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Amministrazione Immobili Condomini

martedì 11 novembre 2008

Piano Strutturale

Cari Blogger vi rilancio l'argomento suggeritomi da un nostro frequentatore tramite e-mail:
"Alla luce della definizione del nuovo Piano Strutturale (ex Piano Regolatore Generale) del Comune di Chianciano Terme, il quale oltre a fornire il quadro delle tutele e delle strategie cui dovrà conformarsi ogni altra attività di pianificazione o di programmazione svolta dal Comune, avrà il compito sia di individuare le condizioni per difendere le risorse e gli equilibri del nostro territorio, nonché di indicare gli obiettivi di lungo periodo per il suo sviluppo e le regole essenziali per conseguirli, quale è la vostra idea di sviluppo della Chianciano Terme del futuro?"

In attesa dei Vostri commenti,

Saluti,

Valtubo

35 commenti:

Anonimo ha detto...

Come vorrei Chianciano in futuro? Come era 30/40 anni fà! Meno alberghi, meno traffico e più verde! Ora voi mi chiederete che voglio dì…bene, voglio di che ora si paga le conseguenze del boom degli anni 70/80, quando la gente veniva a frotte e si pensava solo a fa i quattrini e un sé pensato che prima o poi il giochino poteva finì. Ora si deve avè il coraggio di tornà indietro. Come?
Se un’albergo un funziona più come albergo non ha motivo di rimanè in piedi, è servito quando si zeppava il carretto in discesa all’albergatore per pienà il su cassetto, comprassi la su bella casina al mare o in montagna, fa studià i figlioli (che di fa l’albergatori se ne so fregati..) e mette i soldi in banca, bene ora però è diventato come una macchina da rottamà…, va riconvertito!
Ma no per facci l’appartamenti, che come ha detto troppa ghianda “…. il più bellino c’ha le stanze triangolari…”, e che poi una volta fatti, un ci và a stà nessuno? Ma da quando tutti questi alberghi sò stati riconvertiti in appartamenti, di quanto sono aumentate le residenze? E non mi venite a dì che sono tutte seconde case perché non ci credo, almeno l’80% sò vuoti!
Lo so che il proprietario dell’albergo aspetta sempre un coglione che vuole magari riciclà qualche capitale losco per appioppagli il suo giocattolino rotto, ma mi sa che anche stì coglioni so finiti….., e quelli che ci so cascati non sono di certo stati un bene per Chianciano! Lo dimostrano i fatti: pernottamenti a 8 euro…..
Allora bisogna trovà un altro modo di riconvertirli o magari falli spari tutti volumi, come? Per esempio non si potrebbero rende appetibili per gli albergatori che vorrebbero (anzi dovrebbero) fornì di più servizi il proprio albergo? Oppure far diventà i volumi artigianali, così da attirà qualche piccola o media impresa nel nostro comune? Oppure dato che sono quasi più di trent’anni che c’è gente che si vole fa la villetta in pereta o ai monti, non si possono destinare lì? Chi vuole fa la villetta si compra il volume nell’albergo dismesso e se la costruisce,..….aumentano i costi? Allora andrà a fassela da un’altra parte, noi a Chianciano purtroppo o per fortuna ci sa un’altra realtà!
Se si riuscisse a diminuì il numero degli alberghi e insieme alzà la qualità dei servizi offerti da quelli rimasti, non pensate che già sarebbe un buon inizio!
Poi si dovrebbero rimettere le mani nei parchi, compresi quelli delle terme ovviamente, che una volta erano il nostro fiore all’occhiello e rivedè tutta la viabilità, sia come manutenzione delle strade che come sensi di circolazione. Ma ad esempio Via di Vittorio non sarebbe meglio falla a senso unico?
Va bè ci sarebbero da dì tante altre cose, magari le scrivo un’altra volta. ciao

Anonimo ha detto...

Di nuovo ciao a tutti i blogger!
Qua l’argomento, a mio avviso e spero vivamente per molti, è proprio interessante! Particolarmente sono contento di poter esprimere e comunicare, nonché poter confrontare, quelle che sono alcune mie considerazioni a tal riguardo, alcune valutazioni queste che tra l’altro, ho già trasmesso alla pubblica amministrazione sotto forma di osservazioni al Disegno di Governo, strumento questo utile e necessario ad individuare quelle che dovranno essere le politiche di intervento sulla base delle quali poi verrà redatto dapprima il Piano Strutturale e poi il relativo Regolamento Urbanistico.
Essendo un ambientalista, nonché un tecnico e perciò diciamo anche per “deformazione professionale”, le considerazioni da me fatte sono soprattutto quelle legate all’urbanistica ed agli aspetti energetico-ambientali, che sono aspetti anche strettamente correlati tra loro; sono infatti assolutamente convinto che la nostra cittadina deve proporre per il suo futuro una immagine fortemente legata sia alla qualità dell’ambiente e del territorio, ma anche dell’edilizia e dell’urbanistica.
Prendendo spunto quindi anche da quanto detto nel suo commento da “birifeo”, e per non correre il rischio di annoiare troppo nella lettura, in questo post parlerò solamente dell’aspetto urbanistico, per poi magari passare all’ambiente e l’energia in un post successivo.
Dai dati che ho desunto dalle tabelle presenti nel Disegno di Governo si evince che, a fronte di circa 7000 residenti la nostra cittadina è “composta” da oltre 3.800.000mc di edificato, di cui circa 150.000 adibiti a servizi e 400.000 ad attività commerciali. Se facessimo quindi riferimento agli standards urbanistici fissati dalla normativa vigente si può facilmente dedurre che la nostra cittadina è equiparabile ad una città, rimanendo in Toscana, come Poggibonsi o Piombino, ovvero ospitante 30/35mila abitanti; ma se poi consideriamo le attuali residenze, le attuali (!?!) presenze turistiche contemporanee, e confermando le attuali volumetrie per servizi e commercio, di fatto Chianciano necessiterebbe “solamente” di circa 2.500.000 mc. Rimane una “potenziale” città per 20/25mila abitanti.
Pertanto, anche volendo molto ottimisticamente, ma poco realisticamente pensare di incrementare nei prossimi 10-15 anni il numero delle residenze del 10% e quello delle presenze contemporanee del 20%, comprensivi di servizi, si renderebbero necessari approssimativamente ulteriori 400.000 mc; ciò significa che in funzione dell’edificato attuale, si rimarrebbe con un esubero di circa 900.000 mc (comprensivi tra l’altro delle volumetrie che hanno già subito cambio di destinazione d’uso da attività ricettiva a residenziale, e gran parte delle quali non ancora occupate).
Il mio pensiero è quindi che, tale sommaria analisi, se veramente si intende riqualificare la nostra cittadina sia molto più che sufficiente, sia per confermare la necessità di vincolare la realizzazione di nuove edificazioni ai fini residenziali all’utilizzo della volumetria esistente, nonché per pensare di indirizzare l’utilizzo di gran parte tale volumetria ad attività alberghiere esistenti che intendono innalzare la qualità dei servizi offerti, nella realizzazione di opere strategiche ai fini turistici o magari nell’edilizia a supporto del settore terziario
Nel Disegno di Governo, nel paragrafo concernente le trasformazioni del patrimonio edilizio esistente, si parla di ristrutturazioni urbanistiche estese a più edifici ed isolati ed anche di interventi di sostituzione edilizia, intesi questi come opere di demolizione e ricostruzione di volumi esistenti anche con diversa articolazione, collocazione e destinazione d’uso, ovvero in parole povere, di rilocalizzazione (trasferimenti) di volumetrie, anche in zone diverse da quelle preesistenti.
Questa, anche se rappresenta una politica urbanistica ambiziosa e di complessa realizzazione, almeno per quanto mi riguarda potrebbe veramente rappresentare un notevole passo verso il futuro, dapprima perché Chianciano ancora oggi, dal punto di vista architettonico e per larga parte del suo a dir poco denso costruito, è testimonianza di un ambiente urbano molto desueto e sorpassato, ed in seconda istanza perché la pratica del “demolire per ricostruire” dovrebbe essere vista come lo strumento necessario per recuperare le aree urbane degradate della nostra cittadina, i fabbricati obsoleti (soprattutto attività alberghiere) dovranno essere abbattuti al fine di una idonea riqualificazione si architettonica, ma anche energetica.
Tuttavia, per poter perseguire tali obbiettivi in termini di trasformazione del patrimonio edilizio esistente, che ripeto potrebbe rappresentare una delle tematiche centrali, se non la più importante dello sviluppo della Chianciano futura, ed affinché non si corra il rischio di dover già in questa fase vendere sogni, fin da ora a mio avviso si renderà strettamente necessaria l’individuazione di quelle che potranno essere tutte le strade percorribili sia dal punto di vista degli iter amministrativi che di quelli imprenditoriali.
A tal riguardo, sempre nello stesso documento (che dovrebbe rappresentare una pietra miliare del Piano Strutturale) si accenna alla possibilità di ricorrere alle Società di Trasformazione Urbana, come un possibile strumento attuativo di dette previsioni, ma tale soluzione, anche se senza dubbio rappresenta un elemento non escludibile nell’esame dei moderni strumenti di gestione del territorio, da quello che io sappia si tratta ancora di uno strumento (a circa 10 anni dalla sua introduzione nel nostro ordinamento) di fatto molto più analizzato di quanto sia in effetti praticato; perciò soprattutto in funzione alle effettive difficoltà di costituzione e quindi successiva efficacia di tale mezzo, credo che se si vorrà effettivamente modificare e quindi migliorare il “volto” della nostra cittadina in tempi relativamente brevi, ci si andrà a scontrare con una realtà diversa. E’ più probabile infatti che si profilino, nel contesto delle politiche urbanistiche ipotizzate situazioni e/o operazioni di tipo peculiarmente immobiliare e di conseguenza credo che sia utile ed importante valutare anche l’appetibilità di simili operazioni da tale punto di vista.
Con questo voglio dire che, qualora si manifestassero una o più volontà imprenditoriali, che non necessariamente possano o debbano configurarsi giuridicamente come STU, ma che potessero essere in grado comunque di concorrere (anche in parte) all’attuazione delle politiche urbanistiche previste e/o ipotizzate, è di fondamentale importanza l’individuazione di soluzioni e proposte che rendano appetibili tali opportunità. Ma se esistono località o paesi in cui ad esempio, gli imprenditori che demoliscono e ricostruiscono seguendo buone pratiche costruttive (intese come bioedilizia o perseguimento del risparmio energetico), questi vengono premiati con incentivi in termini volumetrici, a Chianciano Terme, che come ho sopra detto, risulta essere una cittadina con un piuttosto elevato indice di affollamento inteso come rapporto tra volumetria di costruito ed abitanti residenti e/o ospitati, questa non rappresenta di certo una strada da percorrere, di conseguenza credo che già da subito sia più che necessario individuare premialità, meccanismi virtuosi, incentivi e/o sostegni diversi, che non potranno di certo limitarsi ad esempio, alla sola esenzione del pagamento degli oneri concessori.
Aspetto vostre opinioni in merito, a presto.

