
ma non ha portato ad alcuna sostanziale novità.
Infatti mentre a Piancastagnaio
il PD locale ha deciso, coerentemente e correttamente secondo me, visto il
risultato straordinario del voto alle europee e dopo la sconfitta elettorale,
li tra l’altro per pochissimi voti, in
ambito comunale, di dimettersi, quello chiancianese è rimasto al proprio posto.
Sempre sotto controllo dei due “reggenti”,
in una situazione che sfiora la comicità di commissariamento non manifesto, nella
serata la colpa della sconfitta è ricaduta secondo molti sulla gestione Ferranti,
qualcuno sulla lista dei candidati, ma nessuno ha messo praticamente in
discussione Monica Sanchini chi? il direttivo e la linea del partito.
Già nel 2012 fu chiaro che la gestione
dell’amministrazione comunale da parte di Gabriella Ferranti era fallimentare:
mancanza d’iniziativa, mancanza di coinvolgimento dell’opinione pubblica,
mancanza di progetti. Peraltro la Ferranti aveva vinto per la poca presa del
candidato del Centrodestra Guidi e per una lista di destra apparsa all’ultimo
momento. “Ci avete lasciato soli, il partito ci ha abbandonato” si sono
lamentati Claudio Rossi e Marco Rossi.
Al tempo stesso era fallimentare
la gestione del partito da parte di Massimo Rondoni: incapacità a influire
sull’amministrazione comunale, incapacità a promuovere vita e partecipazione
nel partito, incapacità a coinvolgere gli iscritti.
Nella seconda metà del 2012
Rondoni dette le dimissioni motivandole anche con la richiesta di quelle del
sindaco Ferranti. Era una mossa giusta che aveva però due vizi di fondo: da una
parte la Federazione sembrava paralizzata; dall’altra Rondoni continuava di
fatto a gestire il partito. Inatanto
continuavano a dimettersi assessori e anche il capogruppo Francesco Frizzi.
Era chiaro che il sindaco doveva
dimettersi per dare un’indicazione forte: il partito non si riconosceva più nel
sindaco ma voleva e poteva gestire il cambio. Ma la Federazione non ebbe la
geniale idea di inviare due reggenti che dovevano gestire le dimissioni di
Rondoni e la richiesta di quelle del sindaco e anche farsi un’idea della
situazione generale. Di fatto puntellarono il sindaco Ferranti e le permisero
di rimanere anche se la richiesta di dimissioni era venuta con forza da più
parti e dall’opinione pubblica. Di fronte all’ipotesi di rafforzare la
giunta; decisero di mandare prima Moreno
Periccioli che si dimostrò incompatibile poi Silvana Micheli. Come ha detto
Fregoli in assemblea martedì “E’ stato così certificato che noi chiancianesi
non siamo in grado di governarci”
Al momento della proposizione
della candidatura a sindaco l’unica possibilità, tramontato Claudio Pieri era
di candidare Anna Duchini in subordine
Grazia Torelli; comunque spuntò come d’incanto la candidatura di Massimo
Rondoni opposto alle primarie a Licia Rossi.
Una scelta fallimentare con un
partito sempre più criticato per la gestione Ferranti e sempre più distante dai
pochi iscritti, il PD chiancianese continua a rimanere “Renzianiano”, Renziano
a parole ma Bersaniano nei fatti, senza tentare quella via di rinnovamento che
tanto successo ha portato al PD a livello nazionale ed anche locale, esempio
più vicino Chiusi.
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Vignetta su nuova Giunta a Chianciano Terme |
Dunque Chianciano Terme, che ha
scelto il cambiamento, si ritrova alla guida una formazione civica, Puntoeacapo,
che deve dimostrare ora nei fatti la discontinuità con le Amministrazioni
precedenti, e che comincia a trovare i primi intoppi creati da un sistema non
più sorretto dal partito di riferimento che copriva le magagne, ed un PD sempre
più in difficoltà, che deve imparare come si fa opposizione ed incapace, pur
dopo una batosta elettorale e numerica pesante, di cambiare realmente nei
fatti, nelle persone e nel metodo.
Saluti,
Valtubo