Anonimo ha detto...

Io non sono un tecnico come chi ha scritto sopra, che se veramente sono veri ha scritto dati sui volumi che fanno quasi senso. Secondo me a Chianciano c’è grande bisogno di ammodernà le strutture alberghiere, poi bisogna pensà a portà di più clienti giovani, allora una idea potrebbe essere quella di fa un bel parco giochi per i figlioli (tipo quelli che ci sono a Rimini), perché non credo che anche se vengono tanti congressisti, basta per risolve il problema del turismo.
Poi non capisco perché in tutti i comuni vicini i piani regolatori prevedono zone dove fanno costruì le villette e qui a Chianciano, anche se ci sono, le villette poi non si costruiscono, in pereta sono più di 20 anni che c’è gente che c’ha la terra e non c’è stato verso di tirà su un mattone.
Una cosa che deve essere risolta è anche la situazione della SIP dietro piazza italia e quella del palazzo dove era la scuola alberghiera, anche perché non si possono davvero lascià in quelle condizioni i fabbricati.
Un’altra cosa che sarebbe secondo me importante è cercà di rifà funziona il centro sportivo, ci sa un palazzetto dello sport tanto bello, ma non c’è nessuno che lo utilizza, una volta c’era la pallamano, la pallavolo, il basket, il calcetto, ora non ci si fa niente. Ci s’è fatto i campionati di biliardo l’anno scorso e quest’anno sono andati a Sarteano, ora non ci si fa più manco quelli.
Le cose da fa sarebbero parecchie, la mia paura è che però si farà anche un nuovo piano regolatore, ma scommetto che tra qualche anno la situazione sarà sempre la stessa, speriamo bene.

Anonimo ha detto...

Avevo richiesto a Valtubo di mettere un post su Piano Strutturale, non tanto perché avessi alcune cose da dire io, ma perché, vista l’importanza del tema, speravo fosse una grande occasione per confrontarsi su argomenti importanti legati allo sviluppo futuro della nostra cittadina, ma per adesso noto che, a differenza di quanto accade per altri (comunque apprezzabili) temi, i commenti latitano…., peccato. Speriamo che qualcuno si svegli…….Ciao a tutti

Anonimo ha detto...

L'analisi di dierre84 è corretta e fin troppo minuziosa, per poi finire per essere a mio parere lacunosa in alcuni passaggi chiave, perarltro ammessi dallo stesso.
Demolire per ricostruire è anche a mio parere la sola via logica percorribile.
Ma è una via erta e tortuosa.
Il problema vero è la convenienza del privato a partecipare a tale operazione, anche ammesso che vengano trovati incentivi e finanziamenti pubblici in una situazione congiunturale così difficile.
Voglio dire che il problema vero non è demolire per ricostruire, cosa su cui concordo, ma demolire per "cosa" ricostruire?
Ed ancora, in quale categoria professionale dovrebbero essere individuati i volontari suicidi che dovrebbero partecipare (con i propri soldi) all'operazione?
Che tipo di azienda dovrebbero impiantare?
Perché di appartamenti ne abbiamo a iosa e non saranno certo alcune villette a schiera a risolevere il problema.
E quindi di AZIENDE stiamo parlando.
E, visto che Chianciano non è industria, non è agricoltura, non è servizi e non è commercio, se non legato al turismo, è di AZIENDE TURISTICHE che nello specifico stiamo parlando.
Quindi a mio parere PRIMA dobbiamo rendere di nuovo appetibile turisticamente Chianciano poi, quando diventerà di nuovo conveniente investire in Chianciano, il Piano Strutturale, se ben congegnato, conterà qualcosa.
Se l'economia del paese non riparte, ed in altri post o già espresso la mia opinione in merito, il Piano Strutturale, qualunque esso sia, rimarrà solo un mucchio di cartaccia (l'ennesimo) pieno di belle intenzioni.
Faccio notare quale alta percentuale di situazioni, per così dire, anomale e prive di una qualsiasi sostanza economica sia rilevabile tra gli imprenditori arrivati in questi ultimi anni a Chianciano. Tra l'altro questi solo in rari casi hanno investito denaro in migliorie, ampliamenti e ricostruzioni.
E' la convenienza del privato ad investire in un paese (e qui molti chiancianesi che ancora sono per l'uguaglianza NELLA POVERTA' strabuzzeranno gli occhi e storceranno la bocca) l'unico fattore VERO di sviluppo.
Ed è quello che attualmente manca.
Discorso non uguale, ma simile riguarda la questione del centro storico e del Centro Commerciale Naturale.
Tralasciando i mille errori compiuti da tutti in merito nel tempo e le belle idee di cui senz'altro sarà pieno il piano per il CCN sottolineo che i Centri Commerciali, prima ancora che sui negozianti e sui prodotti in vendita, debbono contare su comodi parcheggi e servizi.
PRIMA i servizi necessari, POI si discute delle ristrutturazioni pubbliche e private da fare, dei negozi, delle attività e sui/dei commercianti.
Ed è il parcheggio stesso, in quanto portatore di "comodità, velocità" un fattore di "appetibilità" turistica e commerciale, e questa realtà è davanti agli occhi di tutti tutti i giorni.
Certo, non l'unico fattore, ma di certo, e di gran lunga, il più importante.
Le cose hanno sempre un verso ed un capo, ed è da lì che dobbiamo partire.
Mi piacerebbe sentire come la pensa in merito dierre74, che posta in maniera mirabile, precisa, minuziosa, tecnica e "addentro" alle cose, quasi come un politico scafato, ma poi non chiarisce la sua opinione e/o evade, a mio parere, di fronte a certi fondamentali aspetti delle questioni.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, ed in particolare a Ghost(o), sempre autore di post importanti e che leggo con interesse e ben volentieri. Con questo post voglio è mio intento dialogare con tutti ma rispondere in particolare proprio a lui, che ringrazio per l’opinione espressa sui miei interventi e che sono sicuro senza malafede alcuna, mi imputa una “voluta” non presa di posizione su alcuni aspetti sostanziali dei temi sinora affrontati nel blog.
Innanzitutto ci tengo a precisare che se è questo ciò che è emerso, non era veramente la mia volontà, in quanto credimi, non sono stato, non sono e nemmeno sarà mai mia intenzione quella di passare o essere individuato come politico scafato, ma semmai come chi cerca di dare in buona fede e senza secondi fini il proprio contributo, dicendo sempre ciò che pensa e cercando di analizzare al meglio nonché proporre soluzioni per i problemi attinenti la nostra cittadina.

Riguardo quindi a quanto da me espresso sul mio (primo) post relativamente al piano strutturale, in base a quelle che sono gran parte anche delle opinioni che si sentono per strada, sono innanzitutto felice del fatto che c’è già qualcun altro che reputa la pratica del demolire per ricostruire, seppur complessa, come forse la sola via ragionevole e razionale percorribile, mentre a riguardo del “cosa” ricostruire, mi sembra che io già nel mio intervento qualche idea su cui discutere l’ho data. Ho parlato infatti di possibile riutilizzo dell’edificato in eccesso sia per la realizzazione di volumi comunque necessari ad alcune attività alberghiere per innalzare la qualità dei servizi offerti, ma anche per la realizzazione di opere strategiche ai fini turistici, o magari nell’edilizia a supporto del settore terziario. E prendendo ulteriore spunto da ciò che afferma nel suo commento “birifeo”, cosa che condivido in pieno, voglio anche ipotizzare un possibile utilizzo di tale volumetria per la realizzazione della tanto richiesta tipologia edilizia residenziale di villette a schiera.
E se concordo con te che la convenienza del privato ad investire in un paese possa rappresentare un importante fattore di sviluppo, non condivido invece la tua opinione quando affermi che “….PRIMA dobbiamo rendere di nuovo appetibile turisticamente Chianciano poi, quando diventerà di nuovo conveniente, investire in Chianciano….”, poiché il mio pensiero non dico che sia l’opposto, ma poco ci manca, in quanto credo che il nostro paese potrà ridivenire appetibile grazie e soprattutto il passaggio attraverso una riqualificazione del suo ambiente urbano. E se infatti da una parte è ovvio e scontato che un ammodernamento e/o restyling di Chianciano possa “attirare” la curiosità di nuovi turisti, dall’altra credo (o forse mi piacerebbe pensare) che quanto da me supposto poi si possa anche legare in qualche modo a quella che giustamente definisci “ripartenza” dell’economia del paese. Vedo di spiegarmi meglio, ma prima voglio porti “bonariamente e provocatoriamente” una domanda: per te, l’economia di Chianciano Terme ruota e/o può ruotare tutta e solamente dietro al termalismo ed al turismo nel senso più esteso?
A mio modesto parere infatti, se è vero che la storia insegna e che dal passato si possa ripartire, io ti invito (e seppur essendo un ambientalista, non mi nascondo forse anche in quanto stuzzicato e spinto da quella che è la mia professione) a fare una riflessione.
Negli anni 60/70, ovvero quelli del boom turistico-economico di Chianciano, quando di turisti e curandi ne arrivavano davvero tanti, durante la “stagione” c’erano artigiani, elettricisti, idraulici, muratori, ecc.. che si inventavano camerieri, baristi, bagnini, per poi ritornare alle rispettive professioni durante l’inverno, quando c’era chi innalzava un piano del suo albergo o magari semplicemente ne apportava migliorie. Ora qui non dico che dovremmo tornare a quei fasti, poiché non è poi detto che sia quello il giusto modello di sviluppo, ma se veramente la riconversione di tali volumetrie decollasse (e credimi sono consapevole che non sarebbe sufficiente a risolvere tutti i problemi), non credi che anche quella parte dell’economia di Chianciano, che comunque è sempre stata strettamente legata al turismo ed alle attività ricettive, riavrebbe un importante input?

Per quanto concerne invece il centro storico ed il Centro Commerciale Naturale, sinceramente mi sembrava di essere stato piuttosto chiaro e preciso (soprattutto in merito alla mia opinione) nei precedenti interventi da me fatti, comunque……
Non posso non concordare con te quando affermi che “…le cose hanno sempre un verso ed un capo…” e che quindi prima di pensare al CCN sarebbe stato necessario pensare ai servizi, ed è proprio per tale motivo che avevo messo in evidenza la forte necessità “….di un forte impegno da parte dell’amministrazione pubblica, mediante interventi sull’arredo urbano, sull’illuminazione ed ovviamente sulla dotazione di parcheggi e sulla regimazione di idonea viabilità…” , ma ci tengo fortemente a precisare che contestualmente a tali interventi infrastrutturali, si renderà necessario un altro ulteriore forte “…impegno da parte degli imprenditori e/o commercianti, i quali oltre ad investire in nuove attività commerciali o in ristrutturazioni delle esistenti, dovrebbero associarsi dando vita ad consorzio per la gestione del centro commerciale naturale e quindi del marketing del commercio all’interno del centro storico”. Ripeto quindi che è certamente DOVEROSO aspettarsi una “spinta”, anche se arriverebbe in forte ritardo, dalla pubblica amministrazione, ma se poi non sono anche le persone (esercenti, imprenditori, residenti, ecc..) che vivono il quotidiano ad impegnarsi FORTEMENTE nel raggiungimento di tali obbiettivi, la strada sarà dura, molto dura!.
E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, come ha fatto notare anche “scoraggiato” nel suo post, in merito all’atteggiamento tenuto da gran parte dei commercianti all’assemblea pubblica tenutosi la scorsa settimana per l’istituzione dell’associazione che dovrà gestire il CCN, già si corre il forte rischio di perdere l’ennesimo treno, facendo sì che tutto rimanga come è.

Nella speranza di aver dato un ulteriore contributo, ma soprattutto di aver soddisfatto le tue curiosità, ti saluto e ti ringrazio per la possibilità di confronto che offri, a me, ma anche a tutti gli altri blogger. A presto.

Anonimo ha detto...

Ciao dierre74 (non me ne vogliano gi altri blogger, ma non stiamo parlando di cose private).
Adesso mi sembra tutto un pò più chiaro.
Innanzitutto voglio ancora precisare che condivido molto di quello che tu dici, ma, ovviamente, mi sembra più interessante soffermarmi su ciò (poco?molto?) che ci divide.
Io credo che il problema di fondo sia che io e te stiamo parlando da due punti di vista politico/economico diversi, forse anche per diverse esperienze vissute.
Nello specifico :
1) Io non credo nella casualità economica. Se un'economia va in crisi ci sono dei motivi che vanno al di là della mancanza di imprenditoria. Gli imprenditori, come il danaro e la forza lavoro, si muovono nel mondo. Se il problema fosse che solo qua non ce ne sono validi ne verrebbero certamente, per questione di opportunità, da fuori, e con i soldi veri e con le idee, non con le chiacchiere se va bene come da noi.
E questo vale sia per gli albergatori che per i negozianti, compresi a maggior ragione quelli del centro storico.
I soldi vanno dove è convieniente, o almeno si presuppone che ci sia convenienza.
2) A mio parere questa perdita di convenienza economica che chianciano ha avuto nel tempo non è da addebitare solo al pubblico e alla politica. Se vuoi possiamo cominciare a parlare di quanto la nostra economia dei tempo felici fosse in realtà "drogata" dall'aiuto statale, di come si siano modificati nel tempo i flussi turistici, soprattutto termali, di quanto le varie categorie e le varie associazioni abbiano sottovalutato e non compreso, ma non si sembra ora il caso.
3)Relativamente a questo io credo che il momento massimo della crisi siano stati i primi anni novanta e che quello che vediamo oggi derivi solo dalla mancanza di interventi o da interventi sbagliati. Non ci siamo curati o ci siamo curati male, ed il raffreddore è diventato polmonite, ma debbo ammettere che i medici che avevamo a disposizione, tutti, non sono quelli della politica, erano veramente inadeguati.
4) ovviamente però io, in qualità di semplice cittadino, sono autorizzato a parlare nel merito solo della politica locale, di quanto ha fatto e di ciò che poteva fare per evitare, o limitare, la crisi.
E ciò che imputo alla politica fin dagli anni novanta, per ciò che le spetta, è soprattutto la mancanza di un progetto a medio-lungo termine chiaro, affidabile e concreto, perché è sul sapere con buona approssimazione cosa accadrà domani in un dato luogo che si creano le opportunità.
5) Per concludere, e per specificare meglio anche il mio precedente post, io condivido con te le idee di base che hai illustrato per il piano strutturale. Meglio non concedere (se possibile) un solo metro cubo in più per costruire. Chi vuole può comprarsi una pensioncina chiusa da dieci anni a prezzo stracciato, buttarla giù e ricostruire quella volumetria da altra parte anche per altri usi, possibilmente sfruttando anche le nuove tecnologie che starebbero tra l'altro benissimo in una "città del benessere".

Ma il problema di fondo rimane, ed è quello che continua a dividerci. Io non credo nella filantropia del privato, nella capacità, all'interno di un trend negativo di questo tipo, dei singoli di invertire la tendenza. In questo momento se io fossi un imprenditore e avessi da investire, cosa che non è, me ne fregherei di questo e del prossimo Piano Strutturale, qualunque esso sia, e non investirei a Chianciano.
Semplicemente me ne andrei da un'altra parte.
Il piano strutturale sono le linee guida di sviluppo, ma se lo sviluppo non c'è non è certo il piano strutturale a crearlo.
Questo è ciò che ci divide.
E guarda che credo di conoscere bene la cittadina e a ragion veduta credo ancora che ci siano le possibilità di uscire fuori da questa crisi.
Solo che, a ragion veduta, non mi fido più di discorsi, chiacchiere e promesse.
Ripeto, mi sembra ingiusto e scorretto addebitare agli imprenditori, che pure hanno le loro colpe, questa crisi, e mi sembra altrettanto improponibile confidare nella "buona volontà" degli stessi imprenditori per uscirne fuori, visto le condizioni in cui mediamente versano.
La politica, ora o mai più, deve fare la sua parte, che è quella di fare, ma non di fare a caso o peggio sbagliare.
Non possiamo più permettercelo, caro dierre74.
Controlla i dati, vai da qualche commercialista, vai all'ufficio tributi e vedi quanti pagano, fai una chiacchierata non ufficiale con qualche bancario, verifica quante aziende siano ormai fuori dai parametri degli studi di settore, indietro con i pagamenti, fuori fido, ecc.
Verifica personalmente le peggiorate situazioni professionali di chi lavora dentro i nostri alberghi, di come ormai da anni si accettino gruppi a prezzi indecenti solo per "far girare i soldi nel conto", quanto si stia ormai raschiando il fondo del barile per tentare di rimanere a galla in attesa di un "fesso" che compri questi "relitti" di un tempo che fu.
Per ultimo una piccola provocazione :
Ma tu attualmente investiresti a Chianciano? Ti indebiteresti con un mutuo a ventanni per aprire un'attività nel centro storico sulla base di quanto porterà di buono il Centro Commerciale Naturale (senza parcheggio)?
Se sì, complimenti, tra me e te facciamo media.

Anonimo ha detto...

Ciao di nuovo ghost(o)!
Con questo post proverò sinteticamente (visto che noi di norma siamo moooolto luuunghi…), a rispondere alla tua simpatica provocazione, per poi magari riconfrontarci più avanti, e sono sicuro che ci rincontreremo, perché ci rincontreremo!
Giusta la tua osservazione sul fatto che con molta probabilità parliamo da due punti di vista sia politici che economici diversi, forse anche per le diverse personali esperienze vissute, così come sono da me altrettanto condivisibili le valutazioni relative alla reale situazione economica delle aziende e/o attività chiancianesi (sappi che ho molti amici bancari…) ed alcuni passi dei punti da te segnati, soprattutto il quarto, dove metti in evidenza la costante mancanza di un progetto politico a medio-lungo termine chiaro, affidabile e concreto.
Ed è proprio in base a questo che ti rispondo alla tua domanda:
Seppur considerando il fatto che considero “vero imprenditore” chi investe anche e soprattutto nei momenti di crisi, ti dico che alla attuale luce dei fatti, io non me la sentirei di investire a Chianciano, né nel Centro Storico né in P.za Italia, per il semplice motivo che non mi sembra si intraveda un concreto progetto condiviso e partecipato su cui poter affidamento, e come tu dici, in grado di garantire e prevedere con buona approssimazione cosa accadrà nel prossimo futuro.

Anonimo ha detto...

Di nuovo ciao a tutti.
Spero non diciate “che palle, rieccolo questo…”, ma in questa complessa, disordinata e talvolta poco democratica “era” che stiamo vivendo relativamente alla comunicazione, trovo che il blog sia uno strumento ottimo e soprattutto popolare, per comunicare e dire ciò che si pensa, ed io per adesso ne approfitto…….
Come promesso nel mio primo post, oggi proverò a dire la mia in materia di ambiente ed energia, il tutto ovviamente limitato e relazionato, parlando di Piano Strutturale, a quella che è una mia possibile visione per una ulteriore direzione di sviluppo futuro per la nostra cittadina, avvenire questo inteso, almeno della Chianciano Terme del 2020. Non a caso ho detto 2020 perché proprio tale data, coincide con quella fissata dall’Unione Europea (riferendosi al protocollo di Kyoto) per la riduzione del 20% dei gas serra rispetto ai livelli del 1990, per la riduzione del 20% del consumo di energia rispetto ai consumi attuali ed infine per incrementare del 20% la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Considerando quindi sia il periodo che stiamo vivendo in termini energetici (relazionato anche al costante ed inarrestabile aumento del costo dell’energia, che prepariamoci, sempre più costerà…..) ed inoltre che Piani Strutturali e Regolamenti Urbanistici devono contenere disposizioni in materia urbanistica finalizzate sia ad un corretto uso delle risorse energetiche ed ambientali che a promuovere lo sviluppo sostenibile, sarà, a mio avviso di fondamentale importanza che, al fine di orientare lo sviluppo del nostro territorio e della nostra cittadina verso obiettivi di risparmio energetico e maggiore compatibilità ambientale, il nuovo PS e relativo RU abbiano tra i punti cardine temi come energia, efficienza energetica, fonti rinnovabili, inquinamento e mobilità sostenibile.
Il mio pensiero è infatti quello che una pubblica amministrazione debba avere il dovere di attuare politiche sia a difesa dell'ambiente che volte al miglioramento della qualità della vita, obiettivi questi entrambi possibili ma soprattutto tali da rappresentare opportunità realizzabili concretamente e non più usate come un semplice slogan da campagna elettorale; pensando un po’ più globalmente dovremmo essere infatti tutti consapevoli che la vera sfida del mondo di oggi deve essere rappresentata dal passaggio tra l’enunciazione dei principi e la consuetudine quotidiana.
Volendo quindi tornare a ciò che io mi auspico per uno sviluppo consapevole della nostra cittadina, e partendo dal fatto che se è vero che la politica ha bisogno dell’ambiente è forse ancora più vero che l’ambiente ha bisogno della politica, la speranza è che il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico possano rappresentare strumenti che introducano (seppur con abbondante ritardo….) criteri, tecniche e tecnologie di efficienza energetica, sia nell’edilizia privata che in quella pubblica, cosi che si possa pensare di governare (tutti assieme) in modo sostenibile e consapevole la nostra cittadina ed il nostro territorio.
Ma mi auguro anche che la futura amministrazione si impegni fortemente nel tema della mobilità sostenibile, poiché anche nella nostra città (soprattutto nel periodo estivo, ovvero durante quella che noi chiancianesi abbiamo da sempre chiamato “stagione”) credo sia sopraggiunta una forte esigenza di avere un sistema di mobilità urbana che sia tale da non gravare eccessivamente sull’intero sistema, sia in termini di emissioni di gas serra, inquinamento atmosferico ed acustico, ma anche in alcuni tratti viari del nostro centro urbano (penso ad esempio V.le della Libertà nelle zone “Sant’Elena - LargoAmiata”, “Marabissi”, “Hotel Roma” “Grand’Italia” ) di congestione dovuta al traffico.
So benissimo che gli ostacoli da superare saranno tanti, dovremmo infatti molto probabilmente fare i conti con la difficoltà culturale da parte della classe dirigente di aprirsi a tale rinnovamento; l’eventuale incapacità da parte della macchina amministrativa a recepire le nuove progettualità ed a tradurle in atti conseguenti; la mancanza di una strategia complessiva e di una visione d’insieme (molto spesso infatti si sperimentano progetti interessanti su singoli temi, ma ci si dimentica completamente di altri, altrettanto importanti), ma come ho già detto in alti post, per noi chiancianesi ho la netta impressione che stiano davvero passando gli ultimi treni utili per cercare di dare un colpo ben assestato alla crisi che ci attanaglia ormai da sin troppo tempo, si deve pertanto trovare la forza ed il coraggio di cambiare, di effettuare un notevole cambio di passo, perché e soprattutto su tali tematiche, rispetto a tante altre realtà, anche del nostro vicino territorio, siamo già in netto ritardo e non dobbiamo rischiare di rimanere per l’ennesima volta al palo.
Volendo, potremmo anche considerare che intervenire a favore dell’ambiente è anche economicamente conveniente, molto conveniente, (penso ad esempio a chi ha investito su un impianto fotovoltaico ed ha usufruito del “conto energia” e a chi invece in prodotti bancari derivati o strutturati), ma ciò nonostante, da ambientalista ritengo che il tutto vada valutato con una visione più complessiva e non soffermandosi al solo aspetto finanziario, dovremmo infatti pensare alla capacità che ad esempio hanno quelle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili a farci raggiungere la realtà dello sviluppo sostenibile, del quale voglio ricordare la prima e forse più concreta definizione del concetto “sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. Pertanto anche se fosse vero che alcune tecnologie utili allo sfruttamento delle fonti rinnovabili (eolico, solare, geotermico,fotovoltaico) sono ancora oggi finanziariamente meno convenienti di quelle convenzionali ma altamente inquinanti, sicuramente è altrettanto vero che convengono e converranno al futuro dei nostri figli.
Aspettando vostre considerazioni in merito, vi saluto tutti indistintamente.
Ciao

Anonimo ha detto...

Così mi piaci, caro dierre74!
Qui siamo d'accordo, la Chianciano del domani, se resisterà a questa tempesta, io la vedo come te.
A margine di quanto tu dici sottolineo che purtroppo esiste una certa discrepanza tra come si muove il pubblico in Italia e come si muove in altri paesi (Francia, Germania, paesi scandinavi ecc.)
Su questi temi lì l'intervento pubblico è sempre all'avanguardia e fa da esempio e da propulsore per il privato.
Ora è ovvio che mi fa più effetto constatare che questo italico ritardo rimane identico anche a livello locale.
Non sarebbe stato male fare una domanda su questo argomento al sindaco, e non sarà mai tardivo un suo intervento in merito.

Anonimo ha detto...

Benché purtroppo il numero degli interventi in questo blog non cresca quanto io avrei sperato, purtuttavia molti di essi sono spunto di riflessione anche per me.
Orbene, mi sembra giunto il momento che il sottoscritto la smetta di fare il critico di tutto e tutti (sappiate che a volte per questo mi sto antipatico da solo) e si esponga al vostro giudizio con una personale proposta in vista delle prossime elezioni locali.
Due righe di riassunto della situazione locale dal mio punto di vista.
1)anche questa legislatura complessivamente è fallita, ed i motivi, a mio giudizio, sono da ricercare soprattutto nelle difficolta interne al PD, difficoltà che si sono nel tempo trasformare in vera e propria ostilità verso un sindaco tra l'altro privo di partito e quindi di copertura politica.
Questa situazione a dato ancor più adito ad un altra più sottile ed infida forma di boicottaggio dell'opera del sindaco : quella attuata dalle strutture comunali stesse, soprattutto da determinati uffici, soprattutto da determinate persone.
In pratica, secondo me, non è tanto il sindaco, quanto la politica chiancianese stessa ad avere fallito in pieno, persa in intrighi da sue soldi e una lira, asfissiata nella ricerca di un potere che tra l'altro, se così continuano le cose, tra un pò scomparirà del tutto.
2)Quanto alle alternative la prima da prendere in considerazione è quella del centrodestra. Può darsi che venga tirato fuori un coniglio dal cilindro, continuano a girare voci in questo senso. E' quindi bene, secondo me, prestare attenzione ad eventuali sviluppi, disposti ad apprezzare "solo se", mai tralasciando un pizzico di diffidenza verso chi, non solo per propria colpa, è rimasto comunque abbastanza sempre abbastanza avulso dalla realtà locale.

Comunque, io credo che non sia giusto attendere oltre i giochetti della solita politica e che sia il momento di anticipare questi due schieramenti e cominciare ad organizzarsi per una lista civica.

Purtroppo in questo quadro a mio parere la lista civica ha un senso
SOLO A DETERMINATE CONDIZIONI.
La prima è una richiesta specifica che andrebbe preventivamente fatta alle forze politiche locali, e cioè che per il bene di tutti SI FACCIANO DA PARTE in quanto, è appurato, sono state e sarebbero ancora solamente di ostacolo, per mille motivi, al raggiungimento del bene dei chiancianesi
In pratica vorrei che si creasse una specie di situazione di desistenza della politica nei confronti di una eventuale lista civica.
Lo hanno già fatto in molti e a ben altri livelli, lo ha fatto Bertinotti, lo fece a suo tempo il PCI, ecc.
E quando dico desistenza intendo una lista COMPLETAMENTE LIBERA da condizionamenti politici e da esponenti infiltrati dai partiti.
Comprendo di star dicendo una specie di bestialità, ma ho motivo di pensare che con le forze politiche dentro, la lista civica non funzionerebbe, e che con le stesse forze politiche contro la lista civica avrebbe ben poche possibilità di manovra.
Il problema comparirebbe soprattutto nella ricerca dei finanziamenti e degli appoggi necessari in provincia e regione.
Probabilmente i partiti diranno no, ma almeno saranno costretti a spiegarsi di fronte alla popolazione e la lista ne acquisterebbe, se fatta con le persone giuste, in rispetto, voti e forza.

Per quanto riguarda le persone della eventuale lista civica, sindaco a parte, io credo che a Chianciano ce ne siano (trasversalmente) di valide, ed i nomi andrebbero fatti secondo le competenze.

Per quanto riguarda il programma, secondo me, non è che poi dovrebbe essere così ampio : due o tre interventi mirati, completamento piscine, ztl copertura e ristrutturazione di piazza italia, modifica viabilità nel centro e rotonde al ponte, parcheggio al centro storico, manutenzioni (tutte cose tra l'altro semplici prosecuzioni di precedenti programmi), poi il piano strutturale con le ottime idee in questo senso di dierre74,
ma soprattutto tanta attenzione verso quegli imprenditori che all'interno di spazi stabiliti dalla comunità, sono disponibili ad investire, (vedi STU oppure ciò che a suo tempo è successo con il campo da golf).

Ovviamente non è che sia certo e sicuro che questa sia l'UNICA o la GIUSTA soluzione. Potrei aver detto molte inesattezze e cavolate. Aiutatemi a capire in questo senso.
Discutete, contestate, proponete, poi un possibile sindaco ve lo do io.

Anonimo ha detto...

Di nuovo Salve a tutti!
Avendo il Piano Strutturale il compito di individuare gli obiettivi di lungo periodo per lo sviluppo di Chianciano Terme, non solo urbanistico ma anche economico, essendo la nostra cittadina a vocazione turistica solo e soprattutto per il settore termale e salutistico (ferme restando comunque le piccole percentuali di turismo derivante dai settori gastronomico, d’arte e studentesco), e nella speranza di riuscire ad entrare anche nel mercato del turismo fieristico e congressuale con la realizzazione del centro congressi, in questo post vorrei parlare proprio di un altro ulteriore segmento turistico che non dovremmo sottovalutare, ovvero quello del turismo sportivo, componente di tale mercato da noi sinora poco perseguita, e che potrebbe risultare invece nel prossimo avvenire, una scelta vincente.
Grazie infatti all’amicizia che da sempre mi lega con uno degli aimè pochi albergatori (nel senso più vero e significativo del termine) chiancianesi rimasti, recentemente ho avuto modo di leggere un rapporto della Econstat su turismo sportivo, documento che in qualche modo ha confermato quelle che erano le mie opinioni in merito a tale argomento. Da tale rapporto si deduce infatti che nel recente 2007, solo gli italiani hanno speso per tale tipologia di turismo (70% per praticare, 20% per assistere e 10% per accompagnare atleti ad eventi sportivi) più di 6 miliardi di euro, pari a circa il 10% del volume totale del settore turistico, per una spesa media per visitatore/turista di 600 €.
Se infatti sino a qualche anno fa parlando di turismo sportivo ci si riferiva dapprima esclusivamente al turismo legato ad eventi sportivi di particolare rilievo, per poi passare ad intenderlo come modo più attivo di vivere il soggiorno stanziale (villaggi vacanze, attività fisica svolta all’interno degli stabilimenti balneari, palestre a servizio delle strutture ricettive, ecc….), oggi diversamente, lo sport praticato, non è più solo un accessorio ma sempre più spesso diviene l’obbiettivo stesso del turismo.
Penso per fare un esempio a tutti i tifosi che nel periodo estivo, grazie alla loro fede calcistica, si spostano facendo migliaia di chilometri per seguire la loro squadra ed approfittano per fare vacanze in alta montagna o a chi magari sceglie un posto di villeggiatura per praticare sport o attività fisiche come trekking, mountain bike, canoa, ecc….
Il turismo sportivo si propone quindi a 360°, per le località che pure a tale segmento commerciale fanno riferimento, anche come modalità nuova di sviluppo del proprio territorio, e perché no, anche di tutela ambientale dello stesso, si è di molto accresciuto infatti il contesto delle motivazioni del turista che, andando al di là della competizione sportiva fine a se stessa, vanno dalla ricerca del benessere e ad un rapporto più stretto con l’ambiente. In base a tutto ciò premesso, anche in relazione al concetto di “città del benessere” più volte richiamato nel caso di Chianciano, voglio quindi dire che tale tipo di turismo potrebbe rappresentare per la nostra cittadina anche una nuova opportunità di sviluppo, dapprima in grado di completare l'offerta turistica, ma poi anche per permettere l’estensione della stagione turistica tradizionale, attrarre nuovi flussi di visitatori, nonché consolidare l’immagine della nostra città e di conseguenza di attrarre investimenti ed occupazione.
Aspetto commenti a tal riguardo, a presto.

Anonimo ha detto...

dierre74 sono d'accordo con quanto dici, ma ancora una volta fai riferimenti e siamo su concetti molto astratti. Mi chiedo e ti chiedo. La Chianciano di oggi è in grado di dare risposte positive a queste richieste in ordine a qualità delle strutture ricettive, qualità degli impianti sportivi, tanto per citare solo due aspetti che non sono a mio avviso secondari. Se non partiamo da questo siamo ancora a parlare e a disquisire sul sesso degli angeli. Cominciano a discutere e scambiare opinioni sulle linee di indirizzo che il Piano Strutturale detta. Siamo d'accordo sul tipo di sviluppo ubanistico? sulla delocalizzazione dei volumi? sulla gestione del territorio attraverso le Società di Trasformzione Urbanistica? Se non si parte dal risolvere questi interrogativi secondo me si potrà mettere in piedi ore e mesi di discussione di quale tipo di turismo vogliamo ma difficilmente riusciremo a portare a Chianciano, quel turista che possiamo anche aver correttemente individuatio individuato.
Un saluto

Anonimo ha detto...

Te onda lunga fai e ti fai anche domande giuste, ma dire che dierre fa i discorsi astratti mi sembra sbagliato, io leggo tutto quello che tutti scrivono nel blog, ma qui le idee se non le hanno lanciate qualcuna lo stesso dierre e ghosto, chi lo ha fatto? In un altro post dici che dobbiamo pensare al domani, loro mi sembra che ci stanno a provà. Comunque sappi che condivido molto di quello che hai detto, soprattutto quando dici, come lo ha fatto ghosto, che è l’ora che il sindaco si levi qualche sassolino dalle scarpe…..

Anonimo ha detto...

Benvenuto “onda lunga”!
Accetto volentieri commenti e critiche ai miei post e quindi alle mie idee/opinioni, perché solo dal confronto, sono convinto possano uscire buone cose, in ogni caso, pur condividendo i quesiti che poni, così come ho fatto con qualcun altro, ti invito a rileggere con più attenzione quanto ho più volte ed a più riprese scritto, forse vedrai che poi tanto astratto non sono stato. E comunque da qualche parte dobbiamo pur partire, pertanto se proprio non vedi concretezza, se comunque mi sembra di capire le condividi, prendile semplicemente come idee e aiutami/aiutaci a dargli le gambe! A presto, un saluto.

Anonimo ha detto...

DiErre74, forse mi sono espresso male, non volevo marcare di superficilità e di non concretezza la tua proposta di porre attenzione a un certo tipo di turismo sul quale credo debba invece essere posta la massima attenzione. Volevo solo rimarcare il fatto, forse è una mia fissa, che possiamo sviluppare qualunque analisi, qualunque ipotesi di sviluppo turistico, ma se continuiamo ad essere quello che siamo, se continueremo a proporre Chianciano così come è difficilmente usciremo da questa situazione. Non sono più giovane, ma vorrei ragionare da giovane, nel pensare e nell'immaginare una Chianciano diversa, più moderna, più vivibile per tutti e 12 mesi dell'anno. Per fare questo ci vuole secondo me il coraggio e la convinzione di capire che qualcuna delle nostre convinzioni debba essere, perchè no, messa anche in discussione. Ho seguito direi quasi tutte le assemblee pubbliche dove si sono discusse queste cose, ma al di là della scontata fiducia del Sindaco e di pochi altri, sulle linee guida sulle quali il Piano Strutturale si sarebbe dovuto sviluppare, pochi altri contributi ho sentito. Dove erano e dove sono i cosiddetti imprenditori alberghieri, i commercianti e soprattutto i giovani chiancianesi. In tutte le Assemblee sono stato costretto ad ascoltare i soliti personaggi chiancianesi che da decenni dicono sempre la stessa cosa, fanno sempre le stesse proposte e magari si impermaliscono se qualcuno la pensa in maniera diversa. Non avendo più argomenti da portare avanti arrivano agli attacchi personali. Io dico che bisogna cambiare, ma no fuori della politica, se la si intende nel significato più alto del termine. Bisogna cambiare avendo come obbiettivo un risultato comune quello di trasformare Chianciano in modo intelligente dando spazio a chi vuole veramente bene a Chianciano anche se chiancianese non è. Mi rendo conto di farla un pò lunga e forse abusare di termini retorici, ma non per piaceria, ma perchè voglio bene alla mia città. E allora cominciamo a creare consenso e a costruire un progetto condiviso sul quale creare maggioranze, perchè no anche trasversali agli schieramenti politici tradizionali.

Anonimo ha detto...

Secondo me l’intervento di dierre sul turismo sportivo è giusto, così come è altrettanto corretto quanto detto da onda lunga sulla qualità degli impianti sportivi. Diciamo che i due commenti andrebbero in qualche modo messi insieme. Ovvero, io credo che dierre sottointende il fatto che se si ritenesse una giusta idea entrare anche nel mercato del turismo sportivo, di certo si dovrebbero fare interventi (pubblici e privati) sia per gli impianti sportivi che per le strutture ricettive.
Il problema è che se si ritengono (l’ha detto l’assessore Rossi) già i nostri impianti una cittadella sportiva e i nostri alberghi di qualità, non si và da nessuna parte.

Anonimo ha detto...

Vorrei scrivere quì alcune considerazioni che avrei postato in argomenti più specifici, ma parlando di Piano Strutturale, quindi dell'indirizzo futuro di Chianciano, penso se ne possa discutere.
Io non sono un tecnico, quindi non mi addentrerò in questioni specifiche politico-normative e non aggiungerò dati e numeri che peraltro ho letto ben spiegati in altri post come ad esempio quelli di dierre74 o di ghost(o). Parlando quindi da profano posso soltanto fare delle semplici osservazioni.
Chianciano com’è oggi ha sicuramente bisogno di un restyling, sia dal punto di vista estetico, ma anche funzionale, e non soltanto per i turisti ma anche per chi la abita tutto l’anno (la struttura della città è quella di 30 anni fa).
Vorrei salire in macchina e fare un giro con voi…
Si arriva alla rotatoria di ingresso a Chianciano e qui, secondo me, ci vorrebbe una sistemazione diversa, più di impatto, con una fontana grande ed illuminata, magari con una frase di benvenuto agli Ospiti, poi andrebbe opportunamente schermata con piante l’autostazione (l’impianto di lavaggio degli autobus è un bijoux).
Si prosegue per la Rinascente (ambaradà) e qui l’effetto del Piano Strutturale dovrebbe modificare quell’immagine da ammasso indefinito di case in stile dimesso con molti recuperi di qualità delle pensioncine anni '50.
Il tratto di strada di fronte all’imbottigliamento, con quel marciapiede di 10m inutilizzato e tutto rotto, dovrebbe essere utilizzato in maniera migliore.
I parcheggi dei Fucoli non dovrebbero essere più adibiti ad area camper, ma anzi risistemati, creando un’immagine meno squallida.
Viale Roma , Piazza Italia ed aree circostanti andranno in qualche modo riqualificati, anche se sono saltati i progetti faraonici di qualche anno fa’, con interventi sui marciapiedi, sulle fioriere ed aiuole, sulla fontana di piazza Italia che dire squallida è un complimento, sulla pavimentazione della stessa Piazza, tutta rattoppata e sulla illuminazione, creando giochi di luce particolari.
Vedendo questa zona in prospettiva, mi aspetto che possano essere create le condizioni per poter realizzare in Piazza Italia anche delle costruzioni ardite (tipo grattacielo con uso di vetro e acciaio) ben progettate, ad esempio al posto del rudere della Sip (si parla di città verticale, diamoci uno scossone!).
Percorrendo le varie vie della città salta all’occhio (e alle sospensioni) la necessità di un piano straordinario di asfaltatura e sostituzione dei pini, di potenziamento dell’illuminazione pubblica, che in alcuni punti può essere considerata “cimiteriale”.
Altro intervento sulla viabilità, secondo me urgente, è la costruzione della rotatoria all’incrocio di Viale della Libertà con il viadotto, per poter invertire la marcia provenendo da P.zza Italia verso la Rinascente e viceversa, per migliorare la sicurezza del presente stop e per facilitare la fruizione della banca che genera traffico a vari orari.. Anche quì vedrei bene una bella fontana.
Alla “Fiat” servirebbe un bel progetto di riqualificazione con la creazione di una piazza con rotatoria e magari utilizzando i volumi per una costruzione architettonicamente avveniristica che possa contraddistinguere precisamente la zona del “mezzomiglio”.
Un’altra fontana andrebbe sistemata allo svincolo di S.Elena (d’altra parte siamo o non siamo la città delle acque?).
Per quanto riguarda le rotatorie, ho visto, andando in giro, che spesso sono “sponsorizzate”, quindi penso che almeno i costi di manutenzione del verde e delle fontane possano essere coperti da pubblicità.
Un discorso a parte merita il Centro Storico che dovrà essere pensato come il “salotto” di Chianciano, attraverso un recupero serio (piano facciate, illuminazione, stimolazione ed agevolazione del tessuto commerciale, parcheggi ad hoc, ecc.).
Secondo me Chianciano dovrà tornare ad essere appetibile come in passato per nuovi investimenti, per la creazione di attività, di opportunità e di conseguenza avere anche un aumento della popolazione residente, anche attraverso la destagionalizzazione dell’economia.
I trasporti dovranno essere curati, con servizio di autobus capillare, magari con mezzi ecologici (metano o elettrici), con la possibilità di arrivare fino all’interno del Centro Storico per collegare tutti i punti nevralgici della cittadina.
Si dovrà facilitare la realizzazione di impianti sportivi all’avanguardia per sviluppare il turismo sportivo, sicuramente un'opportunità per il futuro (a proposito, se non mi sbaglio, mi è sembrato che in questi giorni siano ripresi i lavori per il campo da golf, una buona notizia).
Non meno importante l’attenzione alle strutture ludiche e di svago per poter offrire al turista una opportunità di scelta completa nelle ore libere (teatro, cabaret, casinò, locali da ballo, ristoranti di livello, ecc.).
Penso inoltre che collegato alle nuove strutture, possa essere pensato un eliporto, visto come strumento utile nell'ottica dell'organizzazione di meeting ed eventi di alto livello e, perchè no, per far diventare Chianciano un luogo per incontri importanti.
Certamente non tutti questi interventi sono da richiedere all’Amministrazione pubblica, ma sicuramente questa dovrà creare tutte le condizioni per cui gli investitori locali e non, possano sviluppare i loro progetti.
Questa, secondo me, può essere la visione, molto generica (da non addetto ai lavori), di Chianciano nei prossimi anni, sicuramente ambiziosa, moderna ma sempre nel rispetto della sua natura di città termale.
In fondo sognare non costa nulla…

Anonimo ha detto...

Da ambientalista quale mi ritengo in questo post vorrei parlare, anche per sentire i vostri pareri in merito e magari smuovere un po’ le acque, di un tema aimè solo sfiorato o quantomeno non affrontato come meritava da questa amministrazione (e meno male che avevamo un sindaco verde….) ed a mio parere basilare, cosa che avrete senz’altro ben capito in altri miei commenti, per lo sviluppo futuro e sostenibile del nostro territorio e della nostra cittadina verso obiettivi di risparmio energetico e maggiore compatibilità ambientale. Ovvero vorrei cercare di affrontare in maniera più decisa un aspetto del tema dell’energia e delle fonti rinnovabili, soffermandomi in questo particolare caso, su quello che era o doveva essere, e io personalmente mi auguro possa ancora essere, il progetto relativo alla realizzazione di un parco eolico all’interno del nostro Comune.
Per chi non lo sapesse, nell’ormai lontano 2004, grazie ad una collaborazione fra vari enti, tra cui la Comunità Montana del Cetona, e l’Università di Siena, furono installati, su tutta la nostra provincia alcuni anemometri atti a monitorare l'intensità del venti e quindi le potenzialità eoliche in alcuni siti considerati ‘papabili’; tra questi c’era anche la zona identificata dal toponimo “Poggio Rullo” sita nel nostro Comune, in Loc. La Foce.
Le misurazioni durarono come da prassi più di un anno ed i dati rilevati già da subito restituirono indicazioni precise e, per chi crede in tali tematiche come me, anche molto positivi in quanto su tale zona si avevano/hanno circa 2000 ore annue di vento utile, il che significa che con un impianto da 4 megawatt, realizzato mediante l’installazione di 4 aerogeneratori tripala da 1 megawatt ciascuna, con investimento complessivo di circa 5 milioni di euro, garantirebbe una produzione annua di circa 8 milioni di kW/h.
Voi adesso vi/mi chiederete: e che cosa significa? È parecchia o poca tale energia?
Sappiate allora che dai consumi rilevati dal piano energetico provinciale di Siena, a Chianciano Terme sia per uso pubblico che privato, dove per privato si intende anche l’uso relativo alle attività commerciali e ricettive, in un anno vengono consumati circa 25 milioni di kW/h, ovvero più di 3 volte l’energia che potrebbe produrre la suddetta centrale eolica. Sarebbe quindi così insensato per noi chiancianesi pensare di prodursi dalla fonte rinnovabile che ha il più basso rapporto costo/produzione più del 30% dell’energia che consumiamo?
Io sono convinto che tale idea/progetto, che sinora ha stentato dapprima a farsi conoscere e poi anche a decollare, in quanto bloccata ad uno stadio puramente embrionale nonostante, sembra, non ci fossero impedimenti di particolare gravità (si parla semmai di una lettera dell’UNESCO che esorta il Comune di Chianciano a non procedere, nonostante comunque la nostra cittadina non facesse parte di tale patrimonio…..), se nuovamente perseguita, può sicuramente trovare le solite ideologiche e strumentali e comunque credetemi facilmente smontabili resistenze, ma anche molti sostenitori e soprattutto società disposte ad investire nel settore anche con vantaggi economici (royalty, acquisto energia per uso pubblico a basso costo, ecc..) per l’ente Comunale.
Ora, poiché di fatto è già iniziata la campagna elettorale, in cui si è subito tornati a parlare di ambiente ed energia (vedi assemblea svoltasi la scorsa settimana e promossa dal PD chiancianese), la speranza è che tutto ciò non venga fatto esclusivamente come slogan, bensì come reale volontà di attuare concretamente politiche sia a difesa dell'ambiente che volte al miglioramento della qualità della vita, cercando il più possibile di intraprendere percorsi che ci permettano finalmente di passare tra l’enunciazione dei principi alla consuetudine quotidiana. E questa del parco eolico penso che per noi potrebbe essere una importante opportunità.
Sappiate che sò benissimo che nella prolissità e nell’arte del dire della politica ci sarà da fare ancora i conti con alcuni veti da abbattere (forme di produzione di energia non sufficientemente redditizie, problemi di impatto ambientale, eolico pericoloso per l’avifauna e controllo del traffico aereo, ecc….), ma dobbiamo renderci conto che urgono sempre più politiche energetiche ed ambientali chiare, ma soprattutto efficaci ed efficienti.
Concludo quindi, forse un po’ troppo filosoficamente ma permettetemelo, dicendo che mi piacerebbe pensare ad una Chianciano Terme città della salute e del benessere, come luogo in cui parte dell’energia in esso presente, possa essere derivante da fonte rinnovabile e quindi fosse “energia pulita”, così magari da realizzare un circuito (feed-back) di coerenza tra il benessere individuale ed il benessere ambientale locale e/o globale.

Anonimo ha detto...

Dierre74 ha parlando di turismo sportivo. Mi sembrano altre chiacchiere tanto per di qualcosa, perchè il problema non è che tipo di turismo portare a Chianciano, ma come.
Si potrebbe ad esempio (come dice giustamente dierre74) portare il turismo sportivo, anche quello politico, quello gastronomico, e perchè no anche quello della topa.
L'unico problema è che a Chianciano manca la capacità dei nostri amministratori e di molti imprenditori (o pseudo tali) di saper valorizzare il notro prodotto termale e territoriale.
Stando così le cose, possiamo fare 1000 discorsi, 100 fontante o 10 rotatorie, ma non riusciremo ad uscire dal tunnel della crisi.

Anonimo ha detto...

caro anonimo, te forse pensavi di fà il simpatico, ma guarda che se si riuscisse anche a portà la topa sarebbe un buon inizio!

Anonimo ha detto...

eh...in effetti te anonimo non hai scritto tanto per dì qualcosa...., era meglio se andavi al barre!

Anonimo ha detto...

Non conosco esattamente il nuovo piano strutturale di Chianciano,ma sicuramente la proposta che ho letto sopra di far costruire ste maledette villette spero che non venga accolta, infatti chianciano dal punto di vista della programmazione urbanistica è rimasto agli anni '50. O che si vole fa? s'abbandona l'abitato,vedi zona rinascente dove sembra di esse' a tunisi, per andare a costruire fuori, risultato: quartierini da telefilme americano co ste squallide e architettonicamente sorpassate (da milleni) vilette che sembrano finte, scimmiottantado la tipologia del podere, e nel centro abitato ci rimane il concio e parecchio alto.
Esempio lampante è la scuola alberghiera, invece di riconvertire alcuni edifici ormai
fatiscenti, so' andati a costruire fuori, così appena s'arriva a chianciano si vede: st'edificio fuori scala che sembra na caserma, e subito dopo l'autolavaggio dei pulman, e non voglio commentare quel bizzarro e ridicolo edificio che prende il nome di autostazione Nel frattempo nella ex scuola alberghiera ci so topi che sembrano orsi.
Finisco dicendo che il sistema della zoonizzazione in olanda l'hanno abbandonato quando noi s'andava al giro col ciuco e il carretto.
Dimenticavo, ma non capito perchè tutti sti nuovi edifi vengono realizzati co' sti mattoncini orribili, ma qualcuno glielo vuole spiegà che non si integrano a chianciano, non c'è un edificio nel tessuto chiancianese a mattoni (fatta ovviamente eccezione per il centro storico, ma che non è interessato da tali interventi).

Anonimo ha detto...

C’è qualcuno che mi sa dì per fa stò piano strutturale quanto ci vole? Ci sò voluti 5 anni per approvà le linee guida, figuramoci quanto ci vorrà per fa piano e regolamento! Volete vedè che quando sarà pronto, è belle l’ora di rifallo!

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo forse la risposta potresti trovarla chiedendo a qualche funzionario del Comune cosa lui ha fatto in questi 5 anni per far sì che questo piano strutturale fosse approvato secondo gli indirizzi avuti dalla Giunta.
Un augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Anonimo ha detto...

ma i funzionari del comune da chi dipendono se non dalla giunta e dal sindaco ?????

Anonimo ha detto...

Anche se forse sarebbe più giusto ed attinente fare questo commento in altro post all’interno del blog, riprendendo questi ultimi tre commenti (onda lunga e due anonimi), vorrei focalizzare l’attenzione su un aspetto che è senz’altro di fondamentale importanza e che dovrà necessariamente, (almeno questo si aspettano in molti) essere affrontato in maniera netta, ferma e decisa dalla prossima amministrazione, ovvero quello del funzionamento della “macchina amministrativa comunale”.
Come ho già accennato in altro post sono infatti ormai anni che chi amministra o ha amministrato, lamenta o ha lamentato le più diverse e disparate difficoltà a rendere esecutive decisioni prese all’interno di semplici commissioni consiliari, consiglio comunale o addirittura dalla giunta; difficoltà queste riconducibili sembra talvolta anche a malafede, ma soprattutto sia ad una mancanza di responsabilità, passione e dedizione per il lavoro svolto, che la maggior parte delle volte, da parte di alcuni (non tutti!) dipendenti degli uffici comunali, ad una mancanza di metodologia allo svolgimento dello stesso.
Ora se è quindi vero che la famosa “legge Bassanini” con la separazione delle competenze tra indirizzo politico e di gestione amministrativa ha conferito ai funzionari i poteri riguardanti gli atti di gestione, è altrettanto vero, se non erro, che la stessa legge conferisce al Sindaco il potere esclusivo ed autonomo di nominare e revocare tali funzionari, quando questi si dimostrino incapaci di assolvere all’incarico conferitogli.
Pertanto, se è vero come sembra che c’è la difficoltà a rendere esecutive le direttive date dall’amministrazione, senza ricorrere ogni volta alla scusante inerente le direttive imposte dalla “legge Bassanini” coprendo di fatto le inefficienze di alcuni uffici, gli amministratori (a questo punto futuri) provvedano a “bacchettare”, e se necessario, a sostituire i funzionari inadempienti, attribuendogli un altro incarico consono, altrimenti si assumano loro stessi le proprie responsabilità e si facciano carico dei problemi sollevati.
Alla prossima, un saluto a tutti.

Anonimo ha detto...

Caro dierre74 te hai senz’altro ragione e da quello che scrivi non mi sembri manco tanto poco sveglio da non capì che i dipendenti del comune sono da sempre intoccabili (o forse non lo vuoi dì per essere politicamente corretto, chissà…), comunque, e lo dico anche per chi no lo sapesse, che loro e le rispettive famiglie sono un bel serbatoio di voti! Se li toccano, addio!!!

Anonimo ha detto...

dierre74 in linea teorica è come dici tu, e quindi il tuo ragionamento è perfetto, ma nella pratica non è così semplice e in questo posso dare per certi versi ragione ad anonimo sulla intoccabilità o è preferibile dire sulla difficoltà a revocare le nomine, al di là del serbatoio di voti delle famiglie pensando che un comportamento scorretto di un funzionario, nella realtà locale potrebbe farne perdere molti di più. Ma ha ragione dierre74,questo non è il post giusto per parlare di questo.

Anonimo ha detto...

Approfitto di questa fase di “silenzio in vigile attesa” per scrivere questo post, commento in cui vorrei cercare di spiegare quello che è il mio pensiero, o meglio la mia concezione dell’attuale ambiente urbano definito da noi chiancianesi semplicemente come “Zona di P.za Italia” ma che si estende, attraverso Viale Roma, sino a P.za Martiri Perugini. Per farlo e rendere meglio l’idea a tutti voi, anche a rischio di risultare ai più ancora una volta un po’ troppo prolisso, e forse anche realisticamente troppo didattico, ritengo opportuno e necessario fare la seguente premessa.
Un famoso antropologo (di cui onestamente adesso non ricordo il nome) alcuni anni fa inventò un nuovo vocabolo, ovvero il termine “NON LUOGHI”, neologismo con il quale ancora oggi vengono definiti tutti quegli spazi realizzati per un fine ben specifico (di solito di commercio, trasporto, transito e tempo libero) e che hanno la principale caratteristica di non essere né identitari, ovvero tali da non rappresentare l’identità di chi ci abita, né storici perché non presentano qualità e requisiti tali da rammentare all’ individuo le proprie radici; inoltre il termine è anche usato dagli antropologi per definire il rapporto che viene a crearsi fra gli individui/utenti e quegli stessi spazi.
Ecco, diciamo che io vedo quella che noi chiamiamo Zona di P.za Italia, sorta originariamente attorno allo stabilimento Acqua Santa e che costituisce la prima urbanizzazione di Chianciano dopo il centro storico, proprio come una sorta di “non luogo”, ovvero come un mediocre prodotto urbano della radicale e incontrollata trasformazione che ha subito la nostra cittadina negli anni 60/80.
Riconosco quindi tale zona come una vasta area incapace di integrare nel tempo in sé i luoghi che, di fatto, sono o hanno rappresentato la storia del nostro paese, penso ad esempio a strutture o monumenti non più presenti come il vecchio Albergo Centrale o la fontana degli anni ’30, sino ad arrivare al Grand’Hotel, al Parco dell’Acqua Santa ed al Parco Fucoli, dando così nel caso di questi ultimi, la sensazione o l’impressione di averli paradossalmente confinati in ubicazioni periferiche e delimitate, così come invece dovrebbe accadere ad esempio nel caso di servizi; ed inoltre identifico questa area anche come zona dove le persone (turisti e chiancianesi) transitano e passano, ma nessuno o pochi vi abitano o la “vivono” a fondo.
Ora, da quello che si desume dal Disegno di Governo, se ho ben capito ed interpretato, sinteticamente e concretamente le linee guida del piano strutturale prevedono per tale area, (immaginata come uno dei quattro centri gravitazionali di quella che dovrebbe essere la “multicittà dell’ospitalità”) una riqualificazione qui chiamata “città verticale”, processo urbanistico che passi attraverso sì la modernizzazione delle strutture ricettive esistenti, ma anche e soprattutto di quelle commerciali e direzionali.
Se fosse realmente questa l’intenzione (e lo dico a ragion veduta anche a seguito di confronti e scambi di opinioni avuti con esponenti dell’attuale amministrazione che hanno seguito questa fase preliminare dei lavori di redazione del PS), ferma restando le necessità da me condivisa della ricucitura urbana tra P.za Martiri Perugini e P.za Italia, il mio timore è che il perseguimento di tale prospettiva, anche limitata alla sola ed effettiva area di P.za Italia stessa, possa concretamente condurre alla realizzazione di un altro “non luogo”, ovvero di un’area incentrata temporalmente solamente sul presente, questo inteso come futuro a corto raggio.
Con ciò quindi intendo che con tale scelta si potrebbe correre il rischio di andare a creare attorno alle strutture ricettive una sorta di centro commerciale artificiale (e quindi non naturale come già da qualcuno ipotizzato, ma tipo outlet per capirsi), con molta probabilità concorrenziale con quelli già esistenti, ma soprattutto ancora una volta non identitario, controllato e magari privo di reali apporti e relazioni con luoghi contigui o contestualmente collegati e/o collegabili.

Anonimo ha detto...

Caro Dierre77 l’antropologo cui fai riferimento è Marc Augé, che, nel 1993, nel saggio titolato “Non luoghi:introduzione ad una antropologia della surmodernità” chiarisce che un luogo per essere tale deve avere tre caratteristiche principali: deve essere indentitario, relazionale ed infine storico, intendendo per identitario la facoltà che esso ha di contrassegnare l’identità di chi ci abita, per relazionale la facoltà che esso ha di individuare i rapporti reciproci tra soggetti in funzione di una loro comune appartenenza, per storico la facoltà che esso possa ricordare all’individuo le proprie radici. Ora mi sembra che la “Zona Piazza Italia” abbia quelle caratteristiche che Marc Augé individua per definire una parte del territorio come luogo, al di là del fatto che non sia siano più presenti né l’albergo Centrale né la fontana. E’ mia opinione che la Zona Piazza Italia, pur con le trasformazioni che si sono realizzate nel passato recente, sia quelle che il Piano Strutturale dovrebbe prevedere, non sia da considerare un “non-luogo”. Il fatto che il Piano Strutturale individui la zona che hai indicato come uno dei quattro punti gravitazionali di quella che dovrebbe essere la multicittà dell’ospitalità dimostra a mio avviso il contrario di quanto asserisci, restando intesa l’assoluta necessità di ricucire tra loro le quattro zone. Mi è chiara la visione che tu dai e la preoccupazione che hai sulla possibilità che si creino “non-luoghi” in una rivisitazione urbanistica di Chianciano Terme, ma questo rischio lo si corre con esclusione del Centro Storico anche nelle altre tre zone. Ci sono diverse tendenze di pensiero sul termine di “non-luogo” ed io sposo quella che invita a porre attenzione a non demonizzare espressioni architettoniche dei servizi del commercio, trasporto e tempo libero, classificandole come “non-luogo” perché non appartenenti ad un determinato contesto. Sarà il tempo la frequentazione di gente, lo svolgersi di attività, che determinerà l’entità di un luogo, appropriandosene facendolo rispondere alle esigenze di coloro che lo vogliono frequentare. Resta inteso che è necessaria, credo che condividerai il mio pensiero, una attenta progettazione di questi spazi che definisci “non-luogo” considerandoli come spazi e luoghi dove consentire sinergie, fatte di interessi, incontri anche relazionalità dove si deve comunque svolgere una parte della vita della comunità sia locale che turistica, fondata sulle specificità dei centri di interesse e del loro collegamento e integrazione, in questa ottica essi dovranno vivere 365 giorni.

DiErre74 ha detto...

Ultimamente ho avuto per diversi motivi più di una occasione di conversare con il presidente della Virtus Chianciano, il quale, parlando non solo a titolo personale, ma soprattutto a nome dell’intera società sportiva, nonostante le soddisfazioni sportive raccolte in questi ultimi due anni, ha manifestato grande insofferenza e delusione in merito alle “risposte” avute sia dalla cittadinanza che dalle amministrazioni comunali che si sono succedute in questi undici anni di sua presidenza, frustrazione che ha minacciato, e spero vivamente solo come provocazione o richiesta di collaborazione, potrà sfociare addirittura nella futura chiusura (al termine del presente campionato sportivo) della società stessa. Il presidente e quindi l’intera società credo che abbiano le loro buone ragioni, ed io che della Virtus Chianciano sono stato dapprima un fedelissimo tifoso, ma pure (in tempi sportivi diversi) un giocatore, da tale sfogo ammetto che ne sono rimasto particolarmente colpito.
Tutti i tasti toccati nella conversazione credo che meritino il dovuto rispetto e che debbano essere trattati da tutti i soggetti coinvolti o coinvolgibili in maniera approfondita e con la necessaria riflessione, ma in questo post inserito all’interno del paragrafo relativo al Piano Strutturale, prendendo spunto proprio da alcuni temi sostenuti in tale sfogo e cercando di essere il più organico possibile, vorrei affrontare un aspetto molto importante e direttamente riconducibile anche a tale vicenda, ovvero quello della necessità di intervento da parte della prossima amministrazione, in termini sia di riqualificazione che di gestione, delle strutture sportive.
In un mio precedente post non a caso avevo parlato di turismo sportivo, che non deve di certo necessariamente essere considerato solo legato al gioco del calcio, ma lo avevo fatto proprio pensando alle potenzialità non sfruttate che abbiamo all’interno della nostra cittadina, sia come strutture sportive che come ambiente urbano in cui le stesse sono inserite.
Personalmente ritengo di fondamentale importanza la realizzazione di una vera e propria cittadella dello sport, inserita all’interno del Parco a Valle e che, partendo dalle pendici del centro storico e comprendendo quelli che sono gli attuali: campo sportivo principale, centro polisportivo ed area del Castagnolo, si possa estendere sino alla zona di Mezzo Miglio, ma soprattutto un’area pensata esclusivamente per lo sport a 360°, ovvero un’area che possa dare risposte ad ogni tipo di utente, penso quindi all’attività dei bambini e degli adolescenti, ma anche all’attività sportiva per le scuole ed a quella motoria per gli anziani, sino ad arrivare all’attività agonistica di campionati, tornei, gare e manifestazioni ufficiali organizzati da organismi riconosciuti e senza tralasciare la attività ricreativa e sociale per la cittadinanza.
Penso quindi ad una cittadella dello sport immersa nel verde ed all’interno della quale siano presenti palestre, piscine, un parco acquatico, parchi giochi per bambini, aree ricreative, campetti polivalenti (calcetto, tennis, basket, ecc..), piste ciclabili, pista da skate-board, aree attrezzate per ginnastica all’aperto, ma soprattutto due campi da calcio di qualità: uno in manto sintetico utilizzabile 365 giorni su 365 praticamente da tutti (società sportive, istituti scolastici, ecc…) ed uno, che dovrebbe rappresentare lo “Stadio Comunale” avente principalmente una valenza di marketing, questo inteso come uno dei tanti assi nella manica validi a ridefinire l’immagine di Chianciano e quindi utile al perseguimento e commercializzazione del turismo sportivo.
So benissimo che, preso nella sua globalità, parlo di un intervento di non modeste dimensioni sia in termini di economici che di realizzazione, ma per la concezione che ho io della Chianciano Terme del futuro, ritengo anche tale idea di sviluppo, di fondamentale importanza.
Ovviamente, per il perseguimento e quindi la concretizzazione di tale eventuale obbiettivo credo non sia assolutamente ed in alcun modo pensabile la richiesta del solo impegno dell’amministrazione comunale perché con molta probabilità, per la solita carenza di sodi pubblici, tale intervento non si realizzerebbe e pertanto, di fondamentale ed indispensabile importanza dovranno essere sia tutte le possibili società sportive coinvolte e/o coinvolgibili, ma anche la “scesa in campo” di eventuali imprenditori privati.
Ciò significherebbe, di fatto, seguire una strada che sconosciuta non è, ovvero quella percorsa nel caso del Centro Congressi e che sembra stia dando buoni frutti, ossia quella del Project Financing, andando quindi a ricercare, in vista di guadagni futuri per loro stessi e per la comunità, per la realizzazione, la gestione e l'accollo totale o semplicemente parziale dei costi di tale progetto, il coinvolgimento si delle associazioni sportive, ma anche quello di soggetti privati e perché no anche finanziari.

Anonimo ha detto...

Dierre74 sei un grande!! Se ti candidi ti voto!
A parte tutto, io conosco te e le capacità che hai e che potresti mettere a disposizione se tu fossi chiamato ad amministrare, ma non ti illudere, a Chianciano da quanto tutti i politici pensano di essere furbi, sono invece veramente idioti e oltre a non capire tutti gli input che te e anche qualcun altro avete scritto qui nel blog, non permetteranno mai far sedere sulle loro poltrone, persone più competenti di loro!
Comunque bravo e complimenti per l’energia e la voglia che ci metti, ci vorrebbero molte più persone come te!
Un tuo amico.

mazzetti stefano ha detto...

Visto che nessuno prende ufficialmente le distanze dalle azioni del vicesindaco di Chianciano Terme Claudio Rossi , si palesa il fatto che tali comportamenti siano, o non conosciuti da nessuno, oppure condivisi e appoggiati da tutti i nostri amministratori e la parte politica che rappresenta nel consiglio e in giunta comunale, in considerazione che come secondo cittadino ,assessore è ,e deve essere nei comportamenti personali legali, morali ,etici,e deontologici di esempio a tutta la cittadinanza inclusi i bambini, propongo che il suo operato diventi obbligo di studio scolastico, in modo che i nostri figli da grandi abbiano già le basi di conoscenza per comportarsi nello stesso giusto modo. Purtroppo io con le mie poche conoscenze, e avendo già sbagliato a pensare che tali comportamenti fossero inaccettabili, utilizzando solo un dizionario di italiano , ed essendo solo a ragionarci posso proporre un idea di massima della lezione da fare ai bambini, poi, Il vicesindaco Claudio Rossi saprà con la sua immensa conoscenza, intelligenza e irreprensibile morale etica di comportamento ,in rappresentanza ed aiutato dal suo partito politico, elaborare al meglio l’insegnamento per i nostri figli……..!!!!.
Analisi scolastica elementare delle affermazioni del vicesindaco secondo il dizionario di italiano www.dizionario-italiano.org
Dopo aver subito nel mese di luglio 2010 dei danneggiamenti e furto di alcune piante di alloro di poco valore all’interno della mia azienda il vicesindaco Claudio Rossi affermava davanti a 3 testimoni di…………………………………………………………….

-DANNEGGIARE- Verbo (Indicativo Presente dannéggio etc...,Futuro danneggerò etc...)
- RUBARE-verbo transitivo 【sogg-v-arg】 Prendere di nascosto o con la forza qualcosa che è di altri, sottrarlo illecitamente LADRO- Sostantivo Maschile Chi ruba occasionalmente o abitualmente: -OCCULTARE verbo transitivo 【sogg-v-arg】,Nascondere qualcosa, sottrarlo alla vista, Specifico con fini illeciti;sinonimi : (in questo caso l’uso pubblico è legittimato dal fare il parcheggio privato per l’auto del vicesindaco)
-INTIMARE Verbo Transitivo Ordinare qualcosa a qualcuno in modo perentorio: -MINACCIARE- Verbo Transitivo (Spaventare qualcuno, promettendogli qualcosa di male;
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riepilogando in sintesi l’analisi delle affermazioni del vicesindaco Claudio Rossi , in modo comprensibile ai bambini delle elementari in attesa che magari quando un pò più grandi alle medie gli possa insegnare in modo più professionale direttamente il vicesindaco Claudio Rossi.
il vicesindaco Claudio Rossi a dichiarato di essere un danneggiatore,di aver tagliato piante di poco valore in una proprietà privata, di averle poi rubate commettendo un furto ,di essere quindi un ladro, di avere occultato le prove sotto casa sua per nascondere l’atto illecito, pretendendo di confiscare terreno di proprietà privata e chiudere una strada per fare il parcheggio della sua automobile , minacciando di “farcela pagare molto cara “in caso manifestassimo il nostro dissenso avendo qualunque potere in considerazione che è un amministratore eletto e quindi legittimato a fare qualsiasi cosa.
AUGURI A TUTTI PER IL NOSTRO FUTURO, ATTENDENDO CON ANSIA CHE LE NUOVE GENERAZIONI METTANO IN OPERA I NUOVI INSEGNAMENTI .

Unknown ha detto...

buongiorno a tutti!scusate se scrivo quì sotto,ma sono nuovissima del blog e non ho ancora capito bene come fare per creare nuovi post!scusatemi anche se disturbo voi per il mio problema,ma stò tentando di smuovere tutti gli uffici comunali di chianciano e montepulciano senza risultati soddisfacenti!forse chiedendo a voi cottadini riuscirò a risolvere il mio problema!
sono una studentessa di architettura di roma e stò facendo una ricerca storica e urbanistica sui due comuni,in particolare mi stò dedicando a un rudere che vidi tempo fa per caso nella zona di via dei poggiardelli (so che fa parte del comune di montepulciano,ma data la vicinanza con chianciano forse qualcuno ne sa qualcosa!).dalle cartografie reperite ho visto che è indicato come podere distilleria.volevo capire come, perchè e sopratutto magari quando la gran parte dei casali li intorno sono stati abbandonati (ipotizzo nel secondo dopoguerra per lo spopolamento delle campagne ma chiunque avesse notizie più precise sarebbe come la manna dal cielo!).
ho visto che il torrente astrone costeggia il podere per poi confluire, nel comune di chianciano, nel lago astrone.
vorrei sapere se sapete, più o meno, in che periodo e perchè è stato costruito il lago astrone (mi è stato detto che è un bacino artificiale), insomma chiunque avesse anche la minima notizia sull' argomento mi sarebbe davvero utilissimo!
grazie fin da ora!!